De Raffaele: " Domenica ci aspetta una di quelle sfide in cui bisogna dare quel qualcosa in più"

08.10.2021 19:10 di Alberto Bison   vedi letture
De Raffaele: " Domenica ci aspetta una di quelle sfide in cui bisogna dare quel qualcosa in più"

 Domenica al Talercio arriva la Virtus Bologna campione d'Italia in carica. La Reyer dopo la sconfitta nel derby è subito in cerca di riscatto e coach De Raffaele in conferenza stampa ci ha detto che si aspetta una partita

"Credo che sia scontato sapere quanta qualità andiamo ad incontrare domenica. Al di la del fatto che sono i campioni d'Italia, sono una squadra completa in tutti i ruoli. Allenata certamente ad altissimo livello. Una squadra che proporrà anche due giocatori nuovi ma credo che sia una delle sfide che devono dare una spinta in più perché il desiderio di misurarsi con questo tipo di squadre. Squadre che giustamente ambiscono ad essere protagoniste in tutte le competizioni. Credo, che sia una sfida individuale per ogni giocatore per misurarsi ad livello più alto, e una sfida come squadra per avere una reazione rispetto alla partita di domenica.  Credo che sia anche una partita per provare a fare un passo avanti come squadra perché presumo sarà una partita dal forte impatto fisico in tutti gli spot, ma altrettanto potrà essere interessante anche a livello tecnico. Speriamo sia anche una bella partita, ma di solito contro la Virtus Bologna sono quasi sempre partite entusiasmanti. Da parte nostra c'è il desiderio di limitare i giocatori migliori per quanto Teodosic è assolutamente un fuoriclasse e ce n'è soltanto uno ma credo che sia importante provare a limitare tutta la squadra e contemporaneamente fare una partita di grande presenza fisica, ma di grande impatto emotivo rispetto ad una squadra che reputo di altissimo livello."

Parlavi dei giocatori di Bologna. Pensi che Hervey che ha avuto un impatto incredibile in questo campionato e Kyle Weems siano forse i due giocatori da limitare maggiormente, oppure bisognerà controllare comunque è tutto il pacchetto Virtus?

"Se diamo per scontato che i vari Belinelli e Teodosic sono giocatori comunque fuori dalla media, perché conosciamo la loro carriera, certamente Weems ha dimostrato anche lo scorso anno di essere un elemento fondamentale per questa squadra. Hervey ha avuto un impatto da giocatore di altissimo livello, completo e che sta diventando, da quello che ho visto in queste prime partite, un giocatore molto importante. Però si sta già parlando di 4-5 giocatori quindi come dicevo prima è una forza di squadra costruita per avere tutte queste armi."

La semifinale di Supercoppa che consapevolezza in più può darvi. Fino ad ora siete stati la squadra che è andata più vicina a batterli?

"Certamente siamo consapevoli che in Semifinale di Supercoppa abbiamo giocato una partita con delle sbavature che sono risultate decisive nel quarto finale. Però come spesso è successo con Bologna, è stata anche una partita che ci ha messo di fronte sia degli errori ma anche dei pregi, a il saper comunque modularsi rispetto all'andamento di una partita che all'inizio ci ha visto inseguire e poi a tratti riavere l'inerzia. Quella partita ci dà la consapevolezza che al di là di Bologna possiamo competere e battere qualsiasi squadra."

Con Treviso c'è stata una diversa energia tra le due squadre. Aiuta avere Bologna subito, una partita in cui non devi buttarti "a capofitto"?

"Io credo che queste siano le partite che ogni giocatore, ogni staff, ogni allenatore, vorrebbe giocare. Se non si ha una spinta per giocare queste partite, in più dopo una partita come Treviso in cui onestamente solo nel quarto finale abbiamo giocato con animus pugnanti (volontà di combattere) e abbiamo subito l'inerzia di una squadra che ne ha avuta più di noi. Questa è una partita che sotto questo aspetto è perfetta per avere sicuramente un tipo d'impatto e di reazione che però non deve essere una reazione di una squadra isterica, ma deve essere la reazione di una squadra che è consapevole delle cose che deve fare e del percorso che deve fare. Comunque la nostra è una squadra che ha bisogno di tempo per amalgamare vecchi e nuovi per amalgamare e assimilare un sistema, non mi dispiacerebbe che fosse tutto pronto subito ma non è sempre così però ci sono le partite da giocare e questa è una partita che si gioca volentieri."

Credi che Vas (Charalmpopoulos) sia pronto per giocare nei 12 una partita come quella di domenica?

"Vas ha fatto un'ottima settimana di allenamenti. Come al solito valuteremo domenica però se devo dire qualcosa in più rispetto alla settimana scorsa, dove ti avevo detto che non aveva fatto nemmeno allenamento, questa settimana invece si è allenato anche se da ieri abbiamo fuori Echodas per influenza,quindi speriamo che possa passare. Quindi decideremo come al solito all'ultimo".

Nel libero si capisce che è un libro scritto a quattro mani, in cui hai voluto esprimere le tue esperienze, la tua crescita. Tu vuoi sempre avere un punto di vista nuovo, ti aiuta anche per la squadra? Perché comunque è un percorso che tu hai fatto e adesso che è scritto rimane li impresso.

"Personalmente rimane lì perché comunque è un qualcosa al cui posso attingere, soprattutto sulla parte del dottor Castaldo, perché ci sono dei riferimenti sulla gestione del gruppo tecnici e del coaching che rimangono utili sempre. Quindi si possono riprendere sempre. Questo desiderio di colmare delle lacune che sentivo mie, ma anche di sapere conoscere cose diverse non soltanto sul fatto di come allenare ma anche sulla gestione di un gruppo di persone che non per forza sono solo i giocatori è una cosa che va coltivata nel tempo perché non finisce qui. Quindi è un arricchimento personale ma certamente non finisce qui. Poi anche ne fai utilizzo anche con le dinamiche che si creano all'interno di una squadra e di un club quindi è un continuo cercare di arricchirsi. Quindi la risposta è certamente si e vederlo scritto è un motivo di soddisfazione così come un motivo da poter poi riprendere e magari rileggere."

Un' altra cosa, è un libro trasversale che può essere utile in un top team come il tuo, ma anche in un azienda, un gruppo di lavoro?

"Come ho detto anche alla presentazione il taglio è diverso dal solito perché non è solo il racconto di quello che è successo negli anni e nella vita cestistica. Anzi direi che forse ha un taglio più per chi lo vuole leggere, perché chi gestisce o ha a che fare con un gruppo di lavoro o ha a che fare con un gruppo di lavoro, si ritrova delle dinamiche che sono le motivazioni l'essere utile. Sono tutte dinamiche che sono riprese nel libro e poi ognuno ne fa l'utilizzo che preferisce."

Domenica affronterai Scariolo, un altro esempio può essere Messina che come te è un fenomeno della panchina. Cosa significa per te essere arrivato ad un livello così importante e affrontare allenatori così importanti?

"Un motivo di grande soddisfazione perché hai citato due allenatori che ho sempre ammirato. Si parla di due allenatori, forse i due migliori in Europa e tra i migliori nel mondo. Possiamo tranquillamente allargare per le esperienze oltre oceano che hanno avuto. Sono sempre stati comunque punti di riferimento. E' motivo di soddisfazione non tanto nello sfidarli, ma nel fatto di pensare e provare a fare qualcosa per migliorare la propria squadra e provare a competere con le squadre allenate da questi allenatori. Quindi è sempre una ricerca verso me stesso e la mia squadra certamente il fatto di giocare e affrontare e avere la possibilità di competere con questi allenatori è un motivo di soddisfazione per me, per i miei giocatori e per il club."