Pareggio di rabbia e cuore per il VeneziaMestre

22.10.2018 18:17 di Manuel Listuzzi   vedi letture
Pareggio di rabbia e cuore per il VeneziaMestre

E’ un prepartita familiare ma allo stesso tempo totalmente diverso quello che ci avvicina al derby col Verona. Sono nuove le espressioni sui volti dei tifosi, sono nuove le speranze e le paure, è nuova la voglia e l’entusiasmo con cui si riempiono i tram e gli autobus che dalla terraferma portano gli unionisti in centro storico. Sono rinnovate le promesse d’amore verso una squadra che si spera di poter riabbracciare al più presto, come un’amante confusa e smarrita per lunghe settimane, pronta per esser di nuovo accolta. Sono inediti, almeno per questa stagione, i sorrisi di un popolo finalmente coinvolto da un progetto che ora sembra veramente pronto per ripartire, tra i cori che s’innalzano dal fiume arancioverde che giunge a Sant’Elena ed una sfida che più temibile probabilmente non esisteva.

E’ la prima ufficiale per il nuovo allenatore Walter Zenga, ma sembra l’esordio per tutto l’ambiente lagunare, apparso anestetizzato in questi mesi da una creatura pavida e informe, mostratasi per lunghissimi tratti come la sorella brutta della passata stagione, una controfigura caricaturale senza anima ne cuore.

La curiosità di una nuova avventura e l’eccitazione per una pagina che si volta, talmente naturale e consequenziale da domandarsi perché tutto ciò non si sia provato dall’inizio della stagione, sia dentro che fuori il terreno di gioco. La pioggia con cui si battezza il VeneziaMestre di mr Zenga non smorza l’entusiasmo di una curva gremita ma apparsa poco continua e per i primi minuti quasi disorientata, seppur l’avversario fosse di quelli stimolanti da ogni punto di vista.

L’ex portierone dell’Inter opta per la discontinuità totale dal suo predecessore, optando per la difesa a 4 ed il doppio regista, riportando Falzerano in una posizione di maggior spinta. Ma gli ospiti vengono anch’essi da una serie di prestazioni difficili e la loro sfuriata iniziale non è contenuta da una squadra ancora in pieno rodaggio e dopo appena otto primi il Verona è già avanti. L’Unione subisce il colpo, barcolla vistosamente nelle retrovie ma minuto dopo minuto rialza il baricentro offrendo soluzioni offensive fatte di ampiezza e velocità. I terzini spingono come non si vedeva da un paio d’anni, in particolare Garofalo che solca la sua fascia con regolarità. Litteri lotta come può ma la sua condizione non ancora ottimale ed i palloni sporchi non lo aiutano, mentre ai suoi lati Falzerano e Di Mariano offrono giocate di qualità e spunti che saranno decisivi nel proseguimento di stagione. Gli ospiti danno l’impressione di non sfruttare l’occasione di una preda ferita, ed il VeneziaMestre sale d’intensità, più per merito del coriaceo Schiavone e della freschezza di Segre che per un Bentivoglio che lotta ma si mantiene costantemente su ritmi blandi. Si va all’intervallo sotto un vero nubifragio, perfetta cornice per una formazione veneziana che uscirà dagli spogliatoi carica e convinta. Un’occasione in avvio per gli scaligeri è il canto del cigno di una formazione ospite che da lì in poi subirà con costanza la manovra arancioneroverde, che attacca in massa ai fianchi gialloblu. Le conclusioni da fuori si alternano agli uno contro uno sugli esterni, ed all’ennesimo calcio piazzato è Di Mariano a trovare il pertugio giusto per il pareggio. I fradici reduci sulle tribune del glorioso, ma oggi più che mai vetusto Penzo si fanno sentire cogliendo quella vena di sana pazzia che questo nuovo VeneziaMestre sembra già aver ereditato dal suo condottiero, e saranno i padroni di casa a cercare con maggior insistenza i tre punti.

Si conclude quindi tra gli applausi questa “prima”, un debutto che lascia il popolo unionista più sereno e fiducioso rispetto a due settimane fa, quando la barca sembrava affondare lacunosa di un vero timoniere. La proverbiale sfacciataggine dell’uomo ragno sembra già esser entrata nelle grazie di una tifoseria orfana del carisma di Inzaghi, ed il piano tattico correlato al chiaro messaggio vincente lanciato alla squadra ha convinto l’ambiente nonostante l’unico punto ottenuto. Il futuro appare più roseo, ma chiaramente la posizione in classifica ed un calendario particolarmente ostico non lasciano spazio a voli pindarici.

Venerdì sera ci aspetterà un match che dopo la passata stagione ha tutte le sembianze dell’ennesimo derby, per la tifoseria in primis, ma anche per i ragazzi che nel terreno di Palermo hanno lasciato a giugno l’ultimo sogno di gloria. Un sogno che ha mantenuto vivo ed unito un popolo tornato fiero ed orgoglioso del suo VeneziaMestre. Avanti Unione!