Ampi margini di miglioramento per il VeneziaMestre

08.11.2020 19:17 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Ampi margini di miglioramento per il VeneziaMestre

E’ una di quelle sconfitte che fa rabbia, di quei match che mettono a rischio ogni oggetto a meno di un metro di portata. Si perde, e fa male. Ma a volte bisogna avere anche l’onestà per accettarla e fare i complimenti a degli avversari che hanno veramente offerto una prestazione di grande livello, fisico, tecnico ma soprattutto di gruppo. Una Reggiana che si è dimostrata squadra vera, palesando uno spirito che alla fine è stato il fattore decisivo per il successo. Il VeneziaMestre torna a casa con zero punti ma senza le ossa rotte. Un primo tempo dominato non è bastato ai ragazzi di Zanetti per mettere la testa avanti, lasciando i granata sempre in partita e più carichi di minuto in minuto. Ci sarà da capire cos’è successo esattamente nell’intervallo, dal quale è uscita una squadra totalmente diversa, piuttosto supponente, dove si è faticato troppo a ritrovare le distanze giuste e uscendo perdente in molti duelli individuali. Abbiamo subito due gol e potevamo prenderne altri, nonostante Ceccaroni avesse sfoggiato una prestazione alla Nesta per concentrazione e pulizia. In settimana l’ospite del nostro Talk Show, il grande Pedro Mariani aveva sottolineato come il settore con maggiori margini di miglioramento per lui fosse la difesa, e quest’oggi forse abbiamo capito quanto l’ex capitano arancioneroverde c’avesse visto giusto. Erano solamente due le reti subite finora, ma in terra emiliana si sono visti troppi errori della retroguardia, sia nel primo gol quando non è uscito nessuno a chiudere, che nel secondo dove Modolo è stato anticipato e Lezzerini è arrivato tardi. Ma come la storia del calcio insegna, è l’equilibrio ad identificare la compattezza di una squadra, equilibrio che è andato smarrito negli spogliatoi. Diverse volte nel primo tempo siamo usciti vincenti dalle mischie di centrocampo per poi correre ad attaccare l’area, sprecando l’inverosimile come scelta ancor prima che come esecuzione. Nella ripresa invece sono stati i reggiani a trionfare nei momenti decisivi, ferendoci con le verticalizzazioni alle spalle della linea. Un Vacca prezioso nei primi 45 ha lasciato il campo a metà ripresa, e l’Unione ha stentato troppo a mettere ordine in testa e nel campo. Davanti non è mancata la prestazione di Aramu, mentre Forte si palesa una volta di più come l’attaccante che sognavamo da tempo. Johnsen è apparso pimpante fino al momento in cui qualche rimprovero di troppo sembra averlo escluso dal match, un calo psicologico comprensibile ma da migliorare. Di sicuro dovremo lavorare sulla finalizzazione, assimilando una mentalità che deve portarci a preferire la giocata più semplice, anziché quella maggiormente spettacolare.

Ma i ragazzi, personalmente, mi son piaciuti per la voglia e la rabbia agonistica che hanno messo alla ricerca del pari. Anche in un pomeriggio negativo, gli occhi erano quelli giusti, la determinazione quella necessaria. Abbiamo preso consapevolezza di poter diventare una grande di questo torneo, e la sensazione di vedersi battere da una squadra in difficoltà ha accentuato la voglia di manifestarlo. Va bene così ragazzi, è una battuta d’arresto che può anche farci bene se assimilata nel modo giusto.

Abbiamo perso ma io ho visto un bel match e mi sono pure (solo a tratti sfortunatamente) divertito. Da quanto tempo non potevamo dire la stessa cosa…?

Avanti Unione!