Bentornato caro, vecio VeneziaMestre!

20.06.2020 23:21 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Bentornato caro, vecio VeneziaMestre!

Passano i mesi, il mondo viene sconvolto, il pianeta cambia forse per sempre, ma Il VeneziaMestre resta inequivocabilmente lo stesso. Un senso d’incompiutezza, di sterilità che è l’esatto opposto di ciò che servirebbe in un momento così assurdo del panorama calcistico nazionale. Si gioca bene, il ritmo è persino discreto nonostante tutto, ma sul terreno del Rocco restano altri due punti che iniziano a pesare sempre di più sulle sorti di una squadra che sembra sull’orlo del baratro. Come già visto in questa stagione, la superiorità numerica non viene sfruttata a dovere a causa della classica confusione offensiva di una formazione che arriva agilmente e con stile fino alla trequarti ma poi si perde negli errori tecnici e sulla mancanza di fantasia di un settore che non riesce a compiere alcun passo avanti.

Ciò che rimane è ancora amarezza per un match praticamente dominato dall’inizio alla fine, dinnanzi ad una squadra che vincendo sarebbe stata ad un passo dal secondo posto. La ripresa del torneo non regala quelle sorprese che in molti avevano pronosticato, anzi, segue il copione interrotto tristemente dal maledetto virus. L’ambiente è surreale, le urla ed i fischi del direttore di gara fanno da musica ad uno “spettacolo” che ha poco in comune con quel gioco che è la passione di milioni d’italiani. Si è deciso di giocare, nonostante l’ennesimo positivo, malgrado procedure discutibili che hanno visto gli arancioneroverdi imbarcarsi per Trieste solamente nella tarda mattinata. La squadra di Dionisi ha dimostrato di essere un gruppo vero, sapendo comunque affrontare una sfida delicata con la giusta concentrazione dopo mesi di stop forzato. Ma la lunga parentesi non sembra esser servita a mascherare quei limiti strutturali che a questo punto sembrano intimi del team lagunare. La difesa totalmente innovativa varata dal tecnico toscano si dimostra all’altezza sia in fase di marcatura che in quella di accompagnamento, mantenendo la squadra stretta ed alta. Gli esterni Molinaro e Fiordaliso armonizzano la manovra ed il pallino del gioco è costantemente nei piedi degli ospiti. Ma rimane la red zone il vero cruccio di Dionisi che non riesce a disegnare l’ultimo passaggio, in parte per causa sua, in parte per una modestia di talento offensivo che in questa categoria ed in questo momento storico sarebbero decisivi. Gli errori clamorosi sotto porta completano un quadro che lascia sempre più preoccupato il popolo unionista.

Al netto di ogni sana giustificazione sul momento totalmente impronosticabile, restano le perplessità per la strategia utilizzata in particolare dopo essersi trovati in superiorità numerica, con una serie di sostituzioni che evidentemente non hanno dato il risultato sperato. Modolo sulla fascia, specialmente, è risultato piuttosto inspiegabile, così come la decisione di mantenere una difesa a quattro in un momento in cui i padroni di casa sembravano alle corde. Ma dal punto di vista tattico ciò che forse va ripensato è il concetto del trequartista, con un Aramu che al di là del pesantissimo errore dal dischetto continua a non fare quella differenza che il suo ruolo richiederebbe, privando la squadra sia della superiorità offensiva che difensiva. La qualità  del giocatore resta immutata, ma ci si domanda se guardando la classifica non sia arrivato il momento di badare più al concreto.

Il ritorno del calcio ci lascia esattamente a metà via tra il sollievo di ritrovare il nostro gioco preferito e la nausea di vedere qualcosa di cui in questo momento avremmo potuto fare a meno. Ma il VeneziaMestre di questa sera ci regala comunque la certezza che una squadra c’è e di sicuro non v’è alcuna parvenza di arresa. Ci sono ancora partite, nonostante l’inusuale stagione, per trovare quella chiave che ci possa portare fuori dal secondo finale di campionato da incubo consecutivo, ma tutto passerà dal ritrovare una concretezza ed un pragmatismo di cui non si può più fare a meno. Noi ci crediamo, seppur da tristemente seduti dinnanzi ad una tv.

Avanti Unione!