Pillon: "Allenare in Italia è dura, Crotone favorito per il secondo posto"

13.07.2020 18:57 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Pillon: "Allenare in Italia è dura, Crotone favorito per il secondo posto"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Lungo intervento del tecnico Bepi Pillon a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto, condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Ampio spazio per la B, partendo dalla sua rescissione con il Cosenza: "Per me era la scelta migliore, anche nei confronti del Cosenza: un allenatore deve avere la testa libera e rivolta alla squadra, io invece ce l'avevo a Treviso dalla mia famiglia, con una situazione particolare in Veneto. Non potevo non tornare a casa da figli e nipoti, ho fatto una scelta di vita e penso che la rifarei. In quel momento era la cosa più giusta".

Il Benevento potrà fare la sua parte in Serie A?
"Qualche ritocco lo deve fare, sapranno allenatore e ds dove andare a colmare per evitare difficoltà. Qualche profilo importante per mantenere la categoria serve sicuramente".

Chi vede favorito per la seconda promozione diretta?
"Vedo il Crotone, ha attaccanti di altissimo livello, ed aver vinto 3-1 a Cittadella significa essere grande squadra. Stasera hanno uno scontro diretto importante col Pordenone: se passa anche questo hanno mezzo piede in Serie A".

Come è evoluta la Serie B in questi anni?
"Secondo me è in crescita da quando ci sono playoff e playout: il livello è alto, si lotta fino all'ultima giornata. Pure per chi retrocede è un macello: se vedi fino a 42 punti sono ancora tutti in corsa, e questo è bello per il campionato. Secondo me si potrà ancora alzare il livello del calcio, ma è comunque buono".

Chi vede come favorita per i playoff di C?
"Sono un terno al lotto, e dipendono da tante situazioni. La favorita senza dubbio è il Bari, su più fronti, ma i playoff sono sempre una brutta bestia perché non si possono fare calcoli. Di mezzo poi c'è pure la Ternana che è una buona squadra... Sarà tutto da vedere".

Cosa potrà fare Menez alla Reggina?
"Innanzitutto sono molto contento che siano tornati in B, un contesto che le compete. La Serie C stava stretto, e col tempo magari potranno ambire ad un ritorno in Serie A, ma vedremo poi che squadra faranno".

Nel suo futuro invece?
"Per adesso nulla, ma ci sono i vari campionati di B e di C in corso, finché non saranno conclusi i tornei si muoverà poco. Ed è tutto da vedere perché si inizierà a settembre: se mi danno la possibilità, spero di tornare ad allenare".

Lei ha allenato Sottil. Giusto che lasci per un anno la Fiorentina in prestito?
"Fossi stato in lui avrei fatto un altro anno in Serie B così da completare la maturazione. Se fosse rimasto a Pescara avrebbe avuto più continuità, certo che è difficile dire di no a un posto in prima squadra nella Fiorentina. Ma sono sicuro che verrà fuori perché ha delle qualità importanti".

Com'è allenare in Italia?
"Difficile, la fanno da padrone i risultati: sono l'unica cosa che può salvarti. Altrimenti niente da fare: il capro espiatorio è l'allenatore, e tutte le responsabilità vanno a lui. Solo una società del livello del Cittadella può tenerne uno per 10 anni, per le altre è dura".