Una stagione nuova per il VeneziaMestre

11.07.2018 17:18 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Una stagione nuova per il VeneziaMestre

Ci sono stati anni, quand’ero poco più che bambino, in cui l’estate era la stagione dei sogni. Si sfogliavano le pagine di una Gazzetta scolorita dal sole cocente di luglio cercando con il lanternino anche il più piccolo cenno alla nostra squadra del cuore. Il televideo era la nostra unica finestra quotidiana su ciò che la stagione successiva avrebbe potuto regalare agli amanti arancioneroverdi. In assenza di social network, la sola possibilità di scoprire i nuovi acquisti era quella di correre al ritiro, sperando magari in un’amichevole di lusso. Ricordo le estati in cui si sognava in grande, quelle in cui un solo nome appena bisbigliato accendeva la fantasia di una tifoseria intera, e ricordo quelle in cui si andava al risparmio, confidando in qualche prestito dalla serie A o augurandosi l’esplosione di qualche giovane promessa. Ma erano estati in cui si discuteva, essenzialmente, di calcio. Il problema era il terzino destro, o la seconda punta da affiancare al bomber del momento.

Eppure qui a Venezia di estati così non ne abbiamo passate più. Le angosce per l’iscrizione al campionato, le rivoluzioni societarie sempre più frequenti e devastanti, gli annunci di progetti puntualmente disattesi, i rancori e la rabbia di due città sempre in bilico tra speranza e disillusione. Poi è arrivato Tacopina, ed ora si può ricominciare a parlare di calcio.

E’ questa la sensazione che aleggia in queste settimane tra laguna e dintorni. C’hanno riconsegnato la nostra passione, il nostro gioco. L’amarezza ed il dispiacere per gli addii, seppur ampiamente prevedibili, di Audero e Stulac, la curiosità per i colpi St Clair e Schiavone, sono le due facce della stessa medaglia, una medaglia lucente che vede finalmente il VeneziaMestre al tavolo dei grandi, conscio di un’ambizione e di un disegno rivolto ai massimi livelli del panorama calcistico nazionale.

E’ paradossalmente piacevole ritrovare le classiche scaramucce sulle pagine web, tra chi apprezza un mercato oculato ed orientato al futuro e chi dopo la partenza di Inzaghi teme un ridimensionamento generale. La passione verso questi colori, assopita ma mai estinta durante gli anni bui, è riesplosa in modo strabordante nell’ultima stagione, ed il seguito sempre più massiccio di tifosi o semplici simpatizzanti nelle pagine ufficiali o meno della società veneta è il più limpido dei segnali di un popolo unionista impaziente di riabbracciare i propri beniamini.

Prima il nuovo Ds Angeloni, in seguito il neo mister Vecchi, hanno alzato il tiro rispetto alla tattica prudente dell’ex allenatore veneziano, parlando apertamente di una stagione proiettata verso la zona playoff, in linea con la crescita costante di un’ambiente che giorno dopo giorno appare sempre più convinto dalla solidità del progetto americano. L’unico neo risulta però ancora una volta essere la questione sulla presentazione del nuovo stadio, annunciata inizialmente per fine giugno, ma ancora fuori dall’agenda pubblica arancioneroverde. A Venezia e Mestre il nervo è ben più che scoperto ed è evidente a chiunque quanto il futuro della compagine unionista sia legato a doppia mandata al nuovo impianto.  

In un’estate che vede altresì la seconda compagine di Mestre sull’orlo del baratro, l’esigenza di avviare concretamente il piano stadio emerge come improrogabile al fine di assicurare un futuro sportivo roseo alle città di mare e di terra della provincia veneziana. In ogni caso la fiducia in una società che finora ha mantenuto qualunque promessa è solida, la campagna acquisti iniziata con tempismo e concretizzatasi con le firme delle prime scelte, almeno secondo le dichiarazioni del DS, lascia spazio ad un pensiero inedito quanto dolce, la certezza di aver concluso un ciclo vincente nella maniera giusta, dando spazio ad una dirigenza giovane ma di qualità, con un condottiero che avrà il duro compito di far dimenticare Superpippo magari attraverso un gioco maggiormente propositivo e vivace, interpretato da una rosa che si presenta ad inizio ritiro quasi al completo e degna di affrontare una grande stagione, a tinte arancioneroverdi.