Niederauer: "Stiamo cercando un equilibrio tra una vision globale e locale. Johnsen? Ha la fiducia di tutti noi"

27.02.2023 14:05 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Fonte: Giuseppe Malaguti, trascrizione a cura di Davide Marchiol
Niederauer: "Stiamo cercando un equilibrio tra una vision globale e locale. Johnsen? Ha la fiducia di tutti noi"

Il presidente Duncan Niederauer questa mattina, dopo il discorso iniziale (rileggilo qui) ha risposto alle domande dei giornalisti. Queste le sue parole.

Lo stadio innestato nel Bosco dello Sport:

“Il Penzo per quanto sia molto romantico, è sicuramente una delle location calcistiche più suggestive, è sicuramente difficoltoso da raggiungere. Siamo sempre dell’idea che il Penzo sia casa nostra fino a quanto non ci sarà un progetto concreto per il nuovo stadio sulla terraferma”.

Quando avete preso coscienza che c’era da cambiare qualcosa?

“Identificare un solo momento non è semplice, sicuramente l’approccio su cui si erano basate le scelte estive erano basate sul fatto che avevo parlato con i ragazzi che avevano fatto la Serie A e che erano scesi con noi. Dicevano tutti di voler restare per riportare la squadra in A, quindi la scelta è stata di premiarli e confermarli. Quando mi sono ritrovato più avanti a riparlarci i ragazzi avevano mantenuto in animo ancora quel desiderio, ma avevano ormai assaggiato la massima categoria e quindi o scegli di lottare fino all’ultimo per l’obiettivo o resti con il rimpianto di non essere dove potevi essere. Le scelte prese in questo senso sono stati difficili, dopo questi anni diversi di questi giocatori erano vicini a me, però davanti a un bivio bisogna fare delle scelte. La goccia che ha fatto traboccare il vaso probabilmente è stata la gara con il Sudtirol, dove l’atteggiamento è stato sbagliato. Ci tengo a sottolineare che i cambiamenti fatti a gennaio non sarebbero stati possibili senza il supporto di Vanoli e il lavoro di Antonelli, eravamo ormai tutti concordi che non si poteva continuare così. Tanti tecnici a differenza di Vanoli sarebbero forse rimasti contrariati dal vedere così tanti giocatori forti andare via, ma invece Vanoli è stato tra i primi ad appoggiare la scelta”.

L’infortunio di Beghetto:

“L’ho sentito personalmente e il dispiacere più grande, al di là del fatto che è uno di quegli infortuni veramente imprevedibile, è che il ragazzo si era già perfettamente integrato nella squadra, sentendola come una famiglia. Mi ha detto che era triste per l’infortunio, perché non gli permetterà di aiutarci per la salvezza. Il ragazzo è in prestito qua dal Pisa e riceverà tutto il nostro supporto in coordinamento con il Pisa”.

Si stanno cercando nuovi investitori?

“Al momento tutte le iniezioni di liquidità sono fatte dall’attuale proprietà, ci sono discorsi aperti con altri tre gruppi per espandere il comparto societario, non c’è alcuna intenzione di vendere, ma c’è l’intenzione di trovare figure importanti non solo per questioni monetarie, ma anche d’esperienza dal punto di vista calcistico”.

I risultati della squadra femminile:

 “Non posso che giudicare positivamente il lavoro della squadra femminile. Il peccato è il come è pensato il format della Serie C femminile, che non prevede playoff. Difficile vincere il girone quando c’è una squadra come il Bologna, contro di loro ce la siamo giocata alla pari fino all’espulsione, questo è un dato positivo. Sarebbe bello avere dei playoff perché in un contesto come quello ce la giocheremmo tranquillamente. Contro la Jesina la squadra ha giocato molto bene meritando il successo. Ci tengo a sottolineare che sono assolutamente soddisfatto di quanto stanno facendo le ragazze, il problema è proprio come è impostata la Serie C, siamo la seconda squadra più forte, ma quando c’è il Bologna che è chiaramente di un livello superiore le speranze di fare il salto si riducono tantissimo. La Coppa Italia può essere un obiettivo per questa annata. Ovviamente non vogliamo cambiare l’intero sistema del calcio femminile, però penso a un’equiparazione con la C maschile, con la promozione diretta e una fascia per un posto per chi arriva dietro, sarebbe positivo per quanto riguarda il coinvolgimento del pubblico, ci sarebbe molto più interesse generale così”.

Quello sul brand è da considerare come una correzione rispetto alla visione iniziale?

“Chiaramente avendo un brand come il nostro e operando in una realtà come Venezia che è un brand già di per se è difficile trovare un equilibrio tra prospettiva locale e globale. E’ un cambio di passo quello recente, ma non possiamo parlare di correzioni, nel primo anno di presidenza mia eravamo forse troppo locali, nell’anno della A eravamo troppo globali, ora siamo alla ricerca della giusta via di mezzo e le iniziative recenti sono volte a trovare il giusto equilibrio”.

L’episodio della birra di Pohjanpalo:

“Mi è piaciuta, volevo scrivergli ma prima di farlo ho chiesto l’ok di Vanoli perché non volevo magari fargli i complimenti per un qualcosa che in realtà gli aveva dato fastidio. Come sapete non gli ha dato fastidio e quindi mi sono fatto promettere che alla prossima gara con due assist non si fermerà a una sola birra. In generale è stato un bel momento, venuto dopo una prestazione di grande qualità e sacrificio da parte di tutta la squadra. Vorrei che i giocatori non fossero sempre e costantemente sotto pressione, ma che si possano godere un momento positivo. Chi conosce Joel sa che è emerso semplicemente quello che è il suo carattere, quindi mi piace che i giocatori siano così a loro agio”.

TVS Giuseppe Malaguti – Ha avuto modo di parlare con Johnsen dopo l’errore con il Cagliari? Vanoli ha cercato di stargli vicino subito dopo il gol sbagliato:

“Tutti hanno avuto parole di conforto per Dennis post partita, lui tende a essere molto critico con se stesso. Più che l’errore la reazione è stata data dal fatto che era l’ultima chance della partita, nonché forse la migliore per vincerla. In generale Cheryshev, Johnsen e Novakovich hanno espresso un bel gioco e se quella chance fosse successa in un altro momento della partita la risonanza sarebbe stata diversa. Dennis è uno di quei ragazzi che ha bisogno magari di sbloccarsi per tornare a respirare, però gode della fiducia mia e di tutta la squadra”.

Un commento sulla sanzione recente:

“Non c’è alcun motivo di contestare la sanzione perché le regole sono quelle, quindi se c’è stato un ritardo è giusto pagare. Questo è stato dettato dal fatto che siamo una società piccola e io opero olteoceano, quindi per questione di fusi orari può capitare che per una mia firma serva un po’ più di tempo del previsto. L’importante è che le regole valgano per tutti. La sanzione è stata solo pecuniaria perché la COVISOC sapeva che tutti i report erano già fatti e mancava solo la firma”.