VeneziaMestre, zero punti ma tante speranze!

25.08.2019 12:47 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
VeneziaMestre, zero punti ma tante speranze!

Si esce pensierosi e confusi dal Penzo in questa fresca serata d’agosto. Non ci si riesce a spiegare con lucidità come si possa tornarsene con zero punti da un match che ha lasciato in bocca il gusto amaro dell’incompletezza. Ma la sensazione è quella di aver sbirciato all’interno del laboratorio di un grande artista riuscendo a cogliere solo parzialmente la grandezza della creazione in atto, senza poter sentenziare se ciò che compariva davanti ai nostri occhi fosse arte oppure un bozzetto in divenire.

Ma qualunque sia la risposta, era parecchio tempo che non ci si allontanava da Sant’Elena con la voglia di ritornarci il prima possibile, per scoprire quanto possa diventare importante questa creazione targata Lupo e Dionisi.

Comincia la B, e di fronte c’è subito una fortissima candidata alla promozione. La Cremonese di Rastelli è squadra collaudata, puntellata in estate da innesti di livello. L’Unione è nuova per otto undicesimi ma non se ne accorge nessuno. Il primo tempo è una sinfonia di movimenti, la squadra gira il pallone come qui a Venezia abbiamo dimenticato si potesse fare, attacca l’avversario non appena viene perso il pallone e la manovra è accompagnata con costanza dagli esterni. Il centrocampo appare già di ottima fattura con Fiordilino a dettare ritmi e giocate, nonostante qualche errore di precisione bilanciato dalla grinta nel recuperare la sfera. Zuculini è ovunque palesando la sua voglia di diventare idolo della sud in poche settimane. Caligara dimostra buona tecnica ma ciò che rasserena nonostante la sconfitta è l’eleganza e la concentrazione nell’uscire palla al piede dalle retrovie, cercando raramente la giocata banale e lontana.

Sulla fascia sinistra si vedono le prime orme di un giocatore che a mio parere giocherà quest’anno la sua unica stagione di b, prima di volare verso lidi più prestigiosi. Felicioli infatti macina kilometri e classe, non sbagliando praticamente nulla ed appoggiando con concretezza la fase offensiva. La difesa non soffre quasi mai, complice l’ottimo filtro di centrocampo, almeno fino alle due gravi amnesie della ripresa che costano rigore e gol dello zero uno. E poi c’è quello che più di tutti ha brillato nella notte veneziana, quel Mattia Aramu capace di emozionare inventando calcio, e dimostrando inoltre insieme al resto della squadra una voglia di lottare che la stagione passata c’è costata carissimo. Si sprecano infatti le scivolate, i contrasti vinti, splendido il gesto di Zuculini che riprende rabbiosamente la sfera dalla rete di Lezzerini per riporla a centrocampo pronto a combattere per riaciuffare il nuovo pareggio. E’ una squadra che incuriosisce, una squadra che affascina ed una squadra che potenzialmente potrebbe far sognare trascinando al Penzo un pubblico piuttosto assopito dalla pochezza della stagione passata. E’ evidente però come i problemi offensivi non possano essere risolti solamente tramite schemi ed idee, ma bensì attraverso un mercato che deve regalare l’ultimo, importante tassello ad una formazione costruita per divertire e per vincere, in attesa dei rientri di Di Mariano e Zigoni. Bocalon e Capello hanno infatti dimostrato grande voglia e passione, in particolare nella ricerca dei palloni perduti, ma la cattiveria da area di rigore sembra non appartenere ai due ragazzi, ma ci sarà tempo per le smentite di rito.

Si esce quindi pensierosi, confusi e sconfitti. Ma non riesco a spiegarmi perché il sorriso non mi lasci, perché la speranza di una grande stagione è ancora più viva di prima. Sarà perché ho rivisto arancioverde, sarà perché ho visto calcio vero, sarà perché alcune sensazioni, alcuni brividi raccontano molto di più di ciò che appare. Sarà bello scoprirlo col tempo.

Avanti Unione!