Eh si, c'è pure il VeneziaMestre lassù in alto..

05.12.2020 19:47 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Eh si, c'è pure il VeneziaMestre lassù in alto..

Ditemi la verità. Vi siete divertiti eh? Eh già. Peccato che ora abbiamo scoperto le carte, l’effetto sorpresa è sfumato. Ora hanno capito. Ci siamo anche noi.

E pensare che ancora una volta la partita non era cominciata benissimo. Baricentro basso, pressione alta. Si faticava ad uscire con le solite trame, si cercava la palla lunga ed i salentini a voler dimostrare fin dall’avvio la presunta superiorità. Un Modolo più nervoso del solito, ammonito prima e poco convinto poi quando un contrasto sbagliato lanciava Coda per l’assist decisivo del vantaggio leccese. Ma il VeneziaMestre non ha perso la convinzione, ha aggiustato le distanze e per l’ennesima volta è cresciuto minuto dopo minuto, portando costantemente 4 o 5 giocatori nella red zone avversaria. La manovra si è fatta più precisa e costante, Mazzocchi ha mollato gli ormeggi e la retroguardia pugliese ha iniziato a capire che la partita non sarebbe stata delle più facili. E poi.. Poi ci ha pensato l’uomo del momento, quel Francesco Forte che ha segnato ricordando Lewandowski per il pareggio, ed Ibrahimovic per il vantaggio. L’Unione ha poi saputo gestire per il resto del primo tempo il risultato, versando sul campo quello che potevamo solo sperare di vedere, ovvero la consapevolezza di essere all’altezza del match, naturali interpreti di una battaglia ad alta quota che sembra essere la nostra zona di appartenenza. In seguito proviamo a controllare, ma ci allunghiamo e lasciamo troppo spazio alle idee giallorosse. Concediamo poco o nulla, ma la sensazione è che la partita resti aperta a causa della qualità dei padroni di casa, che grazie alla panchina crescono fino alla rete del pari. Ed una volta ancora il messaggio arancioneroverde risulta incompiuto, mozzato da sfortuna e mancata incisività nel momento giusto. Ma siamo a Lecce, siamo passati anche per Brescia, ci ha visto il Frosinone e ci ha scoperto il Vicenza, e mai, mai abbiamo visto un VeneziaMestre inferiore agli avversari. Potevamo restare più alti, avremmo potuto tenere maggiormente il possesso del pallone, ma un episodio ci ha condannato, un gesto ha deciso di non concederci una vittoria che forse avremmo pure meritato.

Dovevamo scoprire chi fossimo. Ed io credo che qualcosa sia arrivato. Non è stata la miglior prestazione di sempre da parte dei terzini, da Taegardeau continuiamo ad aspettarci di più, i cambi sono stati meno incisivi di quel che possono, Johnsen ha palesato ingenuità e giovinezza in dosi eguali; ma abbiamo ammirato una vera squadra, intrepida, convinta e di grande livello tecnico. Le ultime quattro marcature sono tutte di categoria superiore e l’autostima dei ragazzi appare sempre più in crescita.

Trovare la chiave giusta, percorrere quell’ultimo miglio che ci porta ad avanzare quando la strada si fa in salita, quando l’avversario cresce e le forze calano; quando i fantasmi del passato spaventano ed il blasone dell’avversario intimorisce. Questo per ora manca ai ragazzi, la strafottenza di gettare sul campo quel che tutti iniziamo a percepire. La nostra completezza. Il nostro gruppo.

Se nelle ultime settimane avessimo vinto sia a Brescia che a Lecce nulla avrebbe probabilmente impedito la nostra scalata ai vertici dei bookmaker. Non averlo fatto per randomici episodi può solo aiutarci a lavorare meglio, a crescere. Mentre tutto il paese inizia a comprendere il potenziale di questa formazione, noi continuiamo a parlare a bassa voce, nel tentativo di nascondere le nostre ambizioni, che viceversa si fanno via via più decise. Come i sogni del popolo unionista..

Avanti Unione, questa è la strada giusta!