Già finito l'effetto Zenga per il VeneziaMestre?

28.12.2018 17:15 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Già finito l'effetto Zenga per il VeneziaMestre?

Assomiglia molto ad un deja vu il VeneziaMestre sceso in campo a Pescara in questa gelida serata di fine dicembre. Qualcosa di già visto, già provato e già sofferto; qualcosa che si sperava di aver chiuso nei cassetti della memoria come una brutta parentesi tra gli ultimi meravigliosi anni dell’era Tacopina. Eppure all’Adriatico si è rivista la squadra di Vecchi, una formazione timorosa, prevedibile e poco cattiva, fatta eccezione per un capitano ancora una volta padrone della retroguardia lagunare.

Ci si aspettava una reazione d’orgoglio alla pessima performance contro il Cosenza, almeno dal punto di vista della rabbia, della volontà, ma anche in Abruzzo gli uomini di Zenga palesano una condizione fisica piuttosto precaria e le poche idee, seppur bene eseguite, che nelle ultime settimane avevano portato punti in cascina, non sembrano essere più sufficienti per garantire una qualsivoglia pericolosità offensiva.

La formazione arancioneroverde scende in campo con un 4-3-3 piuttosto statico, con il rientrante Vrioni al centro dell’attacco e Pinato in mezzo a vigilare sul regista pescarese Brugman. L’esclusione forzata di Falzerano riposiziona Suciu sulla mediana, mentre Garofalo si accomoda ancora una volta in panchina nonostante la buona prova di domenica scorsa. L’inizio gara è tutto di marca biancazzurra, che sulle fasce ospiti trova spazi e giocate con continuità. Il centro del campo è terreno di conquista per gli abruzzesi che però non riescono a trovare il giusto epilogo ai ripetuti attacchi. In una partita paradossalmente più semplice di quella con il Cosenza in quanto evidentemente e puramente difensiva, in cui due risultati su tre potevano andare bene agli ospiti, il VeneziaMestre non riesce quasi mai ad imbastire un’azione degna di nota, affidandosi esclusivamente alle giocate di Di Mariano ed ai lampi di Vrioni, mentre il terzo attaccante Marsura è troppo impegnato nei ripiegamenti difensivi per risultare incisivo davanti. Ma il problema principale si nota soprattutto in fase di regia, con una manovra lenta e molto imprecisa, che di conseguenza impediva agli arancioneroverdi di portare sufficienti uomini nella trequarti offensiva, regalando palloni su palloni alla difesa pescarese.

La partita di puro contenimento veneziana sarebbe anche potuta bastare, considerata la scarsa vena degli avanti di Pillon, se non fosse che dal cilindro di Brugman a dieci dalla fine spuntasse un coniglio diretto all’incrocio per il vantaggio casalingo. Per il centinaio di supporter giunti dalla laguna la doccia è gelata quanto l’aria che si respira e per i ragazzi in maglia nera è notte fonda. I cambi del tecnico milanese non trovano la giusta quadra, nonostante l’ingresso di Schiavone porti almeno un po’ di ordine e di agonismo, alleggerendo il compagno Bentivoglio dal compito di unico play della squadra. Citro e Litteri ridisegnano l’attacco veneto ma ad esclusione di un’enorme occasione capitata al secondo non incideranno sul match. Preoccupa a tal proposito la condizione fisica del centravanti catanese, apparso molto indietro di fiato e gambe, ma la pausa invernale potrebbe essere una vera e propria manna per il ragazzo e lo staff.

Due sconfitte di fila non sono un dramma, ma chiaramente i voli pindarici del presidente e gli annunci di un campionato di vertice sono stati disattesi bruscamente in queste ultime uscite. La classifica si fa sempre più corta e nelle retrovie hanno ricominciato a correre pericolosamente. In conferenza stampa Zenga ha ribadito come gli avversari abbiano imparato a riconoscere e disinnescara le armi veneziane, e che saprà come venirne a capo. Da parte nostra non possiamo che augurarci di concludere velocemente questa cupa fase della stagione, ripartendo da un organico che ha sempre dimostrato di sapere uscire dalle situazioni difficili a testa alta. Oggi come non mai questi ragazzi hanno bisogno della propria gente, che anche ieri sera nel freezer dell’Adriatico hanno salutato la squadra ricordandogli che noi siamo e saremo sempre il VeneziaMestre, la squadra e l’ideale di un intero popolo. Avanti Unione!