Tuttolomondo: "Il reato lo abbiamo subito, non commesso"

30.06.2019 08:00 di Davide Marchiol Twitter:    vedi letture
Tuttolomondo: "Il reato lo abbiamo subito, non commesso"
TuttoVeneziaSport.it

Palermo in pieno caos: fideiussione partita in ritardo, stipendi mancanti, una retrocessione in C convertita in penalizzazione e permanenza in B. Cadetteria che ora potrebbe essere addirittura utopia viste le recenti vicende finanziarie. A tuttomercatoweb Tuttolomondo prova a dirarare la nebbia scesa in Sicilia.

Si parte dalla mancata fideiussione: “Per quanto riguarda la fideiussione, l’ho già spiegato, abbiamo subito una truffa che è stata oggetto di denuncia”.

Dopodichè gli stipendi prima pagati e poi no: “Io non ho detto che gli stipendi sono stati pagati. Martedì mattina sapevo come stavano le cose. Lucchesi il lunedì pomeriggio alle 17 ha detto una cosa corretta, poi sono successe cose esterne al nostro operato. I soldi c’erano e ci sono ancora. La banca ha detto i bonifici non erano stati disposti per la mancata provvista prevista. Oggi il nostro primo interesse non è rispondere alla piazza, ma agli organi preposti per l’iscrizione al campionato di Serie B”.

Per non parlare della multa da mezzo milione...: “Non è stata pagata. Ma i soldi sono accantonati, per la multa così come per gli stipendi. I pagamenti sono stati sospesi per una forma di autotutela dopo che siamo stati truffati con la vicenda della fideiussione Lev Ins che non ci è stata inviata dal broker, che è stato oggetto di denuncia”.


La società è fiduciosa, ma i calciatori si sono schierati in blocco contro la dirigenza: “La squadra come tutti i creditori sarà soddisfatta. Il primo obiettivo è assicurare l’iscrizione. La mancata iscrizione passa da una serie di passaggi. C’è ancora adeguato spazio temporale. Siamo i proprietari del Palermo. Faremo fronte a tutti gli impegni. Per noi gli stipendi sono debiti come altri. Pagheremo tutti i creditori del Palermo con le dovute forme tecniche. Io non scappo da Palermo, ma sicuramente non vado per trovare una serie di facinorosi”.

Si è inserito poi Mancini, che lavorato con Lucchesi nel Latina, andato fallito:  “Mi ha presentato gli esponenti della Lev Ins dopo quello che è successo. Non lo conoscevo prima. Lui mi conosceva attraverso alcuni comuni conoscenti. Io fino a un mese e mezzo fa non conoscevo neanche Lucchesi. È arrivato a Palermo attraverso alcune conoscenze. L’ho conosciuto ad aprile. Non sono stati valutati altri dirigenti, ho valutato lui perché conosceva altri nostri soci. Mi è venuto a trovare a Roma, ho avuto conferma che fosse un professionista capace e questo mi è bastato per affidargli il mandato. Ha solo fallimenti alle spalle? Nella vita esistono anche le casualità”.

Approccio al calcio pessimo, ma Tuttolomondo la pensa diversamente:
“Chi ha detto che è andata male? Oggi il nostro biglietto da visita è immacolato. Noi abbiamo subito un reato, questo credo basti e avanzi. Appena mi sarà garantita una situazione ambientale congeniale tornerò a Palermo. Ricordo che ci siamo accollati i debiti del Palermo, meritiamo considerazione diversa, a cominciare dal primo cittadino. I fatti diconono che al momento non abbiamo pagato? Al momento, appunto. Noi e i nostri legali siamo convinti di partecipare alla prossima Serie B”.

Albanese e Macaione intanto se ne sono andati: “Forse a Macaione lo ha chiesto qualcuno in Banca d’Italia di dimettersi... era presidente di Sporting Network e vice presidente del Palermo, una situazione che gli avevo anche contestato. Albanese eventualmente se ne assumerà le responsabilità. Lui come il Signor Dragotto (Sicily by Car ex sponsor del Palermo, ndr) che ci ha definito millantatori, noi la diffamazione non la accettiamo e la puniamo energicamente. Un mese fa, quando ho saputo che Macaione stava trattando con il Trapani, gli ho fatto una diffida formale”

I sentori che qualcosa stava per andare male: “I primi sentori intorno le 17.30-18. Tutto procedeva per il meglio, il nostro amministratore delegato era andato a Firenze. Stavamo cazzeggiando nella pausa pranzo perché avevamo messo a posto. Ci dicevano che la fideiussione stesse per arrivare. Dopo innumerevoli telefonate si avvicinava l’orario e quindi abbiamo fatto opera di autotutela dell’investitore. I calciatori rispetto alla Federazione sono privilegiati, ma rispetto alla giustizia ordinaria sono creditori come altri e quindi abbiamo preso una scelta coraggiosa. Farris a ritirare la fideiussione? Era a Roma per altri motivi. Non ho mai mandato nessuno a Roma per la fideiussione, Farris aveva anche altri interessi. Il segretario Francavilla poi ci ha detto che era a Roma, così ho chiamato EVC e ho detto di dare il cartaceo che non è arrivato. Sempre Francavilla ha mandato Farris a Milano per parlare con la Lega, non avevamo la fideiussione, mica potevamo prenderli in giro".

Quando qualche giocatore del Palermo ha chiesto riscontro dei pagamenti non gli è stato detto che i bonifici erano stati revocati. Anzi...
“Di questo non ne so nulla. Non ne ne sono al corrente. La domanda andrebbe fatta a Lucchesi”.