Venezia, Vanoli: "Siamo cresciuti e diventati solidi. I tifosi possono essere spinta per realizzare il sogno"
In conferenza stampa, mister Vanoli ha presentato la prossima sfida del suo Venezia, impegnato lunedì 1 aprile al Pier Luigi Penzo contro la Reggiana. Di seguito l'intervista integrale ai microfoni dei giornalisti presenti in sala stampa.
Come sta la squadra alla ripresa dopo la sosta del campionato? Sono tutti arruolabili?
"Fortunatamente stanno tutti molto bene. I nazionali sono rientrati veramente bene e sono già focalizzati sulla partita di domani. L'unico che stiamo ancora recuperando è Dembelè. Gli altri sono tutti abili e arruolati".
Che squadra è la Reggiana?
"Contro la Reggiana sarà una partita difficile. I motivi sono due: il primo è la preoccupazione che ho per quando si rientra dalla sosta. Bisogna subito focalizzarsi sulla partita. Il secondo è che la Reggiana contro le grandi squadre ha sbagliato solo esclusivamente con il Palermo. Contro tutte le altre ha pareggiato o vinto, compreso contro di noi all'andata. E' una squadra che contro le grandi vuole fare vedere qualche cosa in più e noi dovremmo stare attenti. Viene da un periodo di tanti pareggi ed ha una difesa molto importante. Dovremmo essere bravi a fare la partita con pazienza, con attenzione e soprattutto con la cattiveria. Servirà essere cinici quando ci saranno le opportunità. Adesso mancano otto partite e bisogna sfruttare tutto quello che abbiamo".
La sconfitta dell'andata ha lasciato qualche insegnamento?
"E' stata una sconfitta più determinata da quello che era successo durante la settimana che dal campo. Erano successi degli episodi che hanno fatto crescere e maturare il gruppo. La sconfitta non ce la siamo meritata in campo ma fuori di esso. La crescita di una squadra va avanti e quello è stato uno step abbastanza importante".
Oggi all'allenamento a porte aperte c'è stata una maggiore partecipazione dei tifosi:
"Prima di tutto voglio sempre ringraziarli. Voglio fare un appello a loro per queste ultime otto partite e in particolare per le quattro in casa dove ci devono fare la differenza e spingerci. L'anno scorso l'abbiamo fatta noi. Eravamo noi a dover conquistare loro. Adesso spero che i tifosi possano riempire lo stadio. Queste partite in casa, se vogliamo realizzare un sogno, le possiamo sbagliare ma tanto deriva anche dai tifosi, il dodicesimo uomo. Non ci dobbiamo permettere di far staccare più biglietti agli avversari. Dobbiamo fare di tutto per riempire questo stadio. Deve essere una gioia per tutti. Oggi è il momento di spingere e con le porte aperte lo hanno dimostrato. L'ho fatto perché abbiamo bisogno di loro. Queste partite saranno tutte partite difficili. Saranno otto finali. Quelle in casa la differenza la fa il tifoso. La squadra ormai è in questa corsa. Il tifoso deve riempire lo stadio. L'ho provato io da giocatore: quando entri nel tuo stadio pieno che ti spinge dai qualcosa in più e metti timore all'avversario. Su questo dobbiamo essere bravi".
Nell'ultima amichevole al Penzo il Venezia ha fatto vedere la grinta di una squadra in finale di Champions League. La stessa grinta e voglia l'ha vista in settimana?
"E' stata l'ultima settimana di programmazione di carico. Chi è rimasto qua ha lavorato forte e sono contento dell'amichevole perché nonostante i carichi di lavoro hanno affrontato la gara con la mentalità giusta. La mia soddisfazione più grande è che sono consapevoli di quello che devono fare. Oggi l'allenatore deve mettersi un pò da parte e vedere dove questi ragazzi possono arrivare. Devono solo fare quello che hanno fatto a Palermo: staccarsi con leggerezza per arrivare a fare qualcosa di importante, che sia direttamente o attraverso i playoff. Quello che ci tengo di sottolineare è che se non si va in Serie A non deve essere una delusione, ma solo un mattone importante per la costruzione. Lo devono capire. Questi ragazzi qua sono diventati squadra e sono diventati gruppo. L'amichevole è stato l'esempio di ciò che vogliono fare. Poi ci sono gli avversari e non sempre le partite sono perfette e si può giocare benissimo. A volte ci vuole un occasione in più ma la cosa bella è che vedo tutti i ventitré giocatori pronti. Sono convinto che chiunque domani decida di fare giocare, è pronto. Sono contento di questo".
TVS Malaguti - Potrebbe essere la prima volta di Jajalo dal 1' minuto?
"Questa settimana Jaja ha messo ancora più benzina. Ha fatto una settimana importante. Da quando è rientrato purtroppo abbiamo fatto forse l'errore per troppa voglia e determinazione dì... adesso questo sbaglio non lo possiamo fare perché per noi è un giocatore troppo importante. Poi sicuramente nelle otto partite questo può succedere però per noi lui è l'ago della bilancia e non lo voglio perdere. Abbiamo bisogno di lui soprattutto adesso che il traguardo è vicino. Ci vuole gente che sappia capire come si può arrivare al traguardo nell'arco della partita. Per me Jajalo è un allenatore in campo come Marco Modolo. Se lo perdessi adesso non me lo perdonerei. Si sta allenando benissimo e questa settimana l'ho visto a livelli ottimi però sicuramente dovrò pensare bene alle scelte. Con i centrocampisti ho l'imbarazzo della scelta. Quella è la mia grossa fortuna".
Ha dovuto consolare Pohjanpalo, Joronen ed Ellertsson per i risultati con le loro nazionali? Mentre come ha visto gli americani e Idzes dopo la loro positive spedizioni?
"Jesse e Joel (Joronen e Pohjanpalo ndr) è normale che siano delusi per aver perso l'Europeo con la propria Nazionale. Essendoci stato anche io, so cosa voglia dire difendere la propria nazionalità. E' una cosa importante. Nel calcio però c'è il brutto e il bello. Rientri e non c'è neanche il tempo di pensare perché c'è un altra sfida. Loro hanno questa capacità grazie all'esperienza che possiedono. Per Ellertsson il concetto della delusione è lo stesso ed è andato ancora più vicino di Joel alla qualificazione. Però c'è anche l'orgoglio di essere chiamato in Nazionale maggiore e non è facile visto che la volta precedente era andato con la Nazionale U21. Lui e Bjarki sono il futuro della loro Nazionale. Soprattutto per Mike (Ellertsson ndr) e per Idzes sono delle esperienze perché sono giovani di prospettiva futura importante e devono capire cosa sia la delusione con la propria Nazionale e saper reagire, a dispetto di Jesse e Joel che sono da tanto in Nazionale. Quello che mi ha sorpreso è che quando sono rientrati sono stati bravi a collegare subito la spina e focalizzarsi sull'obiettivo, che è la prossima partita".
Secondo Oddo, in Serie A andranno due squadre tra Parma, Cremonese e Como. Cosa ne pensi del fatto che il Venezia non è stato considerato?
"Mi lascia indifferente. Lui ha fatto delle cose importanti e con la sua esperienza vede più avanti queste squadre qua. Speriamo di non dargli ragione. Per lo più leggo i giornali per leggere le stupidate che ogni tanto dicono i nostri giocatori e la preoccupazione era per lo più per Pierini (ride ndr)... a parte le battute oggi dobbiamo rimanere concentrati su noi stessi e su quello che stiamo facendo. Perché è qualcosa di importante e sappiamo tutti la bellezza che a otto partite dalla fine abbiamo in mano. Ce lo siamo meritati. Questi ragazzi sono cresciuti e sono diventati veramente solidi. La Serie B è un sali scendi e bisogna avere un equilibrio su tutto quello che succederà. Bisogna rimanere calmi".
Hai dei bei problemi in abbondanza soprattutto con i tre centrali dietro:
"Finalmente è un bel vivere (ride ndr). Devo dire però che anche nel periodo più difficile, quando eravamo contati, Modolo e gli altri hanno fatto un grandissimo sacrificio. Oggi siamo arrivati al momento più importante con l'opportunità della scelta e questo è bello. Poi è normale fare delle scelte. Mi ricordo che nella Roma, Montella entrava sempre dalla panchina e gli ha fatto vincere il campionato. Stessa cosa per Del Piero. I campionati si vincono non perché hai undici giocatori. Non si può contare solo su undici. Io ho sempre lavorato tantissimo e non ho mai trascurato anche chi rimane fuori, indipendentemente dai rapporti perché possono non volermi bene perché lavorano più degli altri e magari non giocano, ma sono convinto di fare del bene a loro e alla squadra".
L'esempio migliore è quello di Gytkjaer?
"Lui è un giocatore forte. Si è calato benissimo, conosce la categoria e ha vinto. Appena l'avversario sbaglia sente il fiuto del gol. E' normale che ha volte io devo capire la strategia, come ad esempio a Palermo. Rischio di fare giocare un giocatore che per quella partita lì non è nelle sue caratteristiche. Riesco di fargli fare una cosa che non rende. La loro intelligenza è che cominciano a capire anche questo e la sua importanza. Tutto quello che il mister fa è per arrivare a qualcosa di importante. Secondo me loro lo hanno capito e la differenza la fa sempre chi subentra. Sul suo gol al Palermo, per me il contributo al gol di Olivieri è stato anche maggiore. Di Marco (Olivieri ndr) io ci credo tanto.
Se poi non gioca è perché ho la fortuna di avere tante scelte. Però si sta allenando bene e sono convinto che come successo a Pisa, quando ci ha regalato tre punti. Questo ti cambia la stagione. Marco ci può far gioire ancora tanto insieme agli altri attaccanti. Lo stesso Piro (Pierini ndr): agli attaccanti si chiede spesso i colpi però a volte serve anche un certo tipo di lavoro. Oggi nel calcio come si chiedono ai difensori di attaccare, si chiede agli attaccanti di difendere. Nel calcio moderno le grandi squadre non se lo possono permettere. Io non vedo all'Inter che Lautaro e Thuram camminino. Abbiamo la fortuna di attaccanti che fanno gol ma che sono disponibili allo stesso tempo ad altro, così come dei difensori disponibili ad attaccare. Questo si chiama squadra".
TVS Zane - Considerando le caratteristiche della Reggiana, può essere l'occasione della coppia pesante Gytkjaer-Pohjanpalo?
"Ho l'imbarazzo della scelta. Stanno veramente tutti bene. Potrebbe essere una scelta. Lo abbiamo fatto anche in precedenza. E' normale che quando metti due giocatori così devi pensare agli altri interpreti chi sono. Sono due giocatori che devi anche servire bene per fargli rendere, come ad esempio il lavoro delle mezzali e l'importanza di attaccare gli spazi. Loro sono molto bravi a dialogare in area ma hanno l'attacco alla profondità corto. Piero e Olivieri hanno l'attacco alla profondità lungo che è quello che ci è servito a Palermo. Sapevo che se si passava in vantaggio si poteva mettere sotto pressione la loro linea difensiva. Lo hanno fatto veramente bene, soprattutto sul secondo gol con Pierini che spizzica e Joel che segna. Sono caratteristiche che devi capire come funzionano".
TVS Zane - Quale sarà l'atteggiamento in campo della Reggiana?
"La Reggiana, anche nella partita dell'andata, mi è sempre piaciuta molto. Nesta sta facendo un grandissimo lavoro. Non era semplice assemblare una squadra con così tanti giocatori e diversi in prestito. Anche se sono individualmente forti, gli devi fare diventare squadra. Sta lavorando con tanti giocatori giovani. Adesso ha recuperato anche Romagna che ha fatto il debutto in Nazionale ed è stata una grande scommessa. Sta lavorando veramente bene e lo si vede anche dai risultati. Quando sei in quella posizione vedi sia sopra che sotto. Oggi so che verranno con grande umiltà e servirà grande testa. Hanno giocatori in ripartenza con grande gamba e bisogna stare attenti, però a otto partite dalla fine rispetto gli avversari e gli studio ma guardo alla mia squadra.
Dobbiamo essere affamati e in qualsiasi maniera dobbiamo cercare di raggiungere il nostro risultato e il grande sogno. A volte, come con il Cittadella, si può fare anche una partita non bella ma funzionale. Una volta mi sono arrabbiato con un tifoso che ha detto ai giocatori di svegliarsi, ma questo io non lo permetto. Se paghi il biglietto puoi fare quello che vuoi ma a me queste cose non piacciono considerando quello che abbiamo costruito. Questa squadra ha dimostrato di sbagliare poche partite. Poi la sfera magica non ce l'ha nessuno. Tutti vorrebbero giocare bene e vincere, ma ci sono anche le strategie".