VeneziaMestre, così non va!

25.02.2019 13:25 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
VeneziaMestre, così non va!

E’ un boccone amaro da digerire, un colpo durissimo allo stomaco e ai i sogni di un campionato quantomeno tranquillo per i colori arancioneroverdi. La rete di Raicevic giunta al secondo minuto di recupero tuffa la squadra di Zenga nuovamente in piena bagarre per la lotta retrocessione e le sensazioni trasmesse dalla partita del Picchi non possono lasciare il popolo unionista sereno. La cosa che più preoccupa è l’angosciante similitudine nei giudizi tra questa formazione e quella di inizio campionato allenata da Vecchi, quando le critiche volgevano in particolare sulla mancanza di un vero gioco corale e la scarsa determinazione mostrata dagli interpreti, esattamente le stesse parole che potremmo utilizzare per il VeneziaMestre visto ieri sera. Nella partita più importante degli ultimi mesi, lo scontro diretto che avrebbe potuto proiettarci verso lidi ben più soleggiati, il VeneziaMestre  propone lo stesso tema delle ultime trasferte, schiacciato nella propria metà campo ed incapace di ripartire con una manovra fluida e veloce, costringendo costantemente gli avanti ad una lotta greco romana che poco ha a che vedere con il gioco del pallone. Zenga sceglie di continuare con il 4-3-3, optando per un centrocampo più muscolare formato da Bentivoglio, Suciu e Segre. Davanti l’infortunio di Citro impone lo schieramento di Lombardi accanto a Bocalon e Di Mariano. L’inizio è tutto di marca amaranto, che nonostante le pesanti assenze dimostra la chiara volontà di portare a casa i tre punti. La retroguardia veneta balla, la mediana fatica a trovare le linee di passaggio giuste, e gli esterni d’attacco provano a tenere alta la squadra con il risultato di mantenerla solamente troppo lunga. E’ questo forse l’errore tattico più evidente della squadra allenata dal mister milanese; il modulo scelto dall’uomo ragno dovrebbe prevedere una squadra corta, con un centrocampo che accompagni la manovra offensiva ed una linea difensiva molto alta per poter bilanciare i tre attaccanti. Ma tutto questo continua a non vedersi per diversi motivi, il primo è ovviamente fornito dalle caratteristiche stesse dei giocatori, non certo dei fulmini di guerra, il secondo sono i continui errori tecnici in fase di palleggio, in particolare di un Suciu irriconoscibile. Il risultato è quello di creare “pericoli” esclusivamente grazie alle giocate personali di Lombardi e Di Mariano, che una volta raddoppiati però difficilmente possono rivelarsi incisivi. Nonostante una prestazione incerta il VeneziaMestre chiude la prima frazione in parità, aiutata da un Vicario super e dai legni.

Nella ripresa le cose migliorano, grazie all’accentramento di Lombardi come trequartista e ad una manovra più pulita. I ritmi si alzano e la sfida è più aperta, con gli esterni difensivi veneziani più propensi a mollare gli ormeggi. Ma proprio nel momento migliore degli ospiti, Zenga decide di cambiare ancora le carte in tavola, inserendo Zampano e tornando alla difesa a cinque; una scelta che riabbasserà nuovamente il baricentro arancioneroverde, riconsegnando il pallino dell’incontro al Livorno. Il pareggio sarebbe oro colato per l’Unione,  ma come spesso accade nella vita chi desidera di più ottiene di più, ed in questo caso vince. La sfortunata situazione del vantaggio toscano illustra al meglio questa massima, tuffando nuovamente il VeneziaMestre nell’incubo.

Si torna quindi da Livorno con una meritata sconfitta, alla luce della poca qualità e della scarsa intensità mostrata dal team lagunare, al quale forse non è ancora chiaro il fatto che da oggi in poi se non si lotterà con il coltello fra i denti, lo spettro playout potrebbe essere ben più reale di quanto ci si aspettasse. Il banco degli imputati si fa ogni settimana più pieno, ma le ottime prestazioni di Mazan e Lombardi sembrano almeno render merito ad un mercato invernale più che soddisfacente. Sta ora al tecnico milanese trovare la giusta quadra ed i giusti stimoli ad una squadra diventata improvvisamente la stessa vista nelle prime giornate di questa stagione, magari anche attraverso un atteggiamento in panchina più coinvolgente e grintoso, come probabilmente si aspettava Tacopina quando ha optato per l’uomo ragno.

Mercoledì sarà infatti un girone intero con Walter Zenga alla guida della squadra ed è ormai tempo di dimostrare quali siano stati gli effettivi vantaggi del cambio alla guida, in una sfida contro il Perugia che ha tutte le caratteristiche di un’ultima spiaggia, prima dei match con Verona e Palermo. Ci sarà bisogno però di un pubblico importante, che al pari dei ragazzi che scenderanno in campo, dovrà dimostrare in primis a sé stesso di amare questi colori e meritare questo presidente e questa categoria; una gara da giocare con grinta ed orgoglio per riportare i colori arancioneroverdi a risplendere. Avanti Unione!