Ecco a voi il nuovo episodio de “Tutti gli uomini di Paul Kalkbrenner “

20.12.2021 09:49 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Ecco a voi il nuovo episodio de “Tutti gli uomini di Paul Kalkbrenner “

THIRTY SECONDS TO MANOLO

SAMPDORIA - VENEZIAMESTRE 1-1

I bambini sono creature fantastiche che vivono in un mondo perennemente a cavallo tra il reale e la fantasia, tra il tangibile e l'onirico, in cui ad ogni passo, ad ogni azione e parola si cela una scoperta meravigliosa, e in cui di tutti i giochi, i rimproveri, le esperienze faranno tesoro costruendosi una rete di conoscenza del nostro mondo. Purtroppo però talvolta le nozioni che il supercomputer che è il loro cervello immagazzina non sono proprio di primissimo ordine. Ricordo ad esempio una simpatica ma poco brillante babysitter che alla complessa domanda "che cos'è la pioggia?" mi rispose con un poetico "la pipì degli angeli", e quando invece le chiesi un più banale "dove si va di là?" lei mi rispose con un non altrettanto poetico "a quel paese". Doveroso seppur non lusinghiero sottolineare come il sottoscritto per anni indefiniti abbia poi covato la convinzione che la pioggia fosse effettivamente la pipì degli angeli, e che di là si andasse effettivamente a quel paese. Ma un'altra nozione erroneamente immagazzinata dal mio innocente cervello di fanciullo fu quella, quando imberbe cominciai ad avvicinarmi al calcio, di misinterprerare il soprannome della Sampdoria che per anni non chiamai i Blucerchiati ma i Bruciacchiati. Poi arrivano quelle rivelazioni che ti cambiano, e che segnano un passaggio epocale dal mondo della fanciullezza innocente a quella terra ispida e iperormonica che è l'adolescenza, e che ti colpiscono come staffilate di Candreva in fronte: di là non si va a quel paese, la pioggia non è pipì di angelo (grazie al cielo), e la Sampdoria non è Bruciacchiata. Lungi da me voler tracciare una forzosa similitudine col VeneziaMestre di oggi che da fanciulla diventi adulta strappando infine un pari in quel di Marassi. Se lo avete pensato è farina del vostro sacco, il mio era solo un aneddoto per rompere il ghiaccio giacché ultimamente siamo in vena di confidenze. Chi stasera invece non ha avuto bisogno di aneddoti per rompere il ghiaccio è stata proprio la Samp, che per nulla bruciacchiata ma anzi forte e ringalluzzita dalla vittoria nel derby impiegava la bellezza di trenta secondi per sorprendere la difesa nostrana e portarsi avanti con una sciabordata del Manolo più forte del mondo. Uno a zero e palla al centro. Benon. C'è stato di lì a poco un breve momento in cui tutti abbiamo pensato che la serata arancioneroverde potesse finire in papocchio, perché un inizio del genere potrebbe stendere anche un peso massimo come Oleksandr Usyk o il mai troppo compianto Giampiero Galeazzi. Invece con buona pace dell'Augello di sventura ben presto i nostri davano modo di vedere di essere ancora saldamente nel match, senza paure e sbandate di sorta, e che al netto di qualche occasione concessa si tentava comunque di imbastire calcio ed andare ad insidiare la porta dell'ex di turno Audero, tentativi i nostri che spesso ahinoi si infrangevano come lenti marosi sulle scogliere liguri anche a causa di una inspiegabile allergia al tiro in porta che sembrava aver colto alcuni dei nostri, su tutti uno Johnsen innamorato della vita che vagava per il campo seminando goffaggine. Si andava al riposo sotto di un gol ma con la sensazione di poter ancora dire la nostra, specie con alcuni accorgimenti che il Tamerlano di Valdagno non tardava a far pervenire. La squadra aumentava l'intensità del suo gioco mentre dall'altra una Sampdoria sempre più bruciacchiata appariva spompata e disordinata, ma nonostante la mole di gioco proposta dai nostri e i mille cross verso l'area avversaria, il pari arrivava solo all'87esimo quando l'Henry degli umili si involava nella trequarti doriana seminando sconforto e dipingeva un arcobaleno di speranza su cui nulla poteva il pur prode Audero. Pareggio meritatissimo, frutto di una prestazione di qualità e tenacia, macchiata se vogliamo da una Buridanesca irresolutezza sotto rete. Non aveva finito però di regalare emozioni il divertente match di Marassi, con i padroni di casa che facevano gli onori andando vicini al gol con una sassata di zio Candreva, e gli arancioneroverdi che avevano ben due occasioni per siglare un verstappenesco sorpasso in extremis, prima con un tiro ravvicinato di Sigurdsson murato dai valenti doriani, poi con una ennesima staffilata di Henry stavolta indirizzata alla finestra degli angeli, che speriamo di non aver disturbato nell'atto di un sano e abbondante urinamento e salutiamo. In entrambe le occasioni (si parla di occasioni da gol, non di minzione) da sottolineare le giocate di un Kiyine monumentale, migliore in campo assieme ad un sorprendente Ebuehi scopertosi incontenibile sulla sinistra. Tirando un po' le somme, pareggio giusto, sacrosanto, che ci porta a quota 17, ci fa allungare seppur di poco dalla zona rossa (si parla di classifica, non di misure di prevenzione pandemica né di minzione) e ci permette di dare continuità al bel pari ottenuto contro i gobbi. Davanti a noi ora si staglia di nuovo l'ombra minacciosa dell'Impresentabile numero 1, per l'ultima fatica del girone d'andata. Per un giudizio di metà avventura attendiamo mercoledì sera, fino ad allora tutti al Penzo e 

FORZA UNIONE!

IL PAGELLONE

ROMERO: ciondola angosciante con la sua tuta fluo come la spada di Damocle a ricordarci la fugacità della vita. Le sue respinte goffe scatenano momenti di puro terrore, ma gli applausi convinti della curva doriana ci portano a credere che alla fin fine in lui ci sia del buono. VENTOLIN voto: 6

MAZZOCCHI: zompetta per la fascia con il ritmo degli anni dell’adolescenza, racimolando innumerevoli occasioni per lasciare il segno senza peraltro farlo. Lo chiamavano quantità. BORRACCIA voto: 6

CALDARA: gioca una partita di spessore, per lo meno dal quarantacinquesimo secondo in poi, decidendo nel finale di salvare capra e cavoli sacrificando la propria testa su una conclusione destinata verso la beffa di Candreva. PACHICEFALOSAURO voto: 6,5

CECCARONI: rientra dalla squalifica rimediata nel funesto derby di Verona dimostrando di essersi nuovamente sintonizzato sui consueti livelli di saggezza, in una partita in cui tutto sommato non deve sudare le celeberrime sette camice. TEMPERATURA AMBIENTE voto: 6

EBUEHI: l’incarnazione nigeriana di Telespalla Bob regala novantacinque minuti di panico alle truppe blucerchiate con le sue percussioni inarrestabili. Peccato solo che le sue iniziative non vengano raccolte dai suoi compari con gli onori e riverenze che meriterebbero, ma se il livello è questo… SAMARCANDA voto: 7

BUSIO: dispensa palloni con il solito ordine, ma con l’incedere lento dei balli nelle balere della Romagna che fu. Viene sostituito perché la partita richiede una batteria di suonatori di jambè. RAOUL CASADEI voto: 5,5 – CRNIGOJ: entra con il piglio giusto mettendo in campo tutta la sua proverbiale fisicità, oltre ad inventare nuove tecniche di battuta delle rimesse laterali, bonariamente tollerate dall’arbitro. Esperimento riuscito.  HAPPY COLA FRIZZI voto: 6,5

TESSMAN: schierato in campo per rappresentare l’ala intransigente del sindacato di centrocampo, ha per ironia del destino le migliori palle gol del primo tempo unionista, facendosi prima travolgere delle emozioni tutto solo davanti ad Audero ed esibendosi poi in una specie di rovesciata che è un cazzotto in faccia all’eleganza. PROVACI ANCORA SAM voto: 6 – HENRY: entra per dare un riferimento fisico in area di rigore blucerchiata dove fin lì vi erano solo steppe sconfinate in balia di nomadi a cavallo. A voler essere puntigliosi, la musica non cambia affatto fino all’ingresso dell’altro puntero Forte, ma in compenso il nostro massiccio eroe si inventa il delizioso tiro a giro del pareggio che riporta Insigne sui banchi di scuola. PAUL GAUGUIN voto: 7

AMPADU: interpreta la solita partita da scazzottata in osteria reggendo la parte con sufficiente agonismo, ma il match odierno necessitava interpreti e interpretazioni dfferenti. TERENCE HILL voto: 5,5 – VACCA: entra per i consueti minuti all’insegna del poco ma buono e quello che fa vedere in effetti è ottimo. Recupera palloni fondamentali e dispensa giocate semplici ma di qualità, aiutando a ribaltare l’inerzia del match. BARRIQUE voto: 6,5

ARAMU: gioca con dedizione ma vive una di quelle giornate un po’ così in cui si ritrova molto spesso lontano dai riflettori sorseggiando abbacchiato un bicchiere di gin. Giornata di formazione. PUERTO ESCONDIDO voto: 5,5 – FORTE: entra con cazzimma e la voglia di spaccare mattoni a testate. Non combina personalmente un gran che ma il suo ingresso apre spazi offensivi che prima erano solo un ricordo. Meriterebbe qualche chance in più. MAI DIRE BANZAI voto: 6,5

KIYINE: gioca senza dubbio la miglior partita con la nostra maglia, lasciando finalmente intravedere perché Zanetti punti in maniera quasi spasmodica su di lui. La sua finta a rientrare è scontata come il lieto fine in una storia d’amore, ma nessun avversario di fatto riesce a porvi rimedio. In più oggi sfodera una grinta che non sembrava far minimamente parte del suo DNA. BALLO DI SAN VITO voto: 7,5

JOHNSEN: segnato dall’infortunio alla caviglia come da un viaggio in India negli anni settanta, cerca con insistenza le sue giocate ma non riesce ad eseguirle con continuità, risultando spesso arruffone e spaesato. Speriamo di vederlo svoltare da gennaio in poi come lo scorso anno. MATO MAREA voto: 5,5 – SIGURDSSON: il mister gli concede spazio dopo quanto di buono mostrato in Coppa Italia e l’islandesino tutta tecnica e candore ripaga la fiducia, portando tanto movimento e sfiorando anche il sigillo e gloria personali. Da riproporre. FURETTO voto: 6,5

ZANETTI: progetta una partita fatta di ripartenze e leggerezza offensiva, ma dopo quaranta secondi i suoi piani hanno già fatto i bagagli e sono partiti per le Antille Olandesi. Insiste con il disegno originale più per umanità verso il prossimo che per convinzione e quando mette da parte i buoni sentimenti riesce a riequilibrare il match grazie ai soliti cambi ispirati. CAMBIO DI ROTTA voto: 6,5