Profondo arancioverde

26.12.2019 17:35 di Manuel Listuzzi   vedi letture
Profondo arancioverde

Questo è cio che succede quando un gruppo di giocatori mediocri perde fiducia in sé stesso. Questa è la naturale conseguenza di un senso di precarietà che aleggia in laguna da più di un anno e mezzo. Queste sono le figure che si fanno quando si lavora in un ambiente depresso e con nubi costanti sul futuro, in cui un pubblico sempre più grigio e rado sembra fare da perfetta cornice.  Quasi venticinque giocatori cambiati dalla passata stagione, ma se il risultato è lo stesso forse è il caso che mr Tacopina si ponga alcune domande riguardo alla gestione sportiva della sua società che dopo gli addii di Perinetti prima e di Inzaghi poi, sembra più che altro vivere alla giornata, senza una vera idea di quale possa essere il suo orizzonte. In serie b si può scommettere su giovani promesse, oppure si può rischiare con un tecnico di prospettiva, ma è ormai evidente a chiunque che le due cose non possano convivere nella stessa squadra. In particolare quando si lotta per non retrocedere.

Cittadella e VeneziaMestre sopravvivono più o meno nella stessa categoria di budget, ma ciò che hanno mostrato i ragazzi di Venturato in campo è solo il frutto più visibile di un progetto tecnico che parte da lontano, fatto di pazienza e lungimiranza, di persone capaci nei posti giusti e di ragazzi che sembrano aver assimilato lo spirito della maglia che portano fin sotto alla pelle. Una squadra affidata ad un allenatore di livello e costruita attraverso quel mix di talento ed esperienza che tanto si ricercava pure in laguna. 

Dispiace per Dionisi, un mister che pagherà anche stavolta colpe non completamente sue. Ma la gara di oggi pomeriggio è semplicemente umiliante e vergognosa, e sfortunatamente per lui e per noi, è la seconda in pochi giorni. Nessuna reazione dalla miseria di Castellammare anzi, un approccio imbarazzante ad una partita che avrebbe dovuto mostrare la capacità di reazione di un gruppo di ragazzi che sembravano essere sulla giusta strada prima di abbandonarsi ad un’inspiegabile involuzione tecnica. Sono tornati gli incubi del passato ed insieme ad essi tutte le lacune di una rosa che probabilmente avevamo grossolanamente sopravvalutato. La prestazione, se così si può dire, della linea difensiva è qualcosa che si potrebbe “ammirare” tra la prima e la seconda categoria, puntualmente infilata da qualsiasi pallone lanciato in avanti, costantemente fuori posizione, degnamente guidata da un portiere di cui eviteremo di parlare per senso del pudore. Tutta la fragilità del gruppo si palesa attraverso il suo capitano, un Modolo mai visto così spaesato e distratto, incapace di ritrovare una leadership di cui i suoi compagni hanno estremo bisogno. Ma gli errori personali sono incalcolabili, desolanti. Non si salva nessuno nella pochezza di questo pomeriggio. Un arrendevolezza, un senso di frustrazione di cui nemmeno si cerca di dare sfogo attraverso qualche giocata più rude, tanto per far finta che questi tre punti interessino a qualcuno. L’attacco è semplicemente di categoria inferiore, oramai le prove sono sufficienti; gli errori in ripartenza di un Di Mariano inguardabile, la goffaggine di una punta che è stata più distesa che eretta, la tristezza di una squadra che fino a pochi giorni fa difendevamo per la volontà e la consapevolezza del proprio gioco, ma che ora palesa tutti i limiti di una carenza tecnica e caratteriale spaventosa.

Avevamo messo sotto Empoli e Pescara, lottato con Cremonese e Chievo. Massacrati da Juve Stabia e Cittadella. Questo è il trend da analizzare, il grafico da studiare. Perché  da una squadra nata per trovare risultati attraverso il gioco e lo spettacolo ci si aspettava una crescita attraverso le prestazioni e l’aumento della conoscenza; ma se è questo il prodotto che volete vendere per portare più gente allo stadio beh, credo ci sia bisogno di rivedere la strategia…

Avanti Unione…