Bocalon: "Fosse per me rimarrei al Venezia gratis, ma non mi è stata data questa possibilità, ora aspetto il calciomercato di gennaio"

02.01.2022 15:30 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Bocalon: "Fosse per me rimarrei al Venezia gratis, ma non mi è stata data questa possibilità, ora aspetto il calciomercato di gennaio"
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A Il Foglio Riccardo Bocalon è tornato a parlare per la prima volta dopo essere stato messo fuori lista, raccontando le difficoltà del momento, queste alcune delle sue dichiarazioni, cliccando sul link in calce potete leggere l'integrale.

“Non metto più piede allo stadio da quel 27 maggio. Fa troppo male. Ho provato fino all’ultimo a far cambiare idea alla dirigenza. È stata un’estate dura, ce l’ho messa tutta, bastava poco per coronare qui la mia carriera. Fosse per me rimarrei al Venezia anche gratis. Ma non mi è stata data questa possibilità e ora aspetto con ansia il calciomercato di gennaio. Sono un sognatore realista: esordire in Serie A è difficile, finché gioco voglio provarci”.

Zanetti: “Zanetti è un grande stratega, ma anche un motivatore”, dice Bocalon. “Sa toccare le corde giuste ed è riuscito a creare un gruppo eccezionale: l’anno scorso abbiamo vinto non perché eravamo i più forti, ma i più lucidi nella gestione delle difficoltà, con una precisa identità di gioco. La finale di ritorno contro il Cittadella è stata lo specchio di tutto ciò. E i ragazzi lo stanno dimostrando anche adesso”.

Il corteo per la festa promozione: “Ho voluto assaporarmela tutta davanti a mia moglie e alla mia famiglia: essere profeti in patria è come vincere al Superenalotto. E vedere negli occhi dei miei compagni lo stupore per una città unica vestita da Serie A mi rimarrà dentro per sempre. Sembravano in un altro pianeta. I cori dei tifosi dai ponti, le gondole tutt’attorno: dovevo far capire loro quanto valesse aver restituito a Venezia uno sport all’altezza. Sia il calcio sia il basket oggi le stanno rendendo onore”.

Restare come uomo spogliatoio? “Sì, non si sa mai, i miracoli possono sempre succedere. L’importante è che il Venezia trovi continuità. Tacopina ha gettato le basi, Niederauer ha raccolto il testimone e perfezionato una solidità societaria invidiabile: spessore internazionale più due ex bandiere come Poggi e Collauto alla guida dell’area tecnica. Dopo anni di frustrazioni e una piazza disillusa, per ricostruire la fiducia servivano risultati. Ci sono stati. Non bisogna mollare adesso”.

Fonte con integrale: Il Foglio