Ora è il VeneziaMestre di Walter Zenga!

09.12.2018 16:17 di Manuel Listuzzi   vedi letture
Ora è il VeneziaMestre di Walter Zenga!

La metamorfosi di una squadra si può leggere nelle piccole cose, nei piccoli gesti. Un capitano che carica e tranquillizza i suoi compagni, una pacca sulla spalla al momento giusto, la voglia di continuare a spingere quando le gambe sembrano averti abbandonato. Il simbolo della vittoria di ieri, e l’emblema della trasformazione di questo VeneziaMestre,  sta invece nell’esultanza dei nostri ragazzi dopo la rete di Citro, un abbraccio collettivo e liberatorio, un’autentica dimostrazione di come la volontà e la fiducia in sé stessi possano farti raggiungere qualsiasi risultato e quanto un gruppo unito possa superare ogni difficoltà.  Un’esplosione di gioia condivisa che ha dato l’evidente segnale di un team ritrovato ed affiatato, dove ognuno sa di poter avere un’opportunità se dimostra di meritarla.

L’Ascoli si presenta al Penzo come una delle squadre rivelazione di questi primi mesi di stagione, mentre i padroni di casa devono subire le pesanti assenza di Modolo e Falzerano. La giornata è splendida, altrettanto non si può dire della cornice di pubblico sulla quale la società dovrebbe iniziare a farsi qualche domanda, in particolare coloro che sono stati assunti appositamente per migliorare questo legame tra le città e la squadra, rivedendo magari la politica sui prezzi ed il marketing sul territorio..

Per questa sfida che potrebbe valere l’aggancio in classifica ai marchigiani, Zenga decide di variare ancora una volta l’idea di gioco, partendo con un tridente puro formato da Di Mariano, Vrioni e Marsura.  A centrocampo opportunità per Schiavone, che risulterà uno dei migliori in campo grazie ad una prestazione pulita e coriacea. Al centro della difesa Andelkovic completa il classico pacchetto a quattro.

L’Unione parte fortissimo, sulla scia del secondo tempo di Foggia il primo quarto d’ora regala agli arancioneroverdi tre limpidissime palle gol, ma proprio come al Zaccheria non si riescono a tramutare in rete, evidenziando un problema realizzativo che potrebbe risultare determinante verso la rincorsa ai playoff. I bianconeri reagiscono più di rabbia e di fisico che di qualità, ed alla mezzora il pallino del gioco passa continuamente da una squadra all’altra. I ritmi sono alti ed il pubblico applaude alla nuova filosofia veneziana. La posizione di Pinato è ancora avanzata, rivelando una formazione molto simile al 4-2-3-1. Gli esterni d’attacco non riescono però a trovare i tempi giusti e la fisicità dei bianconeri non permette giocate semplici agli interni arancioverdi. Si va all’intervallo e la sensazione è di aver sprecato quei primi venti minuti di assoluto dominio.

La ripresa delle operazione non vede sostanziali cambiamenti, finchè Zenga non decide di mutare il proprio stile, inserendo Citro per Marsura con il chiaro intento di attaccare maggiormente per vie centrali. Al 73° l’ingenuità di Rosseti costerà agli ascolani l’inferiorità numerica e pochi secondi dopo il tecnico veneziano mostrerà a tutti quale sia la sua idea di calcio, sostituendo Pinato con l’ennesima punta ed azzannando il nemico ferito. Si dice che nel calcio non conti il numero di attaccanti per calcolare il peso offensivo, ma in questo caso è il messaggio lanciato ai proprio giocatori a risultare decisivo;  un’assunzione di consapevolezza, un’iniezione di autostima, vero spartiacque dalla gestione precedente. E di conseguenza non è un caso che proprio da assist di Litteri spunterà l’altra novità Citro a risolvere il match regalando una beatitudine mistica ai propri tifosi proprio durante il classico “Pope”.

E’ una vittoria tanto fondamentale quanto meritata per il VeneziaMestre, arrivata dopo un incontro duro ma affrontato con maturità ed intelligenza. La classifica si fa ora sempre più interessante, con l’ottavo posto ad un solo punto di distanza. Ma al di là delle statistiche è la sensazione che traspare da questa squadra a rendere fiduciosi i propri sostenitori, fiducia motivata dalla netta impressione che chiunque venga chiamato in causa dall’uomo ragno risponda sempre nel modo giusto, sempre pronto a calarsi nella parte, sia esso una promessa della primavera oppure un navigato difensore. Ed è la varietà tattica ed umana di questa squadra che fa sognare due intere città, spaventate all’inizio da una crisi dopata da una scintilla mai accesa, ma che ora possono godersi un VeneziaMestre che potrà giocarsi questa cadetteria con la serenità dei propri giovani, ma anche con la grinta e la voglia di vincere del suo nuovo condottiero, Walter Zenga.

Avanti Unione!

 

 

 

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