Cosenza-Venezia 4-2: TOP&FLOP degli arancioneroverdi

La rubrica dedicata ai Top&Flop delle partite del Venezia: gli arancioneroverdi affondano contro il Cosenza palesando gravi difficoltà difensive
21.01.2024 08:00 di  Flavio Zane   vedi letture
Cosenza-Venezia 4-2: TOP&FLOP degli arancioneroverdi

Quello sceso contro il Cosenza è per certi versi il peggiore Venezia mai visto in questa stagione. Sebbene e a differenza di alcuni recenti uscite, gli arancioneroverdi sono parsi non difettare di intensità e impegno, iniziando con la mentalità giusta anche il difficile primo tempo, ancora una volta, come triste recente consuetudine, è venuta meno la tenuta difensiva. Diversamente che contro la Sampdoria, più che di errori individuali, con il Cosenza la squadra è sembrata rispondere alle trame avversarie con troppa leggerezza e velleità, risultando spesso in ritardo su seconde palle e ribattute, così come nei rientri difensivi. Difetti che hanno facilitato il compito di un avversario già molto agguerrito senza aiuti extra.

Se la retroguardia del Venezia ha fornito una prestazione traumatizzante, non si può dire che gli altri reparti abbiano abbastanza per evitare il tracollo difensivo. Inoltre, la sofferenza difensiva ha nascosto anche qualche limite negli ultimi 30 metri, in quanto gli arancioneroverdi, in particolar modo nella prima parte del secondo tempo, avrebbero avuto più di un occasione per riaprire l'incontro. 

TOP

NESSUNO

Per la prima volta in questa stagione è difficile individuare qualche singolo giocatore capace di elevarsi oltre la sufficienza. Giudizio attribuibile sicuramente a Busio, ancora in gol e autore di una partita volenterosa, ma non priva anch'essa di qualche disattenzione difensiva da matita rossa. Giudizio simile per Johnsen, molto ispirato nei passaggi, ma molto meno sotto porta come in occasione della clamorosa opportunità sul risultato di 3-1 da assist di Pierini e sciupata malamente. Inoltre, non bene anch'egli in occasione del primo gol del Cosenza, nel quale il suo rientro su Tutino è parso quantomeno pigro.

A salvarsi ci sono poi certamente il portiere Joronen che, in un paio di circostanze, seppur piuttosto ordinarie, ha dimostrato di aver messo alle spalle gli errori della partita con la Sampdoria. Infine, Olivieri e Gytkjaer confezionano il gol del definitivo 4-2, utile solamente alle statistiche personali. Il danese in particolare non aveva sfruttato al meglio alcuni minuti prima un buon cross di Candela sul risultato di 3-1, mancando la chance di riaprire l'incontro.

FLOP

3) SVERKO

Sverko apre le danze dei giudizi a una difesa apparsa con il Cosenza nella sua versione peggiore. A differenza dei compagni, è forse il meno responsabile in occasione delle marcature sui gol, ma mai come oggi, con un Venezia in particolare affanno soprattutto nella prima frazione di gara, il giocatore croato è parso in confusione su posizionamenti e marcature. Ha il merito di mettere una pezza in un paio di occasioni, ma nel complesso affonda insieme a tutto il reparto.

2) CANDELA

Male contro la Sampdoria, malissimo contro il Cosenza. Che la partita per lui non sarebbe stata la sua più felice lo si intuisce quando, dopo pochissimi minuti, cerca di colpire di precisione dall'interno dell'area anziché colpire con forza un bel appoggio all'indietro di Lella, permettendo il salvataggio di un difensore sulla linea. Da lì seguirà un primo tempo nel quale avrà pochissime possibilità di emergere dalla propria trequarti e nel quale verrà divorato nella sua fascia di competenza con estrema facilità. Nella ripresa la prestazione del terzino italiano migliora, sia in fase difensiva, dove riesce anche a chiudere efficacemente in almeno una circostanza, sia in quella propositiva, come appunto in occasione del cross per la testa di Gytkjaer.

1) ZAMPANO

Difficile trovare aggettivi per descrivere la prestazione di Francesco Zampano. Il terzino del Venezia è riuscito a mettere in luce in 90' minuti tutti i difetti riscontrati nel giocatore nell'arco della sua avventura in laguna. Troppa leziosità in fase difensiva, come in occasione del primo gol dove si fa sorprendere su un controllo semplicissimo, grande inconsistenza in fase offensiva, nonostante l'impegno e la spinta che il giocatore comunque fornisce alla squadra anche contro il Cosenza. E se anche sul secondo gol arriva con estremo ritardo sul suo diretto marcatore, in fase conclusiva da sempre l'irritante sensazione che dai suoi piedi non possa mai nascere mai qualcosa di determinante. E pensare che solo pochi giorni fa dalle sue dichiarazioni si evinceva un certo step di crescita che, in campo, purtroppo non si è visto.