VeneziaMestre-Empoli, capolavoro in due atti

01.11.2020 15:10 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
VeneziaMestre-Empoli, capolavoro in due atti

Non so voi, ma io per tutto il match ho avuto come la sensazione di continuo dejavu. Come se da un lato ci fosse la brutta copia del disegno arancioneroverde di Dionisi, e dall’altro il progetto finito. La chiara impressione che il lavoro del tecnico toscano in laguna sia stato parte della costruzione delle fondamenta di questo VeneziaMestre targato Zanetti. Ma che solo con il nuovo allenatore i nostri leoni possano riuscire in quel salto di qualità che non abbiamo compiuto nell’annata appena terminata.

 Abbiamo sconfitto la capolista, annichilendola sotto ogni profilo del gioco, concedendole quello sterile possesso palla che ben avevamo conosciuto nella passata stagione. Abbiamo giocato due partite semplicemente da grandissima squadra, la prima fatta di intensità e convinzione, la seconda di caparbietà ed ordine. Avevamo visto un Empoli dominare questo inizio di stagione grazie ad una potenza offensiva degna della categoria superiore, ma ciononostante l’Unione ha concesso pochissimo o nulla agli ospiti. La varietà di soluzioni offensive inizia a farsi lampante per i lagunari, con una punta centrale sempre pronta a concedere respiro alla manovra, con un Johnsen sempre più convinto dei propri mezzi ed un Aramu che svariando sulla trequarti sembra esser tornato ai suoi livelli più alti. Ma è l’armonia degli arancioneroverdi a sorprendere, è la voglia di portare a casa il successo a farci brillare gli occhi. Quella di Zanetti sembra una squadra già collaudata, consapevole della propria rapidissima crescita rispetto alle primissime uscite. Anche la solidità della retroguardia non può lasciare indifferenti, grazie ad un affiatamento tra Modolo e Ceccaroni che appare più granitico sfida dopo sfida. L’assenza di uno dei protagonisti di questo avvio di stagione come Mazzocchi aveva fatto temere un VeneziaMestre meno aggressivo, previsione totalmente ribaltata nella realtà grazie alla buona prestazione di Ferrarini, altro esterno che sembra poter garantire spinta e copertura. Brillante il centrocampo con un  sublime Fiordilino a dettare i tempi, con ai suoi lati Vacca e Maleh apparsi in uno stato di forma straripante. Nel secondo atto giocato oggi ha invece colpito Crnigoj, mostratosi finalmente in una condizione fisica in grande crescita.

Ma questa, bisogna essere sinceri, è anche la vittoria di tutta la tifoseria, di tutti i veneziani e tutti i mestrini, che questa estate si sono sentiti, se non traditi, quantomeno poco stimati da un tecnico che era stato scelto dalle categorie inferiori per un progetto che non ha avuto il tempo e la voglia di aspettare. Un allenatore che già l’anno scorso aveva dimostrato le sue grandi capacità, ma che ha scelto il modo peggiore per congedarsi dalla nostra terra, prima accusando il pubblico di poca vicinanza, poi ingaggiando con la società un braccio di ferro particolarmente carente di eleganza. E dopo questa lezione di calcio siamo sicuri che anche il presidente e tutto lo staff arancioneroverde stiano sorridendo, alla luce di una scelta tecnica  probabilmente forzata, ma mai tanto provvidenziale.

Avanti Unione!