Scibilia: "Com'è possibile garantire che il calcio se riprendesse non diventerebbe un nuovo focolaio?"

04.04.2020 19:42 di Davide Marchiol Twitter:    vedi letture
Scibilia: "Com'è possibile garantire che il calcio se riprendesse non diventerebbe un nuovo focolaio?"
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© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Il DG Dante Scibilia è stato sollecitato nuovamente sulla questione ripresa del campionato, queste alcune delle sue dichiarazioni al Corriere del Veneto: "Giocare a porte chiuse? Un idea che non mi trova d’accordo. Non mi trova d’accordo perché viene vista come una soluzione-argine alla diffusione del virus. Secondo quanto si capisce dovremo imparare a convivere per una lunga fase con il virus. Escludere gli spettatori riduce il rischio per i tifosi ma non elimina quello per gli atleti e tutti gli altri soggetti che gravitano intorno all’evento. Se, quindi, il virus sarà ancora in circolazione, com’è possibile garantire questi soggetti e le loro famiglie, e com’è possibile fornire garanzie sul fatto che il calcio non diventi nuovo focolaio di diffusione? I calciatori potranno tranquillamente fare come prima marcandosi, dribblando, colpendo di testa e via dicendo? Forse basterebbe ascoltare i medici sportivi. Le società sono disposte a rischiare di compromettere la salute, la carriera e il valore dei giocatori, ossia i propri “cespiti aziendali”? Le federazioni sono disposte a far ripartire i campionati a turni serrati con il rischio che un solo caso costringa almeno otto squadre alla quarantena nel momento in cui un giocatore dovesse manifestare i primi sintomi? Credo che oggi stia emergendo un orientamento unanime nella comunità scientifica che prescinde dalle stime sul picco e dall’andamento della curva dei contagi".