Salernitana, Calaiò: "Incredibile quanto successo, ma dobbiamo concentrarci sulla partita, è il centenario, non possiamo retrocedere"

04.06.2019 19:00 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Salernitana, Calaiò: "Incredibile quanto successo, ma dobbiamo concentrarci sulla partita, è il centenario, non possiamo retrocedere"
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© foto di Nicola Ianuale/tuttoSALERNITANA.com

Conferenza stampa anche per Emanuele Calaiò. Parole da leader per l’arciere, convinto che domani arriverà il riscatto dopo una stagione da dimenticare: “I programmi e i progetti erano diversi all’inizio dell’anno, è normale che ci sia grande delusione da parte di tutto l’ambiente. Noi per primi ci prendiamo la responsabilità di tutto. Detto questo, bisogna cancellare il passato. Ho vinto 4 campionati di serie B, mi ricordo che a Catania avevo una rosa fortissima eppure abbiamo rischiato di retrocedere. Ci sono delle stagioni particolari, con cambi di allenatore e situazioni che non agevolano come la diserzione. Abbiamo giocato in uno stato mentale non bello, come portavoce della squadra vi assicuro che tutti sappiamo che abbiamo l’opportunità di risollevarci e fare qualcosa di straordinario per riabbracciare la nostra gente. C’è il centenario e non possiamo retrocedere”.

Calaiò batte su un concetto e si dimostra vero capitano carismatico della rosa: “Conteranno poco moduli e tattica, è tutta una questione di testa e vincerà chi in queste due partite sta bene mentalmente. Servono cuore e orgoglio, certamente giocare 25 giorni dopo tutto quello che è successo non è semplice per nessuno. Prima eravamo salvi, poi playout, poi salvezza, poi ancora spareggi: noi non abbiamo mai smesso di allenarci, la Salernitana non può retrocedere! Non so come andrà a finire, ma giochiamocela tutti insieme: società, calciatori, allenatore, ambiente, tifosi. E’ fondamentale”.

Si chiede con insistenza a Calaiò come ci si possa fidare di una squadra che non è stata capace di fare un punto in cinque partite e che ha espresso un gioco scadente: “Col Cosenza sicuramente non siamo stati all’altezza, purtroppo gambe e fisico passano per la testa e noi venivamo da un sacco di sconfitte ed è normale che se non la sblocchi la tensione sale. Mentalmente non siamo stati forti, è vero. Alla minima difficoltà ci squagliavamo, ora abbiamo l’opportunità di fare qualcosa di straordinario ed è fondamentale non prendere gol contrariamente a quanto accaduto nel girone di ritorno. Stavolta non si può sbagliare, è importante mantenere la porta inviolata ed essere tosti. Vinciamo domani così da avere due risultati su tre a Venezia. Rinvii? Siamo solidali con i calciatori del Venezia, il nostro comunicato è stato fatto in questa direzione perché è assurdo non conoscere obiettivi, date ed avversari. Inevitabilmente stacchi la spina, ma siccome l’anno scorso sono stato squalificato e so come vanno le cose legali ho invitato immediatamente i miei compagni a concentrarsi sui playout. Non ho mai avuto dubbi”.

Inevitabile un appello alla piazza: “Salerno merita di rimanere in serie B e vedere partite degne della passione della piazza. Sforziamoci tutti nel vedere la salvezza come la Champions League, poi arriveranno le soddisfazioni in futuro. Se cacciamo fuori gli attributi e l’orgoglio possiamo vincere, è brutto sentir dire da tante persone che la Salernitana è morta. Qualcuno ha detto che sarebbe bellissimo affrontarci, ci hanno indicato come squadra materasso. Se davanti a queste cose non ci scatta qualcosa in più… Avremo il dente avvelenato, chi ama la maglia non mancherà sugli spalti e ci supporterà. E’ inevitabile che nella testa di ognuno un po’ di paura c’è, è da tanto tempo che siamo in questa condizione. Nessuno immaginava di lottare per non retrocedere, mi assumo io la responsabilità a nome della squadra. A 20 giorni di distanza dalla sconfitta di Pescara ora abbiamo la possibilità di farcela, ora bonus non ce ne sono più! Dobbiamo dimostrare il nostro valore, servono undici uomini a cui non scotta la palla tra i piedi contrariamente a quanto accaduto nel girone di ritorno”.

Calaiò ammette che in passato sono arrivate prestazioni orribili, ma spezza una lancia a favore dei compagni: “E’ normale che l’ambiente e i giornalisti non si fidino dopo le ultime prestazioni, anche nella nostra testa c’era poca fiducia in noi stessi. Sono sicuro che domani quello che hanno sempre chiesto i tifosi lo dimostreremo in campo: anima e sudore, ve lo prometto! Poi saranno gli episodi a determinare la gara. E’ vero che nel girone di ritorno siamo diventati improvvisamente scarsi, ma ora non può mancare l’atteggiamento giusto e che evidentemente non c’è stato. 25 giocatori, 25 cervelli diversi: è normale che non tutti in questo periodo hanno saputo reagire nel modo giusto, è subentrata la paura. Io ho 37 anni e 20 anni di carriera non tremo davanti a niente, ne ho fatte una marea di queste gara. A qualche ragazzo è mancata invece la lucidità, capire quando spingere o tenere palla per portare a casa anche il punticino. Non abbiamo saputo capire i momenti, anche i pareggi sono fondamentali per determinare una classifica. Non perdere ti fa trascorrere la settimana diversamente, a volte la smania di vincere quando non sei pronto ti fa andare incontro a brutte figure”.

Sugli ultimi accadimenti: “Lo schiaffo a Micai rappresenta un episodio spiacevole, è come se lo avessimo preso tutti. La contestazione ci sta, la violenza no. Alessandro, però, ha giocato in piazze calde e ha l’esperienza necessaria per gestire questi momenti. Non dovrebbe succedere, ma te lo puoi aspettare ahimè. Avevamo aperto le porte degli allenamenti per avvicinare bambini e famiglie, un epilogo del genere fa storcere il naso. Non era il momento, ci sono due partite fondamentali e se ci fanno perdere lucidità…”.

Infine una interessante riflessione: “Non ho mai giocato uno spareggio salvezza, ma vi posso assicurare che c’è ancora più tensione e voglia: se perdi i playoff male che vada resti in serie B, in questo caso nessuno vuole andare in serie C e lotteremo per questo. Le motivazioni saranno massime, quando c’è un obiettivo nessuno deve tirarsi mai indietro”.