Pisa, Maran: "Dopo poche partite non si può parlare di scontro salvezza con il Venezia, dobbiamo andare a prenderci gli episodi positivi"

15.09.2022 16:00 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Pisa, Maran: "Dopo poche partite non si può parlare di scontro salvezza con il Venezia, dobbiamo andare a prenderci gli episodi positivi"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Rolando Maran ha presentato in conferenza stampa la sfida di sabato del Pisa contro il Venezia, queste alcune delle sue dichiarazioni riportate da tuttomercatoweb.com: "Dopo cinque partite non si può parlare di scontro salvezza, ma guardo spesso la classifica, mi dà la rabbia giusta per avere lo stimolo di reagire: dobbiamo guardare a questa gara come una partita dove si deve tirar fuori un certo tipo di spirito, quello di una squadra che deve aggrapparsi a tutto per portare a casa il risultato. Non si deve aspettare la fortuna, ma avere la capacità di andare a prendere gli episodi positivi. Nessuno si aspettava questo avvio di stagione, vogliamo cancellarlo quanto prima, e sono convinto che nel momento in cui ne usciremo, perché ne usciremo, saremo ancora più forti di questo periodo. Al di là dell'esperienza che posso avere, la cosa che per me conta è quello che vedo in allenamento: spero di vederlo tradotto anche in partita. Io rimango vicino alla squadra, che sta mostrando grande impegno e grande attaccamento. Mi dispiace davvero che non si porti in campo tutto quello che si fa in settimana, dal punto di vista psicologico dà tormento. L'aspetto mentale ci sta frenando un po', ma c'è la voglia di voler svoltare, basta trovare la scintilla che inneschi tutto ciò".

Andando poi alla rosa: "Masucci è ancora in forse, è meno grave di quello che sembrava ma lo valutiamo domattina, Esteves sta cercando di recuperare e conto di portarlo a Venezia. Nagy? Ci ho parlato l'altro giorno, è tornato quello che conosciamo, forse avrei dovuto dargli una pausa prima".

Tornando al match: "Non vediamo la sfida al Venezia come decisiva, pensiamo a mantenere la nostra identità: chiaramente, specie poi prima della sosta, diventa importante nel suo esito, ma non dobbiamo viverla male. Serve lucidità per affrontarla nel modo giusto. Ripeto, teniamo una certa linea e una certa identità, solo così si può portare a casa il risultato".

Conclude: "La mia posizione? È l'ultimo dei miei pensieri, conta il Pisa. Io penso sempre a cosa potevo fare più, ma tutte le voci che si sentono non le ascolto, io devo trasmettere alla squadra cose giuste, no ansie. L'allenatore deve fare il bene della squadra, e sono consapevole che noi abbiamo iniziato un percorso che ci porterà a rompere le palle a tutte le avversarie".