Tonut: "Preparatore e gruppo eccezionali, gara 3 con Sassari decisiva"

04.07.2019 14:14 di Davide Marchiol Twitter:    vedi letture
Tonut: "Preparatore e gruppo eccezionali, gara 3 con Sassari decisiva"

A Legabasket LBA ON AIR Stefano Tonut ha parlato a trecentosessantagradi dopo la vittoria dello Scudetto contro Sassari, la sorpresa del campionato, che aveva eliminato Milano: “Una serie molto bella e durata poco, nessuno si aspettava il passaggio di Sassari, loro avevano un entusiasmo pazzesco, avevano vinto la coppa, venti vittorie di fila, sembra facile, ma è stata una grande impresa”.

Fisicamente sempre al massimo: “Credo sia stato fatto un lavoro importante dal nostro preparatore prima dei Play-Off, sono anni che Colombini ci fa arrivare ai Play-Off pronti, il primo anno ci siamo riusciti, l’anno scorso no perché abbiamo trovato un avversario tosto come Trento, non eravamo pronti all’impatto fisico, quest’anno eravamo molto pronti, probabilmente saremmo potuti andare avanti ancora per altre partite. Sia noi che Sassari eravamo in condizione”.

La gara decisiva: “La più importante è stata gara 3, perché eravamo sull’1-1, avevamo perso il fattore campo e in casa loro con l’entusiasmo che avevano non perdevano da tanto. Sapevamo che perdendo saremmo andati sotto 1-2 e forse addirittura 1-3, mettendoci spalle al muro. Quindi abbiamo giocato una gara solidissima, che ci ha portato poi a giocarci di nuovo il fattore campo in casa, che ha influito tanto. Poi gara 2 è stata quella in cui eravamo stanchi, abbiamo preso 15 punti e siamo stati sempre a rincorrere”.

Fondamentale la panchina della Reyer, uno su tutti Cerella: “Io quando entro in campo con Cerella mi trovo benissimo, fa pochi minuti ma ha un impatto notevole, ma come tutta la panchina. Quest’anno eravamo una bellissima squadra con un grandissimo staff tecnico”.

I trascorsi del padre: “Mio padre vinse una coppa tanto tempo fa, sicuramente ha avuto più soddisfazioni in Nazionale, era un giocatore diverso da me e c’era un altro basket, ma è stata una scelta mia personale, ero in dubbio come gran parte dei ragazzini tra basket e calcio, la pallacanestro mi divertiva di più, in famiglia c’era questo precedente e quindi la scelta è stata facile. Avessi fatto il calciatore, sarei andato alla Juve”.