VeneziaMestre, un punto e niente più

26.01.2020 19:01 di Manuel Listuzzi   vedi letture
VeneziaMestre, un punto e niente più

Vinti dal Trapani. Messi sotto da una formazione penultima in classifica. Annullati per lunghi tratti da una squadra apparsa di un'altra categoria per qualità, intensità, ma soprattutto per quella voglia di vincere fondamentale in uno scontro diretto per uscire dalle zone calde di classifica. La mancata vittoria dei siciliani è frutto esclusivamente del caso, della fortuna e di un destino che non ha voluto accanirsi con una formazione arancioneroverde in balia di una situazione di precarietà percepita chiaramente sia fuori che dentro al terreno di gioco.

I ragazzi di Dionisi hanno dimostrato una fragilità tecnica e mentale disarmante che nemmeno l’improvviso quanto immeritato vantaggio è riuscito a nascondere. Una paura inspiegabile nei giocatori veneziani apparsi a corto di fiato, idee e grinta, fatto salvo per quel Zuculini che sembra essere l'unico trascinatore della squadra. Errori su errori in fase di palleggio, movimenti offensivi minimi ed un unico filo conduttore delle trame arancioneroverdi, il lancio a casaccio in profondità. Tanti saluti al calcio palla a terra di cui Dionisi e dirigenza s’erano vantati fino a pochi giorni fa; l’assenza di Fiordilino ha evidenziato una carenza qualitativa imbarazzante grazie alla quale i siciliani hanno dovuto faticare ben poco per riconquistare decine di palloni.  Non si salva nessuno nel grigiore del Penzo che a fine partita ha giustamente espresso tutto il suo malcontento. A preoccupare è l’involuzione di questa squadra da metà novembre in poi, come se improvvisamente fossero usciti tutti i fantasmi della stagione scorsa, minando la serenità e l’ambizione di una squadra costruita, almeno sulla carta, per disegnare calcio. Un VeneziaMestre condannato a vincere non ha mai dato la sensazione di voler portare a casa la partita, limitandosi a continui alleggerimenti verso le punte che in novanta minuti non sono riuscite a prevalere in un singolo duello. I granata hanno trionfato su tutti i contrasti, in qualsiasi scontro in ogni zona del campo. L’Unione ha mantenuto per tutta la partita un baricentro bassissimo, compressi nella propria trequarti da una formazione ospite che nonostante le voci di un bilancio precario, è riuscita a concludere un mercato di riparazione strabiliante. Deprimente per gli appassionati arancioneroverdi vedere la prima escursione oltre la metà campo di Lakicevic a cinque minuti dallo scadere, umiliante prendere atto che dopo la rete del pari erano gli uomini di Castori a voler stringere i tempi alla ricerca dei tre punti. L’ingresso di Monachello ha fatto vedere che qualcosina dalla panchina potrebbe uscire, ma è la testa che dovrà cambiare, e pure velocemente. Perché cinque sono le squadre che dovremo metterci dietro prima del termine, e se persino con questo Trapani sarà dura, non osiamo immaginare con squadra come Empoli e Cremonese.

La situazione è veramente complicata ed in tutto ciò vorremmo vedere la dirigenza tornare a metterci il volto, raccontarci che fine hanno fatto i soci che sembravano così vicini, qual è il destino di un nuovo impianto che ancora una volta pare un’utopia. La sensazione è che la misera partita di oggi sia anche figlia di un’incertezza di cui, a Venezia, iniziamo ad essere veramente saturi.

Avanti Unione!