Coppa Italia indigesta per il VeneziaMestre

06.08.2018 21:02 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Coppa Italia indigesta per il VeneziaMestre

A chi crede nei segni del destino, nelle congiunzioni astrali o semplicemente nelle coincidenze, la partita di ieri sera contro il tenace Sud Tirol lascia un sorriso di speranza, memori dell’inizio di stagione dell’anno passato quando il primo match stagionale coincise allora come oggi con la prima sconfitta, sancendo la fine prematura della coppa Italia per i colori arancioneroverdi. Per tutti gli altri invece un pochina di amarezza affiora, alimentata dall’ennesima occasione persa per rivedere qualche squadra di categoria superiore affrontare il VeneziaMestre, e supportata da una prestazione incolore che regala i primi dubbi sulle scelte estive.

Ma al di là di una sconfitta fastidiosa, bisogna saper dare il giusto peso ad una partita tipicamente agostana, Nella quale, in ogni caso, i ragazzi di mister Vecchi non avrebbero meritato di uscire sconfitti.

La curiosità di ammirare il nuovo corso va di pari passo con quella di scorgere le prime reazioni di una curva nuovamente divisa, dopo un finale di campionato esaltante per entusiasmo e colore. Il popolo unionista risponde in buon numero alla prima chiamata, chiaro segnale di una stagione passata colma di soddisfazioni e rinnovate ambizioni. Dalla sud partono i primi cori e la scissione appare meno categorica delle previsioni, con i due gruppi a seguire gli stessi ritmi e le stesse direttive. Sul terreno di gioco invece le cose procedono con estrema rilassatezza, con i bolzanini più disinvolti e precisi. Il nuovo VeneziaMestre esordisce seguendo il tracciato dell’ex allenatore, con quel 3-5-2 che tante gioie ha regalato ai lagunari. Le variazioni sul tema appaiono però evidenti, con gli esterni ad iniziare l’azione molto più larghi ed alti della passata gestione. A centrocampo un Bentivoglio in buona forma a dettare geometrie e ritmi, affiancato dalla new entry Schiavone, giocatore più di gamba ed intensità rispetto al primo; il trio di qualità è completato dal sempreverde Falzerano , anima e faro di questa squadra, in attesa di conoscere definitivamente il suo futuro. La baby coppia d’attacco è formata da Bobone Vrioni e St Clair, apparsi vogliosi ma ancora avulsi dalle trame di gioco, in particolare nei momenti decisivi dell’azione offensiva. Da rivedere.

Il primo tempo si conclude a reti bianche, naturale epilogo di una sfida giocata a bassi ritmi da entrambe le squadre, con i padroni di casa vicini al vantaggio in due occasioni e con gli ospiti bravi a colpire alle spalle dei mediani veneziani, ma prevedibili negli ultimi venti metri.

Nella ripresa l’Unione alza toni e baricentro, complice l’ingresso di Di Mariano, per distacco il migliore dei volti nuovi arancioneroverdi. Una fascia composta dallo stesso Di Mariano e Falzerano potrebbe donare parecchia velocità e fantasia alle trame di mr Vecchi nel corso della stagione, magari riproponendo una sorta di 4-3-3 molto offensivo. L’entrata in campo di Zigoni regala anche maggior concretezza ai padroni di casa che non passano a condurre solamente grazie ad un paio di prodezze del portiere ospite. Ma proprio mentre i supplementari sono ad un passo, è la formazione tirolese a passare in vantaggio, sfruttando alla perfezione un contropiede e cogliendo la difesa lagunare impreparata, come non eravamo di certo abituati a vedere nelle ultime stagioni. Il match si conclude con il pubblico che saluta i propri beniamini cercando di trasmettere tutta la serenità e la fiducia possibile, per nulla scalfita da un passo falso che si dimenticherà senza troppi patemi.

Mentre l’organizzazione della prossima serie cadetta sembra più che mai in alto mare, tra ripescaggi e ricorsi, lo stesso non si può dire di un VeneziaMestre imballato, ma piuttosto solido e convinto dei propri principi di gioco e della propria filosofia. Se questa squadra sia più o meno competitiva rispetto a quella allenata fino a poche settimane fa da Pippo Inzaghi è un dubbio che di sicuro questo incontro non poteva svelare, ma i nuovi acquisti scesi in campo appaiono di buona qualità, anche se ci vorrà probabilmente del tempo prima di vederli in pianta stabile negli undici titolari. Il sogno di un VeneziaMestre ancora protagonista nel secondo campionato nazionale è ancora vivissimo tra i fans unionisti, come la speranza di rivedere al più presto una curva compatta e di livello, seppur con idee diverse al suo interno, ma unite nel portare più in alto possibile i colori delle nostre due città. Avanti Unione!