Reyer, Tucker: "Bellissimo impatto con Venezia. Non cambierò mai la 59"
I microfoni della LBA hanno avuto modo di intervistare Rayjon Tucker per la rubrica “Nice to Meet”.
Come è stato il primo impatto con la città e con la squadra?
È stato bellissimo. Venezia è una città molto bella, con varie cose da fare, ma non troppe. Mi sto ancora abituando, ma finora mi piace.
È la prima volta in Europa per te. In cosa il processo di adattamento al basket europeo è stato più difficile?
Per me sono stati l’arbitraggio, il modo di giocare, la fisicità. Ma il basket rimane sempre lo stesso sport, quindi è stato un adattamento abbastanza semplice.
C’è una storia particolare sul numero che indossi, puoi raccontarci di più?
Quando giocavo a Philadelphia indossavo la 9 ed un mio compagno, con cui avevo un rapporto speciale, indossava la numero 5, si chiamava Terrence Clarke. Se ne è andato dopo un incidete fatale in auto quell’anno. Il mio desiderio era unire i numeri per mantenere il suo ricordo. Non sapevo se indossare la 59 o la 95. Un giorno, parlando con mia madre a proposito di mio nonno, a cui ero molto legato, è venuto fuori che lui è morto a 59 anni. Quindi aveva senso scegliere la 59.
Giocherai sempre con quel numero?
Sempre, non lo cambierò mai.
Questo è il tuo primo anno in Italia e devi imparare qualcosa sul basket italiano. Chi potrebbe essere il tuo insegnante in questa squadra?
Chiunque abbia già giocato in questa lega. Ragazzi come Spissu, Tessitori, Il capitano Andrea, ovviamente Jordan Parks che è anche lui statunitense e ha giocato qua per anni. Potrei imparare da chiunque, anche dai coach. Cerco di essere una spugna.
I tifosi italiani non ti conoscono ancora. Se ti dovessi descrivere con tre parole, quali useresti?
Buono, tranquillo ed energetico.
Se dovessi fissare un obiettivo per fine stagione in cosa vorresti migliorare?
La chimica con la squadra. Entro la fine dell’anno vorrei che ci sentissimo di poter parlare con tutti. Siamo già così, ma voglio che ci stringiamo ancora di più, questo penso che sia l’obiettivo più grande.
Chi è il più divertente della squadra? Perchè mi hanno detto che sei tu…
Se non posso scegliere me stesso, scelgo Aamir Simms.