Aramu: "È stata una serata magica, perfetta, vedere uno stadio così pieno e coinvolgente ci ha dato una spinta ulteriore"

20.10.2021 12:38 di Davide Marchiol Twitter:    vedi letture
Aramu: "È stata una serata magica, perfetta, vedere uno stadio così pieno e coinvolgente ci ha dato una spinta ulteriore"
© foto di Insidefoto/Image Sport

Mattia Aramu è stato ancora una volta decisivo per il Venezia, con il suo gol che ha portato i tre punti contro la Fiorentina: «È stata una notte magica. È un gol importante, il più "pesante" della mia carriera, lo metto sullo stesso piano del rigore trasformato a Lecce nella semifinale dei playoff che ci avvicinò alla sfida decisiva contro il Cittadella. Un gol prezioso per garantirci i tre punti, la prima vittoria del Venezia in casa in Serie A dopo quasi vent'anni di attesa. In questi anni al Venezia ho realizzato tanti gol, ma lunedì sera ho provato un'emozione indescrivibile quando ho sentito il mio cognome ripetuto da più di settemila tifosi arancioneroverdi. È stata una serata magica, perfetta, vedere uno stadio così pieno e coinvolgente ci ha dato una spinta ulteriore in una partita preparata e interpretata benissimo dal Venezia. L'unica nota negativa è l'infortunio di Johnsen, speriamo che non sia un problema serio. Dnenis era ritornato contento e ancor più voglioso dopo la prima convocazione e l'esordio in Nazionale, cercava il primo gol in Serie A. Gol? Ho dovuto solo spingere il pallone in porta, Henry mi ha servito un assist che non potevo assolutamente fallire. Avanza una cena, anche se dopo il gol e gli abbracci, Thomas mi ha detto che ha ricambiato il favore per il suo gol a Empoli, quando si era avventato sul mio cross vicino alla porta. Esultanza? È nato tutto per scherzo durante il primo anno a Venezia. Era un periodo in cui non segnavo e venne a trovarmi un mio amico, il padrino di mio fratello. Dormì a casa mia, al mattino trovai il letto spostato e mi disse che aveva dormito con la testa verso sud, di provare anch'io e che mi avrebbe portato bene. Lo feci per gioco, ma in effetti segnai, così adottai il gesto di mettere la mano destra sopra la testa con il dito rivolto a sinistra. Comunque, non è che adesso dormo verso sud».