Occasione sprecata, di nuovo. Che senso ha usare così Zigoni?

01.03.2020 08:00 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Occasione sprecata, di nuovo. Che senso ha usare così Zigoni?

Non si spezza il digiuno da vittorie al Penzo, con il successo in casa che manca dal 9 di novembre, ben cinque mesi fa. Ogni match in cui non arrivano i tre punti rende un po' più pesante un blocco psicologico ormai evidente in questa squadra quando si gioca in laguna. Contro il Cosenza è arrivata l'ennesima prova. Nel primo tempo gli arancioneroverdi hanno giocato il loro calcio, palleggiando molto bene e dimostrando in modo lampante la propria superiorità nei confronti di un Cosenza voglioso, ma senza le armi necessarie per impensierire l'avversario. Carretta e Machach vengono puntualmente imbottigliati, mentre in mezzo al campo solo Kanoutè crea qualche grattacapo. Arriva anche il gol, con Longo bravo a sfruttare l'assist di un Maleh non troppo ispirato a livello di qualità, ma sempre fondamentale nella quantità.

Nella ripresa l'incomprensibile svolta. La squadra si abbassa, sembra quasi aver paura di fare la partita, temendo forse il contropiede e i lanci lunghi del Cosenza, uniche vere armi a disposizioni dei calabresi in questo turno, con l'assenza in contemporanea di Riviere e Asencio. Puntualmente, quando l'atteggiamento è questo, nel calcio arriva il gol e anche il Venezia non sfugge a questa legge. Lancio dalle retrovie, Casale non tiene Machach e con un'uscita goffa Pomini rimette il pallone tra i piedi dell' Carpi, che insacca. Stabilito il pareggio, nessuna delle due squadre si sbilancia a caccia del successo, anche a causa di un po' di stanchezza dopo un'ora giocata a buoni ritmi. Mister Dionisi ci prova ad andare all in, ma l'aggiunta di un Monachello, carico per cercare il suo primo gol, e di Zigoni non porta a nulla.

Ecco proprio l'utilizzo di Zigoni suscita ora qualche perplessità. L'eroe del Cabassi entra a poco più di cinque minuti dalla fine, non trovando nemmeno un pallone giocabile a causa del pochissimo tempo a disposizione. Inserire quella che, sulla carta, è la punta più completa in organico a una manciata di giri di orologio dalla fine sembra una mossa fine a sè stessa. La società punta sul ragazzo, perchè è fresco di rinnovo nonostante un ingaggio importante e un infortunio smaltito da relativamente poco che fa sì che effettivamente il suo utilizzo non possa essere ampio. Però se effettivamente il numero 17 ora è guarito ed è in condizione di poter giocare non si capisce perchè non gli siano concessi spezzoni di partita un po' più corposi... di certo non gli ultimi cinque minuti dove il cambio può portare a qualcosa solo in caso di miracolo.