Alessio Dionisi, un salto di qualità sulla panchina arancioneroverde

03.11.2019 10:30 di  Onorio Ferraro   vedi letture
Alessio Dionisi, un salto di qualità sulla panchina arancioneroverde
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Alessio Diniosi, arrivato in sordina con il Venezia impegnata in un’estate tra ricorsi in tribunale e una società scossa dopo la retrocessione, ha saputo prendersi la panchina dei veneti e l’ha fatta sua. Senza non troppe difficoltà in una piazza che scotta e che punta da sempre alla massima competizione, con un lavoro attento sulla fase difensiva ha saputo costruire una squadra attenta e dettagliata in varie zone del campo per poi alzare l’asticella e puntare all’attacco. Dopo l’esperienza tra Firenzuola e Imolese, è stato il punto fisso di partenza del nuovo Venezia voluto da Tacopina (dopo l’addio di Serse Cosmi) che dopo il flop della passata stagione è ripartito da un ragazzo per molti inesperto. Il tecnico classe ‘80 - quarantenne il prossimo 1° aprile - ha saputo conquistare la fiducia dello spogliatoio e della dirigenza con un carico di lavoro equilibrato a una squadra che doveva essere investita da un nuovo vento di entusiasmo, a partire dalle divisioni che ogni volta si vedono sugli spalti del “Penzo”. Gli arancioneroverdi sotto la guida del tecnico senese hanno risposto presente con un Bocalon ritrovato e il giovanissimo Capello che è stato bravo a ritagliarsi un posto da titolare in una squadra che cambia volto prendendosi lo scettro di miglior uomo per la compagine veneziana. 

Con Dionisi il Venezia cambia aspetto gara dopo gara: con questo piccolo ma non banale dettaglio, alla lunga potrà far diventare i lagunari la squadra senza punti di riferimento in un campionato, come la Serie B, sempre pronto a mutare. Tanti i punti da analizzare, da una difesa che sa reggere il contraccolpo a un centrocampo che riesce a saper gestire la palla in ottica offensiva con l’attacco che, da settembre a oggi, partecipa molto più spesso alla manovra di non possesso palla voluta da Dionisi per non subire troppo il pressing avversario. Una stagione partita col sorriso e adesso dopo oltre tre mesi di lavoro si inizia a vedere la mano di un tecnico che, lavorando senza troppe pressioni, riuscirà a far tornare il sorriso ai propri sostenitori, in una città che sta iniziando a comprendere il suo calcio toscano.