L' undici di Onorio Ferraro: i lagunari che hanno fatto la storia

01.05.2020 18:56 di Onorio Ferraro   vedi letture
L' undici di Onorio Ferraro: i lagunari che hanno fatto la storia

In un periodo un po’ buio per la nostra generazione, costretti a restare a casa per superare la crisi sanitaria che sta colpendo il mondo intero, ecco il mio unici ideale dei lagunari. Sono Onorio Ferraro, classe ’99 e sono nato nella città più bella del mondo, ovviamente Venezia e adesso vivo e studio in Calabria con il colore arancioneroverde sempre nel cuore.

In un ipotetico 3-4-3 con tutte le difficoltà del caso a creare un undici che rispecchiasse ogni singolo calciatore e con Pippo Inzaghi in panchina, a voi Andrea Mazzantini in porta: il classe ’68 arrivato in laguna dopo due anni a La Spezia, passa nel Venezia di Zamparini e colleziona tre partecipazioni in Serie B prima di passare all’Inter. Nella difesa a tre non può certo mancare Gianni Grossi, per molti mediano ma impiegato spesso come terzino destro. Nato nel 1936, Grossi vanta cinque partecipazione in serie cadette con due vittorie e ben tre campionati di Serie A con la maglia da titolare per un complessivo di 269 presenze. Al centro della difesa va Maurizio Domizzi, fresco di ritiro, dopo una carriera passata a difendere l’Udinese, passa a Venezia nell’estate del 2016, anno che segna la rinascita dei leoni alati con la promozione in Lega Pro. Il terzo di difesa, centrale puro nella realtà, si accomoda però sulla fascia sinistra Giancarlo Filippini, ora direttore sportivo, che ha legato la sua carriera a Venezia in due occasioni. Dopo una parentesi piatta al Milan, il classe ’68 ha militato dall’89 al '93 per poi ritornare dopo l’esperienza al Ravenna di un anno conquistando la Serie A con il Venezia dopo 31 anni di assenza. Con i lagunari vanta 220 presenze.

Nel centrocampo a quattro spazio a Pierluigi Di Già, Ferruccio Mazzola, Mario Tesconi e Mattia Collauto, attuale responsabile del settore giovanile del Venezia. Di Già dopo un giro tra Inter, Parma e Bologna nel 1992 passa al Venezia segnando sei gol in settanta presenze dando un impronta alla squadra in tre stagione in Serie B. Figlio di Valentino, capitano del grande Torino e fratello di Sandro, bandiera dell’Inter, il Venezia vanta nella sua hall of fame, Ferruccio Mazzolino, il fratello minore della famiglia Mazzola. Oscurato dal nome di famiglia, Mazzola si mette comunque in mostra da mezz’ala e all’occasione da interno di centrocampo prima all’Inter e poi al Venezia di Armando Segato portando la squadra in Serie A. All’ombra di San Marco Mazzola vanta 50 presenze e ben 13 gol messi a segno. Non manca la maglia di Mario Tesconi nel nostro undici, il carrarese classe ’31 dopo l’inizio alla Carrarese passa al Venezia disputando dieci stagione complessive con l’esordio nella massima serie e due tricolori, il primo nel 55-56 con la vittoria della Serie C per poi ripetersi nel 60-61 in Serie B. A chiudere il centrocampo non può certo mancare una delle bandiere veneziane, si tratta di Mattia Collauto. L’attuale direttore sportivo, veneziano doc, inizia la carriera a Como prima di arrivare a Venezia nell’estate del 2004. Collauto, nonostante due fallimenti e l’incubo della Serie D resta fedele ai colori e si guadagna gli attestati di una città intera. Nell’ottobre del 2010 al “Penzo” ecco che arrivano le duecento presenze prima di ritirarsi nel 2012 dopo aver portato i lagunari nuovamente nel professionismo.

Nel reparto offensivo non può certo mancare Francesco Pernigo, veneto classe ’18. Cresciuto nell’Audace alle porte di Verona passa al Venezia a ridosso della seconda guerra mondiale dove resta per ben 8 stagioni scalando le posizioni nella storia dei lagunari. Ad oggi Pernigo detiene il record di miglior realizzato nella massima serie con la maglia del Venezia. Gli ultimi due attaccanti che vanno a completare il mio undici sono due bandiere dei nostri giorni: Paolo Poggi, tutt’ora uomo chiave del Venezia, e Alvaro Recoba, la stella uruguaiana. Poggi, attuale responsabile dei progetti internazionali del Venezia, muova i primi passi nella squadra della propria città dall’1989 al 1992. Dopo un lungo tour in giro per l’Italia e la Coppa Italia conquistata con il Torino ritorna a Venezia in Serie B. Si ritira nel 2009 dopo un’ulteriore triennio con i colori arancioneroverdi. A completare il tandem offensivo troviamo El Chino. L’attaccante di Montevideo, dopo una prima parte con la maglia dell’Inter accetta il trasferimento in prestito all’ombra del Campanile di San Marco e diventa l’uomo chiave dei lagunari raggiungendo un’insperata salvezza con la squadra di Novellino dopo che Gigi Simoni lo aveva relegato alla panchina. Arrivato a zero, il classe ’76 è stato portato dal trio Marotta-Di Marzio-Zamparini, diventa la meraviglia di quel semestre.

POR: Mazzantini
DIF: Grossi, Domizzi, Filippini
CEN: Di Già, Ferruccio Mazzola, Tesconi, Collauto
ATT: Poggi, Recoba, Pernigo