Vanoli: "Abbiamo fatto qualcosa di importante giocando a calcio"

La conferenza stampa di mister Paolo Vanoli dopo la sconfitta subita per 2-1 contro il Parma al Tardini che però non cancella la qualificazione ai playoff
20.05.2023 00:31 di  Flavio Zane   vedi letture
Vanoli: "Abbiamo fatto qualcosa di importante giocando a calcio"

Mister Vanoli ha commentato in conferenza stampa il passaggio degli arancioneroverdi ai playoff nonostante la sconfitta rimediata dal suo Venezia con il Parma.

Sei contento lo stesso anche se avete perso la partita?

"Si, sono contento. Come ho sempre detto ai ragazzi, il lavoro aiuta a trovare la fortuna. Questa sera i risultati, specialmente quello del Palermo, ci hanno aiutati a vivere questo grande sogno che solo un mese fa sarebbe stato inaspettato".

Cos'è cambiato quando hai preso in mano la squadra che stava retrocedendo?

"E' cambiato che ci siamo messi a lavorare. Quando sono entrato io c'era un ambiente veramente triste dovuto a tanti fattori. Il primo è che quando retrocedi, se la società non riesce a capire dove intervenire, continui a portarti avanti il problema. Il secondo fattore è che i giocatori non riuscivano a capire che quando gli avversari incontravano il Venezia, tutti dicevano che erano forti. Quello che gli ho detto è che se siamo ultimi non siamo forti e che quindi ci dobbiamo mettere a lavorare con umiltà e sacrificio perché se ci vogliamo salvare bisogna farlo durante la settimana. Piano piano, cambiando un pò di situazioni soprattutto con il mercato di gennaio, siamo riusciti a fare questa grande cavalcata".

Hai visto il Parma che ti aspettavi?

"Si e devo fare i complimenti all'allenatore. Penso sappia benissimo superare la difficoltà di far diventare un gruppo di giocatori una squadra, anche se presentano tanti stranieri. Stiamo parlando di un allenatore che ha vinto due campionati e il suo lavoro sta uscendo. Stasera è stata una partita aperta, però la differenza di valori delle due squadre in alcuni frangenti penso si sia vista".

Come ha preso la notizia che incontrerà il Cagliari?

"Come ho detto ai ragazzi, arrivando settimi od ottavi, da adesso in poi c'è lo svantaggio che il pareggio non basta più. Quindi con testa e determinazione devi provare a vincere le partite. Lo dobbiamo vivere con serenità, la stessa che ci deve dare la spinta per essere un outsider che possa dare fastidio. Questo sogno lo viviamo e ci vogliamo credere".

Una squadra che ha in attacco un giocatore come Pohjanpalo pare più che un outsider:

"E' un giocatore che viene dal Bayer Leverkusen quindi non penso sia io a scoprirlo. Se sta facendo questo è grazie alla sua qualità, ma anche grazie ai compagni e all'organizzazione di gioco. Per noi è un arma, ma l'arma più importante deve diventare la squadra".

Quanto è stata importante la sua conoscenza di più lingue e culture in una squadra come la sua con così tanti stranieri?

"Sono una persona umile che ha fatto tanta gavetta. Ho avuto la fortuna di lavorare con grandi allenatori, partendo da Arrigo Sacchi in Nazionale, e poi soprattutto con Antonio Conte che mi ha fatto vivere esperienze in prima persona al Chelsea e all'Inter, in ambienti con mentalità vincente e tanti stranieri. Mi ha aiutato prima di tutto a superare l'inizio della mia carriera da allenatore in Russia. Perché andare in Russia e dopo un mese gestire ciò che è successo, gestire tanti stranieri e riuscire a portare a casa una coppa in uno stadio e una società gloriosa come Mosca è stato importante. Qui tutta quella esperienza mi è servita per far diventare un gruppo una squadra. Questo è stato il lavoro principale; oggi questi ragazzi si stanno togliendo delle soddisfazioni da squadra. Prima si parlava troppo di "io", ora si parla di "noi".

Il Venezia oggi è parsa una squadra molto brillante:

"Ne sono convinto. Sapevo che il Parma per caratteristiche e qualità è una squadra che ci da un po' fastidio. In prospettiva dobbiamo migliore qualcosa. Per esempio con Vazquez che si abbassa molto diventando un regista, con la difesa a cinque a volte lasciavamo il centrocampo un pò troppo in inferiorità numerica. Questo me lo aspettavo e le occasioni più nitide le abbiano avute su delle preventive sbagliate e su delle ripartenze. Io ai ragazzi ho sempre detto che siamo una squadra per salvarci ma costruita per giocare a calcio. Abbiamo fatto qualcosa di importante solo perché giochiamo a calcio e giocando così, con un organizzazione di gioco e la bravura dei ragazzi, siamo arrivati a questo sogno".

C'è una squadra che vedi favorita per i playoff? Cosa ti aspetti da queste partite?

"I playoff sono sempre una monetina. Ci possono essere dei valori, ma nella partita secca è un pò come una finale. Magari il Manchester City è avvantaggiato sull'Inter, ma è sempre una finale. Tutte le squadre devono fare massima attenzione perché può succedere di tutto. Alla mia squadra chiedo di recuperare energie mentali e psicologiche perché con il Cagliari vincerà chi ha più la testa nei 90' minuti. Non bisogna sbagliare, perché basta un fallo di mano come oggi e ti porta al rigore. Tutti questi dettagli bisogna essere bravi ad affinarli. A parità di questo c'è poi anche la differenza di valori. Il Cagliari ha qualcosa in più di noi come tutte quelle che hanno chiuso davanti a noi perché se no non avrebbero chiuso avanti a noi. Queste piccole cose le dobbiamo superare con l'organizzazione di gioco. Se vogliamo sognare dobbiamo giocare da squadra come una vera squadra come abbiamo fatto in parte stasera, anche se ci sono cose che dobbiamo migliorare".