ESCLUSIVA - Venezia, Antonelli: "Intorno a questa squadra c'è tanto amore, qui si può senza dubbio fare qualcosa di grande"
Tanto lavoro in questa sessione estiva per il General Manager e direttore sportivo del Venezia Filippo Antonelli, per un mercato che si è chiuso da una decina di giorni. Il ds è intervenuto anche ai nostri microfoni per fare un'ulteriore panoramica su questa stagione di Serie A, dove gli arancioneroverdi hanno inserito diversi elementi, mantenendo però per mister Di Francesco la base del gruppo dell'anno scorso. Queste le sue dichiarazioni, in fondo all'articolo la replica della diretta con la videointervista.
Sulla trequarti sono arrivati due ragazzi interessanti come Oristanio e Yeboah, ma non manca un po' di esperienza? Brekalo era un'opzione?
"Parlando con il mister in quella posizione consideriamo in quella posizione Busio e pensiamo che può fare bene lì. Abbiamo fatto sondaggi, ci sono stati proposti ragazzi come Brekalo, ma in questo momento vogliamo vedere Busio in quella posizione, pensiamo che anche Crnigoj possa fare quel ruolo. Stiamo valutando anche situazioni vedendo cosa possa esserci in giro, ma in questo momento non vogliamo fare nulla. Come detto ieri poi ogni sforzo dovrà comunque essere approvato dalla società".
State valutando se vale la pena trovare un rinforzo in difesa o in attacco?
"Il discorso giusto da fare è se ne valga la pena più che il reparto, poi magari se uno pensa si pensa sempre magari all'attacco piuttosto che altri reparti, ma in questo momento non abbiamo necessità impellenti e ricerche già fatte".
Il presidente di recente ha dichiarato che non siamo mai stati così solidi finanziariamente, cosa ci può dire su questo?
"Sono stati messi tanti soldi nell'ultimo biennio da questa società senza effettivi introiti, perché la B non porta particolari introiti come sapete. Sono stati fatti investimenti importanti prima del mio arrivo, non solo giocatori ma anche infrastrutture e quindi la proprietà ha messo tanti soldi, poi chiaramente ci sono alcuni ingaggi che pesano, ma rispetto a due anni fa la situazione è completamente diversa. E' stato un mercato di pazienza, in B il Venezia potrebbe avere un appeal da top squadra, in Serie A ci affacciamo da neopromossa e con un progetto da spiegare, quindi il mercato può essere più lento, ma bisogna ringraziare presidente e proprietari. A fronte delle cessioni sono state fatti degli investimenti, ci stiamo consolidando, il progetto va avanti e oggi siamo molto pià stabili rispetto a un paio di anni fa".
L'ottica con cui è stato fatto il mercato:
"Abbiamo voluto creare patrimonio tecnico, con tanti giovani che possono essere un valore per il futuro, senza dimenticare però il presente, con l'arrivo di Duncan, la riconferma di Pohjanpalo, di Joronen, questo dev'essere un club da Serie A a prescindere dalla categorie. Abbiamo diverse armi a nostro favore, il pubblico è meraviglioso, è la nostra forza, forse ci sarà anche un nuovo stadio se riusciremo ad ottenerlo. Il Venezia deve sentirsi a prescindere da Serie A, è quello che cerco di diffondere a tutti i componenti del club. Attraverso l'Unione di tutte le componenti ora dobbiamo provare a ottenere la salvezza in queste 35 partite".
Maggiore resta un obiettivo per gennaio?
"Potrebbe esserlo, però come tu sai gennaio è un mercato particolare, saremo vigili e pronti a fare qualcosa, è presto ora da dire, è un ragazzo che conosco e conosciamo, poteva essere un'opportunità, però qui entra in gioco il tempo e tutto ciò che ne consegue l'avere una partita nel giorno della chiusura del mercato".
Di Francesco cosa sta dando?
"Credo che, al di là dell'aspetto umano, credo sia un allenatore dai valori sopra la media, può dare tanto a questi ragazzi, può far crescere il loro valore, può dare energia per fare una stagione perfetta rispetto a quella dell'anno scorso per lui che è stata quasi perfetta".
Per quanto riguarda Vanoli c'è stata effettivamente una frattura a gennaio?
"C'è stata l'opportunità di vendere un giocatore a dei termini che non sarebbero capitati di nuovo in futuro, la situazione economica richiedeva un sacrificio e l'ho fatto. Non era d'accordo su questa vendita, ma da lì non è successo niente, abbiamo entrambi continuato a volere il bene del Venezia e abbiamo tagliato il traguardo, Vanoli resterà un grande allenatore, la sua non è stata una scelta dettata da fratture".
La sensazione è che sia stato un mercato un po' fermo per tutte:
"Sì è stato un mercato un po' fermo, ora ci sono gli indici di liquidità e diversi aspetti, spesso se non vendi non riesci a comprare. L'anno scorso abbiamo preso Altare in prestito con diritto che diventava obbligo con la A, abbiamo preso Idzes e Gytkjaer svincolati e Lella. Questa estate siamo riusciti a fare anche delle acquisizioni, sì sicuramente qualche esubero in più poteva partire, ma le uscite maggiori le abbiamo fatte. Bertinato? Sì doveva uscire, avevamo chiuso la trattativa con lo Spezia per permettergli di giocare, poi è cambiata la loro dirigenza, ma non è fuori dal progetto, ora il mister gestirà i quattro portieri".
Il momento migliore della sua avventura in laguna?
"La promozione è stata il culmine, tutto quello che abbiamo però fatto per riavvicinare i tifosi al Venezia e a questi colori mi rende d'orgoglio. Quando sono arrivato c'erano circa 1500 Supporters Card, ora ce ne sono 15 mila, vuol dire che intorno al Venezia c'è un amore grande".
Come si arriva a mettere a bilancio certe spese per gli ingaggi? E' solo inesperienza?
"E' inesperienza, talvolta i procuratori ti fanno credere che per avere un giocatore devi fare chissà cosa, sono cose che succedono, non c'è nulla sotto, semplice inesperienza".
Avete provato a riportare Andrea Carboni?
"Sì ci abbiamo provato ma lo abbiamo fatto crescere troppo bene (ride ndr). Ci rivproveremo, ma il Monza ovviamente non lo regala".
Si sarebbe aspettato questa ascesa quando è arrivato con la squadra ultima e con problemi economici?
"Ci ho sempre creduto come ci credo tutt'ora nel fare qui qualcosa di grande, mai avuto dubbi".
Ovviamente ci si salva con il gruppo, ma c'è un singolo che dovrà fare da trascinatore?
"Ci si deve salvare con il gruppo sicuramente, ma chiaramente uno come Pohjanpalo è al centro dell'attenzione, credo che possa trasmettere la sua energia al resto della squadra".