ESCLUSIVA, Binda: "Senza nuovi soci il Venezia potrebbe sacrificare uno dei leader. L'interesse del Bologna per Tessmann è concreto"
Nicola Binda è stato l'ospite speciale dell'appuntamento con Talk Show TVS di mercoledì 6 dicembre. La firma de La Gazzetta dello Sport ha fatto il punto sulla corsa alla promozione in Serie A a poche giornate dal termine del girone d'andata del campionato. Qui di seguito la sua intervista integrale.
Qual è la tua opinione su questo Venezia primo in classifica insieme al Parma?
"Vederlo prima colpisce. Questo risultato è dovuto certamente ai suoi meriti perché sta facendo un campionato senza punti conquistati fortunosamente in qualche occasione. Se li è meritati tutti. C'è anche un pò di demerito delle avversarie perché rispetto all'anno scorso c'è meno competizione li davanti e meno squadre in grado di giocarsi la promozione diretta. Il Venezia non sorprende il suo rendimento, ma lo fa il deludente cammino delle antagoniste".
Sei d'accordo che la forza del Venezia sia un livello di grande maturità raggiunto e un passo in avanti che la porterà a giocarsela fino alla fine o magari vedi dei punti deboli che squadre come Palermo e Cremonese non hanno?
"In questo momento direi più la Cremonese. Il Palermo è in un momento di grande difficoltà. Vederlo che si rialza per giocarsi la promozione diretta è una prospettiva che si è complicata molto. Eppure nella partita del Penzo sembrava un Palermo lanciato... in realtà mi ero sbagliato perché sono emerse delle problematiche interne che l'hanno messo fuori causa. Il Venezia invece sta riflettendo il carattere del suo allenatore. Si vede che Vanoli ha lavorato con Antonio Conte: trasmette un energia alla sua squadra notevole. Ed è un grande merito.
Ma non è solo questo: è una squadra che ha anche dei valori tecnici. Era li che semmai c'era qualche dubbio; sui quei giocatori d'attacco. I rifinitori e le mezze punte come Johnsen, il "mistero" Cheryshev, Pierini... c'era da capire se erano giocatori che per tutto l'anno sarebbero riusciti ad avere un rendimento di un certo livello. Johnsen mi da l'idea che sia un giocatore che va troppo a sprazzi. Alcuni di questi sono devastanti e molto entusiasmati, ma seguiti da delle pause clamorose. Da quel tipo di giocatori lì dopo il Palermo il Venezia si aspettava delle risposte e devo dire che, Pierini soprattutto, le stanno dando.
E' vero che il Venezia a gennaio voleva correre ai ripari però mi sembra che questa necessità non sia un emergenza. Penso che il Venezia possa sopperire e proseguire con loro. Semmai nel mercato di gennaio al Venezia potrebbe arrivare qualche cessione illustre come quella di Tessmann, per il quale l'interesse del Bologna è molto concreto. Per Pohjanpalo sappiamo che c'è una clausola che se arriva una buona offerta il giocatore può partite. Certo hai Gytkjaer quindi l'alternativa ce l'hai... Tessmann forse è più difficile da rimpiazzare.
D'altronde la società ha una situazione debitoria consistente nonostante sia in ottime mani. Le casse della società avrebbero bisogno di un entrata consistente per essere un pò più tranquilla. Se non arrivano nuovi soci, cosa che sta cercando Niederauer, il Venezia potrebbe essere costretto a sacrificare uno dei suoi leader. Questo è il punto di domanda che potrebbe condizionare la seconda parte della stagione".
Chi ti ha stupito di più dei giocatori cresciuti sotto la guida di mister Vanoli?
"Quando prendi tanti giocatori stranieri devi concedere loro più tempo per ambientarsi. Perché cambiamo le abitudini alimentari, gli allenamenti, il campionato di calcio. Devono entrare in un contesto. L'anno scorso il Venezia, almeno nei primi sei mesi, era una banda di gente che andava per conto suo. Non c'era uno spogliatoio unito. Poi con Vanoli e una presa di coscienza dei giocatori si è creato quel gruppo che ha fatto quel grandissimo finale. E su questo gruppo si è giustamente deciso di proseguire quest'anno.
Tessmann è uno di questi esempi. Giocatore scelto perché ha grandi qualità, ma le qualità che dimostrava a casa sua non era scontato che le riuscisse a dimostrare anche qui. Come dico sempre, i calciatori non sono come quelli della play station che ovunque li metti fanno sempre le stesse cose. Nella realtà c'è chi si adatta subito e chi ci ha bisogno di più tempo, soprattutto in certi ruoli. Questo giocatore le qualità è riuscito a dimostrarle, tant'è vero che l'interesse del Bologna è concreto. Bisogna solo aspettarli: quando scegli di prendere questi talenti stranieri in giro per il mondo devi mettere in conto che non puoi averli al 100% subito".
La sconfitta del Palermo può essere stato il punto di svolta della stagione del Venezia?
"Ci sono due partite che considero esemplari: quella con il Palermo e quella con il Parma. Per me sono state due partite identiche con la differenza che in quell'inizio di secondo tempo, ma anche nel primo tempo, quando il Venezia ha esercitato la sua massima pressione, mettendo l'avversario alle corde, il Palermo è una squadra che sa soffrire e si è chiusa nella sua area con l'elmetto, la corazza e la lancia, difendendosi a ogni modo da questi assalti per poi colpire di rimessa con Brunori che ha fatto i suoi gol. Il Parma, che invece non ha quelle caratteristiche di sofferenza e sacrificio, ha perso la partita perché il Venezia è riuscito a fare gol.
Poi c'è da aggiungere che allora il Palermo era stato al top della sua stagione. Il Parma ha perso la sua prima partita lì però è una squadra che di qualità ne ha da vendere. Gli manca la capacità di soffrire. Il Venezia non è riuscito a sfondare come voleva nel momento chiave della partita contro il Palermo ma c'è riuscito contro il Parma e ha vinto la partita. Quindi la lezione con il Palermo è sicuramente servita visto che con il Parma è poi andata bene".
Qual è la tua chiave di lettura per il prossimo scontro diretto dello Zini tra Cremonese e Venezia?
"La Cremonese è una delle più serie candidate a cercare di venire a prendere la coppia al vertice. Il fatto che ci sia questo scontro diretto a casa loro è un occasione d'oro che hanno per accorciare i tempi. Se non dovessero farcela sarebbe un segnale forte per il campionato anche se mancano tante partite e tanti punti. Secondo me, se il Venezia vince questa partita da un segnale clamoroso. Se la perde si riaprono un pò tutti i giochi.
La Cremonese non è una squadra qualsiasi: è in grande crescita, si prepara a fare un mercato di gennaio sontuoso, ma convive con problematiche interne, alcune imprevedibili e altre anche prevedibili. Imprevedibile è stata quella di Massimo Coda con la vicenda nel quale è stato coinvolto dalla Procura della Repubblica per dei soldi che avrebbe prestato a dei suoi ex compagni di squadra in maniera leggera e senza sapere cosa ne avrebbero fatto i suoi amici. E' una vicenda che sicuramente l'ha infastidito. Io metto la mano sul fuoco che lui non è certamente un giocatore che tarocca le partite. Non è quello il problema che deve affrontare, ma deve dimostrare quali finalità avevano i soldi che ha prestato ai suoi amici.
Così anche Francesco Forte, anche lui ha solo prestato dei soldi a dei suoi ex compagni. Però essere coinvolti in un inchiesta non è piacevole perché non sono dei delinquenti e finire sui giornali per quei motivi lì non gli fa di certo fare i salti di gioia. Magari dentro di loro hanno un pò di amarezza che sul campo viene fuori. Togli Coda alla Cremonese: gli togli tanto. Ce l'hai in campo ma magari lo hai un pò demoralizzato. Questa variabile la Cremonese non la poteva prevedere.
Quella di Vazquez invece la dovevi prevedere. Se è in giornata ti vince la partita da solo, però è un grande catalizzatore della manovra: tutti i palloni passano da lui e questo ti porta a essere spesso prevedibile. E' un giocatore che non rincorre gli avversari e non aiuta la squadra in fase difensiva. Quindi devi mettere i pro e i contro sulla bilancia con Vazquez. Per esempio, il Parma l'ha perso ma senza strapparsi i capelli. Si è reso conto che gli ha dato tante gioie negli anni scorsi ma alla fine non era quello che serviva per vincere. La Cremonese vive con questa incognita: Vazquez gli farà vincere il campionato o alla lunga si rivelerà un piccolo "problema"?".
Secondo te c'è la possibilità il Venezia e il Parma possano scappare in classifica, con la partita di Cremona può essere già decisiva, o credi che ce la si giocherà fino alla fine?
"Dirò delle banalità: il campionato è lungo, la Serie B è imprevedibile, tutti possono battere tutti e possono succedere tante cose. Però queste due crepe che ci sono in classifica, tra 2° e 3° posto, quindi tra la promozione diretta e i playoff, e quella tra i playoff e il centro classifica, anche li di 5 punti, può essere azzerata ma è anche significativa. Questo perché le prime due hanno un passo diverso rispetto a quelle dei playoff. Cremonese, Catanzaro e Como mi sembrano che abbiano ancora qualcosa di meno rispetto a Parma e Venezia a oggi. Poi magari gli scenari cambieranno ma a oggi non mi sembra abbiano la forza di andare a prenderle.
Così come tra le squadre di centro classifica non vedo francamente chi possa aspirare a una rimonta per rientrare in zona playoff. Non mi sorprenderebbe che tra le squadre che prenderanno parte ai playoff ci saranno proprio le sei squadre che ci sono dentro oggi. Da chi possiamo aspettarci una rimonta? Dal Cosenza? Dal Pisa e il Bari che mi sembrano ancora in grande difficoltà? La Sampdoria lasciamo stare. Non so quali squadre possono cambiare gli equilibri attuali.
E poi chi sta al centro classifica fa bene a guardarsi solo alle spalle perché dietro la situazione è molto più fluida ed eterogenea e cambierà ancora. Le squadre di centro classifica è meglio che pensino a salvarsi e abbandonino i sogni di gloria perché in questo momento non sarà semplice riuscire a salvarsi".
E' difficile pensare a un Palermo di proprietà del City Group che getta la spugna e non fa dei movimenti talmente importanti a gennaio da non poter recuperare le prime due posizioni in classifica:
"Il City Group non ha l'ansia di vincere a tutti i costi. A Palermo sono arrabbiati perché non vincono, ma loro non si fanno problemi. Vogliono vincere sicuramente ma se non sarà quest'anno sarà quello prossimo. Non hanno l'angoscia di farlo subito. Hanno un modo di lavorare che neanche lontanamente riusciamo a immaginare e che però sta incidendo sul rendimento della squadra.
Noi magari abbiamo presidenti come Cellino che dicono di far giocare un giocatore perché devono vendere e di non farne giocare un altro che non gli piace, li c'è una proprietà che con l'allenatore impone delle metodologie di lavoro atletiche e tattiche che un allenatore con le sue idee deve recepire e cercare di applicare, portando dei risultati. Corini è nell'occhio del ciclone ma sta cercando di fare quello che gli chiede la società. Un certo tipo di costruzione di gioco che è quella che fa Guardiola al Manchester City. Però c'è la differenza che i calciatori lì hanno un certo tipo di piedi e quelli del Palermo sono diversi... ed è per questo che l'allenatore non è messo in discussione, perché fa quello che gli dice la società.
Poi, se le cose vanno male, a loro interessa che il progetto vada avanti. Poi se si vince va bene, se non si vince ci riproveranno fra un anno. Io il Palermo l'avevo messo tra le favorite perché quando valutiamo il calciomercato e diamo i voti gli si da sui nomi dei giocatori che prendi. Quando a Palermo prendi Mancuso, Stulac ed Henderson prendi giocatori dai nomi importantissimi per la categoria. Se prendi Lucioni, che è un giocatore che ha appena vinto due campionati, come fai a non dargli un grande voto? Però alla fine analizzando adesso vedi che sono giocatori che negli ultimi anni hanno giocato 20-25 minuti a partita. E quindi se punti su di loro per 90' minuti a partita loro non sono in grado di darti lo stesso rendimento.
Quindi poi nonostante i grandi voti al mercato, con queste criticità il campo te lo smonta. Sono il primo a essere sorpreso dal rendimento del Palermo che consideravo alla pari di Parma e Venezia. Questo crollo è dovuto a tutti questi motivi che sono imponderabili all'inizio. Poi a gennaio cercherà di intervenire con una grande campagna acquisti ma per ora ha problematiche che non sono di facile risoluzione secondo me".
Che cosa hanno sbagliato nello Spezia?
"E' la stessa situazione vissuta l'anno scorso dal Venezia. Dopo una retrocessione ti ritrovi in squadra dei giocatori che sono arrivati a La Spezia per giocare in Serie A. Che vengono in Italia per esplodere e poi andare all'estero, in Premier League o nella Liga spagnola che sono più attraenti del nostro calcio, con grandi speranze e per essere affinati, deludono, retrocedono e devono giocare in Serie B andando a Cosenza e Cittadella. E quindi il loro morale è sotto i tacchi.
Loro vorrebbero tutti scappare via, ma non è stato possibile venderli. Quindi lo Spezia convive con questi giocatori abbacchiati e delusi che non vanno in campo con la rabbia necessaria per riemergere. Lo stesso ambiente spezzino è abbacchiato e deluso dallo stesso ritorno in Serie B e questa negatività e pessimismo si ripercuote nei risultati. Ho grande stima in Luca D'Angelo e spero gli facciano un mercato importante a gennaio per stravolgere la squadra e portare un pò di ottimismo. Perché tutti quei crisantemi che hanno in squadra non ti portano da nessuna parte. Dovrebbero prendere lezione dal Venezia e fare quello che hanno fatto loro l'anno scorso".