Zampano: "A Venezia una società fantastica. Rinnovo? Dire che non giocavo per motivi tecnici è stata una mancanza di rispetto"

10.07.2025 19:43 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Zampano: "A Venezia una società fantastica. Rinnovo? Dire che non giocavo per motivi tecnici è stata una mancanza di rispetto"
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Francesco Zampano ha parlato ai microfoni del Gazzettino dopo il suo addio al Venezia avvenuto con il primo di luglio. L'esterno ha firmato con il Modena: "A Venezia mi sono trovato alla grande e ho vissuto tre stagioni stupende, nei fatti ho toccato con mano tutto il bene preannunciatomi da mio fratello che aveva giocato li. Una società fantastica in primis dal presidente Niederauer e sua moglie Alison, gli spogliatoi in cui ho vissuto fino ai tifosi che mi stanno inondando di messaggi di stima e affetto. Li ringrazio di cuore, mi è impossibile rispondere a tutti".

Il mancato rinnovo:
"Io non ho mai chiesto nemmeno un euro di aumento al mio ingaggio. Il dg Antonelli mi ha proposto un prolungamento annuale con uno stipendio più basso, non lo trovavo giusto per quanto ritengo di aver fatto in campo e fuori, ho solo chiesto un biennale a fronte del quale avrei accettato pure il taglio. Avrei meritato maggiore chiarezza e sincerità, sentirmi dire che non giocavo più per “motivi tecnici” l’ho trovata una mancanza di rispetto. Soprattutto perché qui per due campionati e mezzo avevo giocato indifferentemente a destra e sinistra. Una settimana dopo essermi operato alla mano ero in campo, quando mi avevano detto che avrei dovuto saltare un mese. Mia figlia è nata alle 7.15, due ore dopo ero regolarmente all’allenamento a sentirmi dire 'non ci sei con la testa' da Vanoli che, sia chiaro, stimo moltissimo, con la sua mentalità "da martello" è stato l’uomo chiave per la promozione in A".

Si torna quindi, in conclusione, alle offerte ricevute e rifiutate a gennaio:
"Mi offrivano due anni e mezzo nell’alta Serie B e dall’estero, ma non avrei mai potuto abbandonare i miei compagni. Non giocavo più ma non ho mai fatto casino, ho spinto sempre a 3000, mi fa male la sensazione di non aver dato una mano nel momento clou. Peccato, mi sono sentito tradito perché avvertivo la responsabilità e l’orgoglio di essere il prosieguo di Modolo e Pohjanpalo quando ho indossato la fascia da capitano".