Caos Palermo, giocatori contro la proprietà: "Pagamento stipendi saltato e bonifici mai arrivati, useremo ogni sede opportuna per tutelarci"

28.06.2019 11:24 di  Jessy Specogna   vedi letture
Caos Palermo, giocatori contro la proprietà: "Pagamento stipendi saltato e bonifici mai arrivati, useremo ogni sede opportuna per tutelarci"
TuttoVeneziaSport.it
© foto di Francesco Paolo Palazzo/TuttoPalermo.net

Continua il caos in casa Palermo. Questa mattina, i giocatori hanno diramato un comunicato ufficiale tramite l’Associazione Italiana Calciatori per prendere posizione ed attaccare la proprietà. Di seguito il testo del comunicato:

“A seguito degli eventi incresciosi e non edificanti posti in essere dalla proprietà e dai dirigente del Palermo Calcio negli ultimi giorni, durante i quali si è illuso un’intera città, ferendo una splendida tifoseria e la passione che hanno i palermitani per la squadra della loro città, noi calciatori del Palermo vogliamo dimostrare la nostra vicinanza nei confronti di tutti i dipendenti che hanno dato l’anima per la propria squadra e che da oggi si ritrovano senza un lavoro. Dipendenti amministrativi, magazzinieri, giardinieri ed ogni persona che ha permesso al Palermo calcio di esistere. Nella giornata di oggi nemmeno a noi giocatori è stato riconosciuto il diritto al lavoro, il pagamento dei nostri stipendi è saltato e i bonifici mai arrivati; il tutto corredato da conferenze stampa dove sono stati esibiti documenti che poi non hanno trovato riscontro nei fatti e durante le quali chi ha messo in piedi questa situazione ha perso definitivamente la propria credibilità. Due mesi di promesse mai mantenute e di obiettivi programmatici mai raggiunti. Da oggi noi giocatori useremo ogni sede opportuna per tutelarci e per ricevere ciò che è nel nostro diritto, pronti a combattere per portare avanti anche una battaglia etica per cui tutte le persone che entrano nel mondo del calcio, non possano più permettersi di giocare con le vite di tante famiglie. Faremo in modo che Arkus network e i soggetti ad essa legati non possano più in futuro avere la possibilità di far rivivere ciò che stiamo passando noi ad altre persone, che siano essi sportivi, vacanzieri o persone comuni."