Hey Joe, se ci sei batti un colpo!

10.06.2020 13:30 di Manuel Listuzzi   vedi letture
Hey Joe, se ci sei batti un colpo!

Si sa, nel calcio e nello sport in generale è meglio evitare di investire troppo sentimento sulle persone, giocatori o dirigenti che siano, troppo alto il rischio di rimanere delusi. Ma questa volta era proprio difficile mantenere un freddo distacco e l’infatuazione del popolo arancioneroverde per Joe Tacopina è stata di quelle travolgenti. L’ex numero uno è arrivato in laguna con l’impeto di un uragano ed in pochi anni è riuscito ad entrare nella storia della nostra città attraverso risultati e spirito imprenditoriale marcatamente in stile USA. Siamo volati in soli tre anni dalla melma della serie d ad una semifinale playoff, inanellando serate storiche come quelle di Bassano, Parma e Padova e ritrovando uno spirito d’unità che aveva ripopolato il Penzo e fatto rientusiasmare un popolo intero.

Ma sembra oramai già passato un secolo, perché da quando mr Tacopina è stato “gentilmente” fatto accomodare fuori dalla porta societaria si è persa ogni traccia del vulcanico avvocato di New York. O meglio, quasi ogni traccia.. perché negli ultimi giorni si sono fatte sempre più frequenti le sue dichiarazioni che al centro avevano sempre un unico argomento, Palermo. Ma a far particolarmente rumore è stato più che altro la totale assenza di qualsivoglia riferimento alla squadra ed alla città di cui teoricamente dovrebbe ancora rappresentare i colori, essendone il presidente onorario. Una carica che di certo non ha quel peso politico di cui andar fiero, essendo probabilmente l’emblema stesso di un progetto naufragato nei meandri di bilanci contenuti ma soprattutto di un progetto stadio che non si è mai concretizzato come si sarebbe immaginato Joe. La bocciatura di Tacopina da parte del cda americano, e di Niederauer in particolare, nasce per l’appunto da quest’obiettivo fallito nel trovare soci disponibili ad investire nel progetto Tessera e nel sogno di un grande VeneziaMestre a stelle e strisce. Umanamente comprensibile quindi la frustrazione e delusione di chi aveva ottenuto risultati così brillanti, un pochino meno il modo con cui sembra essersi allontanato senza troppi preamboli da una piazza che l’aveva amato così tanto. Prima le voci su Cesena, ora quelle insistenti e velatamente confermate su una squadra ed una città che al popolo arancioneroverde non può che evocare ricordi funesti e previsioni avvilenti.

Certo, la carica di presidente onorario ( temporanea ) non sarà il riconoscimento che Tacopina avrebbe meritato, ma crediamo che la città, la curva e la tifoseria tutta meriterebbero un minimo di rispetto e considerazione in più da parte di un uomo nominato Cavaliere di San Marco solamente pochi mesi fa, e sebbene chiunque conoscesse l’indole puramente economica degli investitori americani, un saluto maggiormente commosso e sentito sarebbe stato particolarmente apprezzato, perlomeno fino a quando il suo nome compare nell’organigramma della nostra squadra del cuore.

Mi fa soffrire dover scrivere queste righe su un personaggio di cui ci siamo follemente innamorati, l’uomo che resterà nei nostri ricordi come colui che con la camicia fradicia urlava di gioia sotto la curva di Padova e del Cabassi, la persona che c’ha regalato Inzaghi e Perinetti ed un sogno di grandezza e fama. Ma la delusione e l’orgoglio ferito di questi ultimi mesi avrebbero potuto donare a Joe la possibilità di dimostrare al mondo che questo non è solo un gioco, ma una passione, un amore viscerale e che no, viverlo a Venezia, a Cesena o a Palermo non è la stessa cosa.

See you mr President, grazie di averci fatto sognare. Avanti Unione!