Rimpianti e speranze per il VeneziaMestre

29.02.2020 17:47 di Manuel Listuzzi   vedi letture
Rimpianti e speranze per il VeneziaMestre

Resta ancora più amarezza del solito per l’ennesimo pareggio interno, per un’altra occasione buttata. Restano i rimpianti per una vittoria mancata, al contrario di una prestazione tuttavia positiva. Nella desolazione di un Penzo vuoto (almeno più vuoto del solito) la squadra di Dionisi ha offerto sprazzi di bel calcio, flashback di un inizio stagione promettente. A difettare purtroppo, è stata la malizia ed ancora in quel di Sant’Elena, un pizzico di fortuna. Ma la sensazione di fondo è che finalmente questo VeneziaMestre si riscopra più forte e completo di fronte ad una qualsivoglia avversaria, in quest’occasione un Cosenza che è giunto in laguna per provare a strappare quel pari che potesse tenerlo aggrappato al sogno salvezza. Ma la squadra di Dionisi è apparsa superiore in quasi ogni zona del campo, ad eccezione probabilmente di un Kanoute da categoria superiore.

Si è rivisto il classico palleggio arancioneroverde ma con un ritmo più sostenuto e pungente, con degli avanti che hanno finalmente assimilato il concetto di attacco alla profondità. Solamente un mega svarione di Pomini in solidale cooperazione con Casale ha rimesso in equilibrio una partita che i padroni di casa avrebbero meritato di portare a casa. Ma è piaciuto in particolare l’atteggiamento dei lagunari in seguito alla rete subita, quando sospinti da un tecnico che ha messo in campo tutto il suo arsenale offensivo, ha provato finalmente a riprendersi in mano il match, mancando tuttavia di lucidità e precisione negli ultimi venti metri. Poche infatti le occasioni da rete create, in netto contrasto alla mole di gioco offerta, con gli esterni difensivi Fiordaliso e Molinaro in costante proiezione offensiva. Ma i classici rimpianti del Penzo trovano breccia in quei primi 20-25 minuti della ripresa in cui il VeneziaMestre ha concesso il fianco ai calabresi, arretrando il baricentro concedendo molte seconde palle ai rossoblu. La squadra di Pillon cha così preso fiducia, nonostante i rari pericoli sofferti dalla retroguardia arancioneroverde. E’ su questi concetti che Dionisi dovrà lavorare in settimana, perché è su questi momenti che ci si giocherà la stagione, imparando a gestire e magari aumentare un vantaggio. Si percepisce infatti come la squadra ora si renda conto di avere più peso e cattiveria in area di rigore avversaria, con quel Samuele Longo che ha dato, oltre alle tre reti, anche la consapevolezza di poter fare finalmente male. Ed è infatti evidente come la squadra non abbia avuto quasi mai la paura di perdere la sfida, ma anzi abbia alzato il raggio offensivo fino a quel forcing finale che sfortunatamente non è bastato. Le prestazioni piuttosto incolore di Aramu e soprattutto Capello hanno purtroppo giocato un ruolo chiave in questi due punti persi, troppi infatti gli errori di misura dei due ragazzi che non hanno mai saputo accendere la scintilla, sebbene la volontà come sempre non sia mancata da parte di entrambi. E’ invece subentrato con voglia Monachello che è sembrato a suo agio al fianco di Longo.

E’ una prestazione che nonostante la rabbia e la frustrazione, lascia ben sperare il popolo unionista; in particolare per quel senso di compattezza e di gruppo che appare ritrovato. Ma è inutile ribadire quanto fondamentali sarebbero stati questi tre punti in una classifica che ricomincia a farsi cortissima, con Juve Stabia e Perugia tornate prepotentemente nel gruppone di pericolanti. Le prossime tre sfide (Salerno, Crotone e Pordenone) si preannunciano difficilissime, ma questo VeneziaMestre può dirsi pronto a lottare su ogni campo, meglio se non sia quello di casa..

Avanti Unione!