Tacopina: "Ho lasciato un Venezia strutturato, non posso che essere soddisfatto di questa crescita. Tessera? Ad oggi Penzo scelta giusta"

03.01.2022 17:00 di Davide Marchiol Twitter:    vedi letture
Tacopina: "Ho lasciato un Venezia strutturato, non posso che essere soddisfatto di questa crescita. Tessera? Ad oggi Penzo scelta giusta"
© foto di Luca Marchesini

L'ex presidente del Venezia Joe Tacopina è stato raggiunto dal Gazzettino per commentare il momento in casa Venezia, che ora è in Serie A e quello che è stato il 2021. Queste alcune delle sue dichiarazioni: «Non sono assolutamente sorpreso, fin dal mio arrivo questo era l'obiettivo, il progetto era chiaro. La promozione è arrivata a giugno 2021 ed è stata il risultato del duro lavoro fatto in 5 anni. A ottobre 2015 siamo ripartiti dalla D, da un organico di sei persone, quello che è stato creato in così poco tempo è un qualcosa di straordinario. Ho lasciato un club strutturato, che ha fatto parlare di sé a livello internazionale, un club che ha fatto passi da giganti nel marketing, nella comunicazione, nel merchandising, tutte aree che prima non esistevano nemmeno».

Soddisfazione per la promozione o delusione per la rottura:

«Non posso che essere soddisfatto di questo percorso di crescita fatto fianco fianco ai tifosi e alla città di Venezia. Un giorno dissi che il mio ruolo era quello di custode: beh credo di aver custodito questo club al meglio e di averlo lasciato più forte di come l'ho trovato. Auguro quindi ai nuovi custodi di proseguire con altrettanto successo in questo percorso».

Il progetto a Tessera e le nuove idee societarie:

«Investire sulle strutture non è mai sbagliato. Anch'io avevo un progetto avviato e definito da un preliminare che prevedeva il rifacimento totale del Taliercio. Per crescere un club ha bisogno di strutture adeguate e moderne. L'ho sempre detto, il Penzo è bellissimo, unico al mondo, ma non adatto ad ospitare eventi di una certa portata. Ha dei limiti strutturali e di spazi insuperabili. Ad oggi probabilmente il club ha fatto la scelta giusta perché il Venezia può continuare a giocare in casa propria. Nel lungo periodo però, lo stadio in terraferma, in una posizione nevralgica come quella individuata, è indispensabile se si ambisce ad avere grandi progetti».