Scibilia: "Il sistema economico del calcio è al collasso e si pensa a proseguire la stagione"

07.04.2020 18:31 di Davide Marchiol Twitter:    vedi letture
Scibilia: "Il sistema economico del calcio è al collasso e si pensa a proseguire la stagione"
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© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Lunga conferenza stampa per il DG Dante Scibilia, che ha deciso di parlare a poche ore dalla notizia della positività di Vacca, scagliandosi contro coloro che chiedono a gran voce la ripresa del campionato. Queste le sue parole.

Ci saranno procedure particolari dopo la positività di Vacca? "Non servono protocolli perchè è venti giorni che non vediamo Antonio, i sintomi si sarebbero già dovuti manifestare da questo punto di vista. Però abbiamo altri due ragazzi che hanno sintomi riconducibili al Coronavirus e hanno fatto tampone per capire se sono stati contagiati. La situazione è chiaramente complicato a livello complessivo, poi per noi c'è un problema legato al percorso che dovremo fare, perchè non si sa ancora quale siano le conseguenze dopo aver contratto il virus, dovremo fare una serie di procedure sperando non ci siano problematiche legate al virus. Ci sono persone che hanno avuto grossi problemi, altri no, ma non c'è una storicità che ci permette di dire con certezza cosa succederà. Sicuramente c'è preoccupazione perchè si è ammalato uno dei nostri tesserati e non sappiamo che conseguenze avrà, fortunatamente Vacca ora sta bene, poi vedremo. Il problema non è sicuramente superato, Antonio era in casa da venti giorni, ma puoi contrarlo ovunque. Le misure sono utili perchè riducono a livello macro le possibilità di contagio, ma non è un azzeramento del contagio, chiaramente le istituzione non proteggono a livello singolo, ma proteggono il sistema nazionale, quello medico ed economico. Ci si riesce a difendere da questo virus, ma ha un potenziale di contagio incredibile e non so che rimedi - prosegue il DG -  possano essere posti per far ripartire il calcio, ora stai chiudendo tutto ma non risolve il problema, lo riduce semplicemente, dovremo conviverci con questo virus e far sì che gli ospedali abbiano posto finchè non si troverà il vaccino. Se facciamo ripartire il calcio ora vedere calciatori che si scontrano, che si sputacchiano, etc... non è un segnale positivo. Poi non ci sono solo i ventidue in campo, ci sono giornalisti, staff, steward, forze dell'ordine... ho l'impressione che una partita di calcio sia il veicolo peggiore, o migliore dipende dal punto di vista, per far espandere il virus. Sento dire che con alcuni protocolli si può giocare e non contrarre il virus, ma anche se vado sulla Luna non contraggo il virus ma non per questo è fattibile. Tenete conto che per far fare il tampone oro faringeo a Vacca ci abbiamo messo dieci giorni, altri dieci per avere una risposta, se non si sanno fare le cose è inutile mettere per iscritto protocolli, se poi non sei in grado di attuarli. Io non sono un medico, saranno i medici di Serie A, B e delle altre categorie a prendersi la responsabilità di dire che si può ripartire. Bisogna dire si può fare tenendo conto realmente come funziona una partita di calcio, perchè poi non è che i calciatori possono stare fermi durante la settimana, hanno una famiglia, poi noi dobbiamo spostarci, andare a Crotone, andare a Benevento... quindi prima di parlare bisognerebbe sapere bene come funziona una società di calcio, una partita e cercare di dare una soluzione realmente applicabile. Temo non esista, trovo impossibile riuscire a proteggere i calciatori durante l'attività sportiva, i protocolli dicono i medici che si attivano sulla base di certe condizioni, solo che quelle condizioni poi non vanno a verificarsi, il caso zero non lo troverai mai, solo che se non lo trovi finchè non trovi il vaccino... sugli altri tamponi non mi esprimo perchè siamo nel campo di ipotesi e non sono un medico".

Forse si potevano sospendere prima gli allenamenti? “Nel poi bisogna fare le analisi per capire quanto è stato fatto di giusto e quanto di sbagliato, però sul momento devi decidere sulla base delle informazioni che hai al momento, quindi sono stati interrotti gli allenamenti appena è stato ritenuto opportuno, abbiamo messo in pratica tutti i protocolli sanitari che ci sono stati comunicati. Dovevamo continuare ad allenarci perché ancora non c’era un segnale di stop del campionato. In Lega io mi sono battuto per non farli ripartire gli allenamenti, perché c’è chi vuole farli ripartire li allenamenti. Il Venezia sta usando tutte le armi a disposizione per proteggere i suoi tesserati, col senno di poi non avremmo dovuto giocare nemmeno a Cosenza o col Crotone. Appena arrivata la comunicazione abbiamo sospeso tutto. Noi abbiamo un futuro da programmare, attualmente non è fattibile, io capisco che ci sia la volontà di proseguire i campionati perché ci sono interessi economici, ma deve arrivare un momento per le decisioni, perché altrimenti il 50% delle società non riuscirà a iscriversi al prossimo campionato. Non si possono inseguire i sogni senza tenere conto di quante probabilità ci sono che accada, deve arrivare un momento per decidere, non possiamo riorganizzarci ogni settimana. - Scibilia prende ora posizione- Entro aprile si prenda una decisione, a fine maggio le società hanno già deciso di chiudere, se si prenderà una decisione di proseguire a maggio non ci sarà nessuno in grado di proseguire. Se si vorrà proseguire, perché qualcuno vorrà proseguire, lo dovranno fare per avere i tempi per potersi riorgranizzare. Tutti sono concentrati in questi tre mesi, ci saranno perdite economiche, danni importanti, ma con l’aiuto di tutti si cercherà di uscirne. Il problema è negli anni prossimi perché gli incassi saranno dimezzati, caleranno sponsor, spettatori, incassi delle plusvalenze, le imprese, non i proprietari, molte società hanno a monte dei gruppi aziendali che hanno deciso di investire nel calcio, se queste aziende hanno 3000 persone in cassa integrazione secondo voi possono mettere denaro nel calcio. Qua abbiamo un sistema economico al collasso! E vedo persone che si preoccupano di chiudere una stagione anziché pensare a trovare soluzioni per il futuro. Con queste continue riorganizzazioni è capace che ti dicono “ah no niente non si riparte, tra 30 giorni ti devi iscrivere”, se io sono un imprenditore serio non mi iscrivo a queste condizioni! Rischio di perdere il doppio dell’anno prima, perché sempre di perdite parliamo. Quindi o mi viene data la possibilità di ridurre i danni in questi due tre mesi o non so come sarà il futuro. Il sistema calcio di prima è finito! Nessuna azienda italiana può reggere l’organizzazione economica che c’era prima. Nessuna”.

Tra quanto avrete i risultati dei tamponi? “Bisogna vedere innanzitutto se ce lo fanno il tampone. Lo abbiamo richiesto, ma non è detto che ce lo facciano. Pensate anche a questo, in piena emergenza in cui c’è la necessità di fare screening con i tamponi, c’è necessità di posti in ospedale, noi andiamo a caricare con il calcio ulteriormente il sistema sanitario? Non si riesce a fare neanche il minimo indispensabile, forse ora con la curva in calo si potrà fare alcune cose indispensabili. Forse. Prima solo con i sintomi il tampone non ce lo facevano, ora che c’è un positivo forse ce lo fanno, d’altronde è anche giusto che la preferenza vada dove c’è più probabilità di contagi, non c’è bisogno di strade privilegiate. Chi si occupa degli ospedali attualmente ha fatto miracoli con la gestione dei posti, screening etc… quindi in uno stato come il nostro possiamo assolutamente aspettare per il tampone. Probabilmente se Vacca avesse avuto sintomi più gravi avrebbero fatto il tampone più velocemente. Oggettivamente sarebbe problematico fare il tampone a tutti i calciatori di tutte le società”.