Zona protetta: lo sport si ferma tutto o quasi

10.03.2020 11:00 di  Giuseppe Malaguti  Twitter:    vedi letture
Zona protetta: lo sport si ferma tutto o quasi

Tutta l’Italia è diventata “zona protetta”.

Nel Dpcm firmato il 9 marzo 2020 dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono state ufficializzate, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, nuove misure restrittive valide per tutto il territorio nazionale, con l'obiettivo di limitare il contagio da Coronavirus. Il Decreto entrerà in vigore da oggi. "Non ci saranno più zone rosse, l'intera Italia diventa una zona protetta", ha spiegato il Premier. Nello stesso provvedimento, pubblicato nella tarda serata di lunedì sul sito del governo, l'ufficialità dello stop a tutte le manifestazioni sportive fino al 3 aprile. Ma c'è una deroga per lo svolgimento a porte chiuse delle competizioni internazionali.

Per quanto concerne la pallacanestro ci sono ancora tre squadre coinvolte in tornei internazionali: Olimpia Milano in Eurolega, i campioni d’Italia della Reyer Venezia e la Virtus Bologna nei playoff di EuroCup e da capire che decisione verrà presa per la gara2 di BCL non disputata tra San Paolo Burgos e Dinamo Sassari dopo il rifiuto dei sardi di scendere in campo.

In riferimento alla squadra di coach Walter De Raffaele il calendario di EuroCup prevede il match di gara1 martedì 17 marzo alle 20.45 alla José Maria Martin Carpena di Malaga contro l’Unicaja. Per quanto concerne gara2 la partita è prevista al Taliercio di Mestre venerdì 20 marzo alle 19.15.

Difficile capire quali saranno gli scenari e come si procederà però al momento la deroga è molto chiara:

“Resta consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico”. Possibili anche gli allenamenti, sempre a porte chiuse, “degli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali e internazionali”.

Quindi di fatto e almeno per ora non si ferma però lo sport internazionale sul suolo italiano in attesa di variazioni o rinunce dei club a disputare le partite.