L’epilogo più naturale

È la notte più buia per i tifosi arancioneroverdi. La notte in cui tutti i timori, i rimpianti e la rabbia raggiungono il vertice più alto. Non è bastata una grande prestazione contro i bianconeri per scongiurare quello che per tanti mesi abbiamo fatto finta di ignorare. Non è servito tutto il cuore di un gruppo che ha onorato la nostra maglia fino all’ultimo secondo, dando tutto ciò che avevano ed andando, a volte, anche oltre a dei limiti che apparivano chiari a tutti gli addetti ai lavori ma che, con l’andare del torneo, il mister ha saputo limare, contenere, fino ad arrivare all’ultima giornata con ancora una flebilissima speranza di salvezza. Un mister che ha dimostrato quest’anno una crescita importante, come tutta la sua squadra, ma la cui colpa principale è quella però di non aver mai una volta alzato la voce a Ca Venezia, avvallando così un mercato estivo fatto di scommesse esotiche e giocatori da rilanciare, ed uno invernale che lo ha costretto a rincorrere il miracolo con un attacco imbarazzante per la categoria. È riuscito ciononostante a rendere Yeboah un giocatore quantomeno interessante, mentre il Fila di questa sera è apparso se non altro presentabile in ottica serie b.
Ma, come abbiamo detto e scritto per tutta la stagione, è la società che ha mancato clamorosamente e nuovamente l’occasione. Quel presidente che ancora una volta ha lanciato parole al vento in precampionato, annunciando una dirigenza più pronta, un nuovo comitato operativo di livello, ma che non ha ancora spiegato come mai ci fossimo trovati a 90 minuti dal rischio fallimento solo dodici mesi fa, non ci ha raccontato come mai un rapper famoso nel mondo si pubblicizzasse come salvatore della patria, perché abbiamo giocato senza maglie ufficiali le prime gare, quale il motivo per cui si è presentata la squadra in un evento chiuso infrasettimanale a torneo iniziato.
Ma, soprattutto, non ha mai parlato di quali siano le prospettive, l’idea commerciale, il progetto di questa idea di calcio a stelle e strisce. E così abbiamo gettato al vento la seconda occasione in pochi anni, quella che con poco di più avrebbe scritto una storia totalmente diversa. Ora è il tempo delle responsabilità. Il tempo in cui qualcuno rimetta la faccia davanti a questo popolo dopo mesi da desaparecido. In particolare dopo questa serata, dove il popolo unionista ha veramente regalato una di quelle manifestazioni di orgoglio che per tanti anni abbiamo solo potuto sognare. L’abbraccio della sud e di tutto il Penzo a questo VeneziaMestre merita di essere rispettato, ascoltato ed alimentato.
Questa piazza, quest’anno, ha fatto vedere a tutta Italia, agli investitori ed agli sponsor che in questa città si può puntare, che in questa tifoseria si deve credere. Oggi mai come prima il cuore unionista è battuto all’unisono cercando prima di spingere i ragazzi all’impresa, e dopo accettando la dolorosissima retrocessione a testa altissima, con un’esibizione d’amore che ci rilancia verso un futuro da protagonisti. Ed adesso non potete più ignorare questo dolore, non ci potete più trattare da “clienti” come piace tanto alle proprietà d’oltreoceano. Adesso dovete prendere atto che il vostro modo di fare calcio va condiviso, ragionato ed esposto, perché avete l’assoluta certezza che questa città non vi abbandonerà se le proverete chiarezza ed AMBIZIONE. Poiché ora sappiamo bene cosa significa affrontare una cadetteria senza il dovuto riguardo, senza la voglia di tornare immediatamente protagonisti. Credo che tutto ciò che è successo in questa stagione possa realmente far crescere e sbocciare una volta per tutte questo ambiente, si possa veramente “imparare dagli errori”, ma per farlo la supponenza, l’arroganza e l’ipocrisia devono diventare solamente pessimi ricordi del passato. Avanti unione mia, in ogni categoria, io non vivo senza te.