Buttarla dentro o così dai bassifondi non ci si rialza

24.06.2020 16:39 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Buttarla dentro o così dai bassifondi non ci si rialza
© foto di Luca Marchesini

Riparte il campionato e chi sperava di vedere qualcosa di nuovo purtroppo è rimasto deluso. Poche le sorprese, anche in casa Venezia, tralasciando quanto successo nella settimana pre Pordenone. Contro i ramarri la sfida sulla carta era molto complessa e fin dall'inizio i neroverdi hanno dimostrato di avere l'estro di diversi giocatori su cui poter puntare. Subito Gavazzi e Pobega hanno messo in campo i loro mezzi, costringendo Lezzerini agli straordinari. I Leoni però hanno tenuto botta, opponendo un gioco corale molto organizzato, frutto del duro lavoro di mister Dionisi. Lo 0-0 tenuto fino al secondo tempo ha permesso ai Leoni di avere un'occasione d'oro quando Pasa si è fatto espellere, potendo contare su un uomo in più contro un avversario con obiettivi promozione.

Esattamente come il Venezia però ha fatto vedere tutto il suo lato positivo, sono emersi anche i problemi che ancorano violentemente i Leoni al quintultimo posto in graduatoria. Longo lotta e ci prova, ma non ha vere occasioni, quindi non gli si possono addossare particolari responsabilità. Capello invece si muove, attacca gli spazi, e ha un'occasione colossale per far gioire i suoi e acciuffare tre punti che sarebbero stati una manna... ma il tiro a botta sicura finisce in curva. Scena che purtroppo abbiamo già visto e le mani da mangiare sono finite. Poi tocca ad Aramu. Il diez ha fatto espellere Pasa e grazie ai suoi movimenti riesce a ottenere un rigore per fallo di Barison. Penalty battuto forte, ma con una mira così e così, il che permette a Di Gregorio di neutralizzare indovinando il lato. Le mani ce le siamo già mangiate, non possono essere messe tra i capelli.

La squadra c'è, ha mezzi, fa vedere di poter divertire, ma poi manca sempre quella stoccata che renderebbe tutto più facile, tutto più leggero e per galleggiare e non sprofondare serve leggerezza. Longo ad oggi è quello che ha dimostrato di avere la cattiveria necessaria per andare a rete quando c'è una mezza chance. Gli altri non hanno evidentemente il gol nel sangue e non gliene si può fare una colpa se il buttarla dentro non è la loro caratteristica principale. Visto però che quello pratico del mestiere è uno solo gli altri, come detto da Dionisi, devono sopperire, sopperire e sopperire. Già dall'allenamento l'obiettivo dev'essere uno solo: sfondare la rete. Manca solo questo a una squadra che ha dimostrato di avere le carte in regola per poter centrare l'obiettivo finale.