ESCLUSIVA - Modolo: "Venezia gruppo devastante. Sorpreso dal talento di Tessmann. L'anno scorso ho pensato..."

Replica della diretta in calce, link diretto: https://www.youtube.com/watch?v=nbSabjNa3w4&t=850s
Nell'appuntamento settimanale per i tifosi e i simpatizzanti arancioneroverdi, Talk Show TVS ha avuto il piacere di poter ospitare in diretta Marco Modolo, bandiera e capitano del Venezia. Di seguito l'intervista integrale nel quale lo storico difensore arancioneroverde ha risposto alle varie domande poste in trasmissione.
Se andiamo a vedere la rosa non è così tanto diversa rispetto all'anno scorso, ma la squadra sembra completamente diversa nello spirito di gruppo che c'è. Quali sono stati i passaggi? Solo i cambi di allenatori e dirigenza o è cambiato qualcosa tra di voi?
"Chiaro che non è troppo giusto parlare dell’allenatore che c’era prima perché ha avuto poco tempo a disposizione. I problemi dell’anno scorso fino a gennaio non erano risolti del tutto, era proprio una cosa di gruppo che non andava. Vanoli ha dato poi un’impronta importante, insieme al direttore Antonelli. Tutto però è partito dal presidente Niederauer che ha capito che quella non era la strada giusta. Queste sono le prime cose che sono cambiate, poi all’interno del gruppo è vero che la squadra non è cambiata per intero, ma ci sono quattro o cinque giocatori a livello di gruppo molto importanti e basta poco a volte per cambiare un gruppo e posso assicurare che è stato così, con poco si è cambiato tanto".
Nei hai viste da tutti i colori, dalla Serie D alla A, come si fa da parte di un capitano per lo più veneziano a tenere la barra dritta con tutti i cambiamenti e tutte le categorie attraversate?
"Ci sono stati dei momenti difficili, non tutto è andato così liscio. Una cosa per cui ringrazierò per sempre Vanoli, al di là dell'aspetto del campo, è che ha capito che c'era un problema all'interno dello spogliatoio e che il gruppo non era unito. I risultati hanno rispecchiato questo. Vanoli l'ha capito subito e mi ha dato una grandissima mano a creare un gruppo importante anche nello spogliatoio. Sicuramente è un merito del mister. Con i gruppi solidi e forti nello spogliatoio puoi affrontare qualsiasi momento difficile e superarlo. Il problema è quando non c'è una base solida come è successo in Serie A... probabilmente doveva andare così. Forse il fatto di aver cambiato più di metà squadra con giocatori di tante nazionalità non abituati alla Serie A e il calcio italiano non ha aiutato e ha reso difficile costruire un gruppo. Quest'anno, anche grazie agli acquisti del direttore e all'aiuto del mister, siamo riusciti a costruire un gruppo devastante. I risultati sono merito di questo".
Che sanzioni ti da vedere un certo tipo di infrastrutture al Venezia come la nuova sede e il rifacimento del Penzo, aspettando i lavori per il Bosco dello Sport? Quando cambia avere un progetto a lungo termine e questo tipo di tranquillità?
"Cambia perché ti puoi allenare in strutture di primissimo livello. Abbiamo una casa veramente bellissima e dei campi da gioco dove ti puoi allenare veramente bene. Questo penso che sia il merito più grande da attribuire al presidente Duncan Niederauer. Spesso è stato criticato ma credo che nessuno ha fatto quello che ga fatto lui. Significa che ti vuole dare una certezza nel futuro e per questo penso che tutta la città debba ringraziarlo. Penso che lo stadio arriverà e che sia la volta buona. Se accadrà sarà un giusto premio alle nostre due città, a tutti i tifosi e alla provincia. Come ha detto Antonelli, il Penzo dovrebbe comunque rimanere per alcune partite e occasioni particolari perché ha un fascino veramente unico. Allo stesso tempo penso che adesso il mondo stia andando verso una direzione dove tutto deve essere facile e comodo. Avere uno stadio che permetta a una famiglia che per esempio sta pranzando e che gli venga l'idea di andare allo stadio, con uno in terraferma lo può fare. Ora si deve organizzare un giorno prima tra treno e vaporetto... logisticamente parlando è complicato".
Cosa ti ha lasciato l'anno in Serie A come calciatore?
"Ho realizzato il sogno della mia vita, quello che avevo fin da bambino. Quell'anno per me è stata una favola senza lieto fine. E' stato un peccato vedendo come sono andate le cose. Bastava veramente un poco in più e avremo potuto farcela. Però è stata un esperienza bellissima sia a livello personale ma penso anche per tutti i nostri tifosi, per le nostre città e per il club stesso. Per quest'ultimo è stato qualcosa di unico e un opportunità di crescita davvero importante. Penso che quello che ha costruito Niederauer, come ad esempio Cà Venezia, sia stato fatto perché siamo andati in Serie A. Ci ha lasciato moltissime cose positive. Peccato per il finale..."
Contro il Catanzaro e la Ternana abbiamo visto un unione cinica e concreta, quello che era mancato nella primissima parte di stagione. Qual è un punto debole o che il Venezia può migliorare e qual è invece un punto di forza?
"Penso che questa squadra debba credere di più in se stessa. Ha le qualità per fare delle grandi partite un pò ovunque, cosa che ci è mancata un pò con la Ternana nel quale siamo stati bravi a rimanere in partita e aspettare il giusto momento per colpirli. Allo stesso tempo a livello di gioco non abbiamo fatto una bella partita. Contro il Catanzaro penso che abbiamo fatto quello che serviva perché conoscevamo benissimo le loro qualità nel palleggio e che potevano lasciare degli spazi importanti alle loro spalle perché avevano una difesa molto alta, Con giocatori come Johnsen, Pierini ed Ellertsson è chiaro che se gli lasci 40-50 metri possiamo diventare micidiali. Così è stato; peccato per quelle 2-3 occasioni dove probabilmente potevamo chiudere la partita e invece siamo andati un pò in sofferenza nel finale. Però è una squadra che sa soffrire e nei momenti difficili stare insieme. Ragiona tutta con la stessa testa e portare poi insieme a casa un grande risultato".
Tre anni fa abbiamo vissuto una delle stagioni più indimenticabili di sempre conclusasi con una promozione insperata alla vigilia di campionato. Vedi delle similitudini tra quella e questa in corso?
"Di similitudini ce ne sono perché in entrambe le annate il gruppo era ed è sano e forte. Penso siamo un pò diversi a livello di gioco: abbiamo più fisicità quest'anno ed eravamo più tecnici tre anni fa. Penso che, se dovessi scegliere in prospettiva futura quale delle due squadre, sceglierei quella di adesso. Perché ci sono dei giovani molto validi e forti e la società è stata brava ad aspettarlo. Mi vengono in mente Busio e Tessmann. Quest'ultimo da quando è arrivato sono rimasto sorpreso dal giocatore. Magari i primi due anni non è riuscito a dimostrarlo con costanza ma quest'anno è esploso".
Come stai fisicamente e ti sei lasciato alle spalle il periodo dell'infortunio?
"Fisicamente sto bene. Sono contento di questo perché più di qualche volta l'anno scorso, dopo aver saltato tutto il ritiro a causa dell'intervento al ginocchio, ero arrivato a chiedermi se fosse arrivato il mio momento e se valeva la pena soffrire così tanto per poi poter dare così poco. Poi quando è arrivata la proposta di rinnovo da parte della società, pensando di poter fare il ritiro con tutta la squadra ho capito che potevo rimettermi in carreggiata e così è stato. L'obiettivo era quello che quando il mister e la squadra avessero avuto bisogno di me io mi sarei dovuto far trovare pronto. Speriamo di continuare così".
Sei un giocatore che comincia a pensare al suo futuro solo a giugno o stai già cominciando a fare adesso dei ragionamenti sul lungo termine come ad esempio se rimarrai del calcio finita la carriera da giocatore?
"Sinceramente non lo so perché mi sto godendo il momento e i risultati di adesso. Poi gli allenamenti sono talmente stancanti che non ce la faccio già a pensare così lontano (ride ndr). Vedremo, penso a godermi questi momenti belli visto che stiamo andando verso quelli che sono gli ultimi. Poi parleremo con la società a fine anno in base a come andrà il campionato, a come starò fisicamente e se riuscirò a dare ancora il mio contributo. Molto serenamente decideremo cosa fare. Vedremo se avranno qualche consiglio per me per rimanere nel club o altro. In ogni caso può succedere qualsiasi cosa ma Venezia è la cosa più bella che mi potesse capitare".