Avellino-Venezia, UP&DOWN degli arancioneroverdi
Nella quindicesima giornata di Serie B, il Venezia incappa in un pareggio in casa dell’Avellino. Nonostante il netto predominio del gioco, due traverse e tante occasioni, sono i campani a passare in avanti al 41’ minuto con Missori bravo a colpire alla prima buona occasione per i suoi. Nella ripresa ci pensa Svoboda al 51’ a concretizzare l’assedio arancioneroverde a cui non segue la rimonta a causa di un superlativo Daffara, portiere della squadra bianco verde e che costringe gli uomini di Stroppa ad accontentarsi del quarto risultato utile consecutivo.
UP
3) HAINAUT
Al primo calcio d'angolo della partita dopo poche lancette di orologio, in quello che deve essere stato presumibilmente uno schema provato in allenamento, Busio lo pesca con una battuta corta poco dentro il limite dell'area destra. Sul pallone, Hainaut si coordina perfettamente, imprimendo forza e precisione stampando la palla su un montante che gli nega di poco quello che sarebbe stato il terzo gol in quattro partite, innalzando al trono il grande momento vissuto dall'esterno francese, il quale, ancor più nel secondo che nel primo tempo, traslato di corsia, macina passaggi e cross alla ricerca ripetuta di soluzioni utili nell'area di rigore avversaria.
2) SCHINGTIENNE
Il suo strapotere fisico e atletico hanno fatto sin qui del difensore belga uno dei giocatori dal maggior minutaggio della gestione Stroppa al Venezia e con le stesse prepotenti caratteristiche, Schingtienne ha vinto e convinto nella sfida a clienti di livello della categoria del calibro di Tutino (non ancora al top della forma) e Biasci, mortificati dai suoi continui e preziosi strappi avanti e indietro nelle sue zone di competenze, limitando moltissimo anche il subentrato Russo, inserito dal tecnico dell'Avellino, Raffaele Biancolino, per dare meno punti di riferimento alla retroguardia arancioneroverde, senza grandi effetti. In terra campana, il centrale difensivo del Venezia ha messo in mostra tutte le sue migliori qualità che lo stanno innalzando tra i giocatori di ruolo più importanti della Serie B.
1) SVOBODA
Per tutto il primo tempo, deve limitarsi sostanzialmente a dirigere senza grossi patemi una difesa che pare ben oliata e funzionale sia in copertura che in prima costruzione, intervenendo personalmente in poche occasioni, non facendosi neppure troppo apprezzare a livello tecnico. Differentemente, si fa apprezzare eccome quando con un bolide da fuori area, a seguito di una prima azione continuata dall'arbitro dopo un fallo su Yeboah, trova il sette che risulterà, oltre trenta minuti dopo, l'unica conclusione capace di scavalcare il portiere Daffara, quest'oggi in versione uomo ragno e ritrovare il pareggio dopo circa dieci minuti effettivi di gioco dallo svantaggio. In questo stesso frangente, proprio Svoboda ci aveva provato già una prima volta, nel finale del primo tempo, a ristabilire subito il punteggio, incornando da calcio da fermo e trovando appunto una risposta provvidenziale del portiere dell'Avellino.
DOWN
1) BJARKASON
La molto positiva prova contro il Mantova gli ha permesso con ampio merito di riguadagnarsi la conferma in corsia con l'Avellino a caccia di una continuità, invocata, in generale per tutta la squadra, anche dallo stesso allenatore nella conferenza stampa di vigilia. In terra campana, però, l'islandese è tra i pochi giocatori schierati dal 1' minuto la cui prestazione appare meno appariscente, quantomeno a livello qualitativo. Infatti, Bjarkason, pur abbastanza coinvolto nella manovra, non punta però molto il fondo, preferendo accentrarsi per soluzioni tecnicamente rivedibili.
Come non bastasse, a incoronare al contrario la sua pallida performance, una sua distrazione difensiva costa anche fin troppo caro al Venezia, quando al 41' si perde colpevolmente Missori che, alle sue spalle, batte a rete. Infine, all'intervallo, a caccia di nuove soluzioni offensive per ristabilire la parità, il tecnico degli arancioneroverdi decide di sacrificare proprio lui per far spazio a Compagnon.


