Il VeneziaMestre convince, ora testa al Padova

26.08.2018 17:39 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Il VeneziaMestre convince, ora testa al Padova

E’ un sabato pomeriggio dal gusto dolce amaro per i colori arancioneroverdi. La gioia per un successo importante sia come buon auspicio sia per la qualità degli sconfitti, va a scontrarsi con la mestizia causata dall’angosciante messaggio lanciato a fine partita dal patron Tacopina da oltreoceano. Un allarme, o un avvertimento, che però deve essere accettato con maturità da una tifoseria che solo pochi mesi fa ha saputo dimostrare un attaccamento ed un entusiasmo che non si vedevano da almeno un decennio in laguna. E’ un telegramma che ferisce e spaventa il popolo unionista, in particolare alla luce di un passato recente che ha visto la tifoseria veneziana spesso tradita dai propri condottieri, ma allo stesso tempo dev’essere accolto come uno stimolo a raccogliersi ancor di più intorno alla creatura del presidente americano, evitando di sedersi sugli allori di una passata stagione al di là di ogni più rosea aspettativa, per continuare quel percorso di crescita che sembrava avviato sia dentro che fuori del terreno di gioco.

Il nuovo VeneziaMestre di Stefano Vecchi si presenta al via in formazione rimaneggiata, soprattutto nel settore offensivo dove le scelte quanto mai obbligate premiano il giovane Vrioni assistito dal neo acquisto Di Mariano. L’assenza di Modolo, sostituito prima da Bruscagin, poi da Coppolaro, rende incompleta la linea difensiva MAD, vera arma in più della scorsa annata. In mezzo al campo Bentivoglio ritrova la regia dopo un girone di ritorno in cui il talento Stulac ha regnato in lungo e in largo; al suo fianco Suciu in contenimento e Falzerano con compiti più di spinta.

L’avvio di partita è di marca lagunare, con i padroni di casa che dimostrano buone capacità di palleggio, fraseggi rapidi e precisi ed una ampiezza offensiva che palesa la filosofia di gioco del nuovo tecnico. La manovra unionista è interessante, ma carente nella zona calda, nonostante un Vrioni caparbio e combattivo. Alle sue spalle gli inserimenti di Di Mariano consentono una dimensione diversa all’attacco veneziano rispetto alla stagione scorsa quando le sgroppate sulle fasce erano il leitmotiv. Zampano spinge con continuità sulla destra, mentre il solito volitivo Garofalo sbaglia qualche pallone di troppo rispetto a ciò che eravamo abituati. Alla mezzora il primo squillo dei padroni di casa con Vrioni che si libera bene al tiro e sfiora l’angolo opposto. Il VeneziaMestre cresce d’intensità e allo scadere trova il meritato vantaggio con Bentivoglio che dal limite è bravo e fortunato ad infilare il portiere ligure.

La prima rete della stagione fa esplodere i pochi tifosi giunti al Penzo in questo pomeriggio dal clima autunnale, mentre dalla sud i cori degli ultras unionisti riecheggiano più uniti e compatti rispetto a quanto si temesse.

Nella ripresa la squadra di Marino alza il baricentro, e il lusso per la categoria Galabinov inizia a spaventare la retroguardia veneta. Il VeneziaMestre fatica ad uscire con il pallone dalle retrovie, ma la squadra è brava a non entrare mai in affanno, concedendo solo qualche conclusione dalla distanza agli ospiti nel momento di maggior forcing. A quindici dal termine si rivede in campo Alexandre Geijo, apparso ancora un pochino indietro nella preparazione. Il match si conclude così dopo tre minuti di recupero con il successo dei padroni di casa, una vittoria che dona morale e fiducia al nuovo corso.

Il tema della sud inesorabilmente si sposta sulla sfida di sabato prossimo, la più sentita e attesa dell’intera stagione, ovvero la trasferta dell’Euganeo contro i cugini padovani. Il derby più caldo dell’anno arriva in un momento decisamente particolare per la tifoseria unionista, una partita che potrebbe rilanciare l’entusiasmo del popolo arancioverde o confermare i dubbi del presidente Tacopina. Alla curva sud, ai 1987 ed a tutti gli appassionati del VeneziaMestre la “chiamata alle armi” dovrà suonare come la sveglia che ancora non è arrivata né dalla campagna abbonamenti, né dal primo match casalingo. Chiunque porti nel cuore i colori delle nostre due città ha quindi l’obbligo morale di essere presente sabato pomeriggio per far capire al patron ed a tutto il paese che la voglia di Unione, il sogno di una squadra ai vertici e la passione di un popolo intero non sono per nulla estinti, ma battono più forte che mai! Avanti Unione!