2018/2019, l'undici dell'annata buia, Zigoni diventa l'eroe del Cabassi

02.04.2020 16:00 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
2018/2019, l'undici dell'annata buia, Zigoni diventa l'eroe del Cabassi

Dopo una stagione terminata con il quinto posto, e una squadra che sembra avere pochi reali difetti, c'è il problema di ripetersi. Mister Pippo Inzaghi chiede infatti di spiccare definitivamente il volo verso la Serie A e il Bologna lo accoglie a braccia aperte. Tacopina dunque, vista l'impossibilità di pensare a un salto nella massima categoria senza investimenti che vanno forse oltre che quella che si può considerare logica, decide di impostare il progetto sulla valorizzazione dei giovani. Come DS viene preso Angeloni, fino a quel momento ottimo osservatore in club come l'Atalanta e l'Udinese. In panchina una scommessa: Stefano Vecchi. Il mister ha vinto tanto con l'Inter Primavera e il paròn vuole dargli la possibilità di tornare ad allenare in B.

In porta Audero rientra alla Juventus e allora viene promosso Vicario, senza andare a prendere un altro estremo difensore titolare. Si guarda però in casa Avellino, in preda a gravi problemi finanziari, e viene preso Lezzerini come vice, in modo da avere due portieri relativamente giovani su cui lavorare. A gennaio arriverà anche il brasiliano Bertinato (che però è ancora oggetto misterioso). Vicario, nonostante le difficoltà della squadra, farà un'ottima annata.

Vecchi decide di confermare il 3-5-2 di Inzaghi e così faranno anche Zenga e Cosmi. Domizzi e Modolo vengono confermati, mentre Bruscagin viene preferito ad Andelkovic, che a gennaio andrà al Padova. Al suo posto arriva Fornasier, che però non rende e nelle gerarchie finisce dietro anche a Coppolaro, altro giovane arrivato per dare manforte alla retroguardia. Sulle fasce le variazioni sono poche, Garofalo e Zampano vengono confermati. Migliorelli non riesce a convincere in allenamento e viene rimandato all'Atalanta dopo appena sei mesi, al suo posto arriva Mazan, che sarà una scoperta interessante. Per l'altra fascia invece viene prelevato Lombardi, che dà molta più incisività a un reparto diventato improvvisamente sterile.

La sterilità si spiega con quello che succede in mezzo. Il trio Pinato-Stulac-Falzerano si scioglie. Lo sloveno passa la Parma, mentre il primo viene ceduto al Sassuolo e resta in laguna in prestito. Forse proprio questo fa sì che le sue prestazione siano opache, come se non fosse concentrato. In mezzo Bentivoglio e Schiavone, toccati anche da problematiche fisiche, non rendono quanto Leo, mentre Falzerano subisce l'ingrigimento della squadra e va spegnendosi, fino alla cessione di gennaio al Perugia. Questo fa sì che venga "scoperto" il giovanissimo Zennaro, che dalla Primavera salta spesso nell'undici titolare, per dare maggiore qualità. Segre e Suciu danno quantità, ma a corrente alternata. Si distingue soprattutto il giovane in prestito dai granata, pur non riuscendo a essere costante lungo tutto il campionato.

Davanti i problemi più grossi. Zigoni finisce out per un fastidioso problema al tendine d'achille, mentre Litteri ha un fastidio al ginocchio che non trova soluzioni. Restano Marsura, Geijo e i nuovi arrivati Di Mariano, Vrioni e Citro, preso all'ultimo proprio per i due gravi infortunii. Solo il nipote di Totò Schillaci trova però la porta, con la squadra che fatica a segnare. Citro dalla panchina risulta molto importante pur segnando poco. Questo permette di arrivare a gennaio non troppo in apnea e la squadra viene ritoccata anche davanti. Litteri, Marsura e Geijo salutano, arrivano Rossi e il Doge Bocalon, che torna a Venezia con tante aspettative, forse troppe. I gol infatti restano pochi e anche Zenga pagherà le problematiche della squadra come Vecchi, dopo una breve parentesi positiva.

Cosmi è chiamato a salvare i Leoni, con una serie di pareggi resta al quartultimo posto, contro il Carpi una sconfitta sarebbe condanna alla retrocessione e il 2-0 in un tempo solo fa pensare al peggio. Ci pensa Zigoni, tornato quasi per l'occasione, a salvare gli arancioneroverdi con una storica tripletta in mezz'ora.

Il Venezia ottiene i Play-Out, dopo tanti problemi giudiziari alla fine si gioca, anche se molto in ritardo. Ad avere la meglio è la Salernitana, ma il fallimento del Palermo salva i Leoni. Niente da fare per il Foggia terzultimo e pensare che senza la tripletta di Zigoni al terzultimo posto anzichè i pugliesi ci sarebbero stati proprio i lagunari...

(3-5-2): Vicario; Domizzi, Modolo, Bruscagin; Garofalo, Pinato, Bentivoglio, Segre, Lombardi; Di Mariano, Bocalon.