Il Venezia ricorda l'anno di Prandelli

01.11.2018 11:00 di  Davide Marchiol   vedi letture
Fonte: www.veneziafc.it
Il Venezia ricorda l'anno di Prandelli

Con l’arrivo del nuovo Millennio, secondo alcune profezie, si sarebbe dovuto assistere alla fine del mondo. Chiaramente non è andata così, ma qualcosa di speciale è comunque accaduto.

Dopo essere retrocesso in Serie B, infatti, il Venezia disputò un grande campionato, riconquistando subito la massima serie.

Erano anni in cui in laguna si passava da stagioni esaltanti (l’Europa sfiorata con la coppia Recoba-Maniero nel 1998) ad annate da incubo, senza passare per i classici campionati da metà classifica. Insomma, o era l’inferno o il paradiso.

Così, dopo essere tornati negli inferi, gli arancioneroverdi affrontarono la stagione 2000/2001 con il chiaro obiettivo di ritrovare subito la Serie A.

In panchina sedeva un giovane allenatore che prometteva molto, quel Cesare Prandelli che arriverà poi a giocarsi una finale europea con la Nazionale italiana nel 2012.

Il tecnico lombardo, aiutato dal ds uscente Beppe Marotta (che rimarrà a Venezia sino a Ferragosto, per poi sposare il progetto dell’Atalanta), costruisce una squadra di prim’ordine, con gli acquisti di Brivio, Di Napoli, Conteh e Bazzani che vanno a rinforzare una rosa di per sè già all’altezza del campionato cadetto.

Ma il vero acquisto del mercato è un altro: dopo oltre un mese di tira e molla, alla fine Pippo Maniero decide di restare in laguna, declinando le offerte di Bologna e Rengers.

L’inizio di campionato è subito convincente, con gli arancioneroverdi che infilano dodici risultati consecutivi, figli di cinque vittorie e sette pareggi. Il primo ko arriva nella trasferta di Terni, un 3 a 1 che non lascia comunque macchia, in quanto i Leoni si riprendono subito, trovando altri tre risultati utili consecutivi.

La stagione è positiva, ma si può certamente fare di più. A gennaio arrivano così altri rinforzi, per puntellare i ruoli in cui i lagunari sembrano più scoperti. Gegè Rossi, Maini e Vannucchi sono tre innesti importanti, che vanno ad aggiungersi al rientro dalla squalifica di sei mesi di Simone Pavan.

Il difensore friulano, subito in campo a Empoli nell’ultima partita del girone d’andata, si rivela fin dal primo momento decisivo, segnando uno dei tre gol con cui gli arancioneroverdi espugnano il Castellani.

Passano così gennaio e febbraio, mesi in cui il Venezia si dimostra fragile in trasferta, perdendo alcuni punti importanti lontano dal Penzo. A marzo, però, ecco lo scatto dei Leoni, che vincono quattro gare di fila e avvicinano il sogno promozione.

Si arriva dunque al delicato match interno contro il Chievo Verona, vera sorpresa della stagione. La partita è equilibrata, le due squadre si rispettano ma non rinunciano ad attaccare. Il vantaggio dei padroni di casa lo sigla Di Napoli, a cui risponde il clivense Cossato. A dieci minuti dal termine, però, Bazzani si inventa un eurogol che fa esplodere il Penzo: 2 a 1 e Serie A distante un solo punto.

La matematica arriva il 3 giugno, a Ravenna, quando i ragazzi di Prandelli vincono 3 a 0 grazie alle reti di Maini, Maniero e Valtolina. E’ promozione con una giornata d’anticipo, è gioia grande in città.

Nell’ultima gara del campionato, in una atmosfera di vera festa, il 2 a 2 con l’Empoli resta agli annali per il rigore trasformato da Brivio, portiere arancioneroverde.

Una stagione splendida, che segnò il ritorno immediato nella massima serie da parte di un gruppo compatto che, sotto la guida di un grande allenatore come Cesare Prandelli, riuscì a raggiungere i propri obiettivi e a far esultare una città intera.