Novellino: "Per il mio Venezia il Penzo fu determinante, la società fa bene a non rivoluzionare l'organico"

11.07.2021 15:03 di Davide Marchiol Twitter:    vedi letture
Novellino: "Per il mio Venezia il Penzo fu determinante, la società fa bene a non rivoluzionare l'organico"
TuttoVeneziaSport.it
© foto di Federico Gaetano

La Nuova Venezia oggi in edicola ci porta un'intervista a Walter Novellino, che come Paolo Zanetti ottenne la Serie A alla sua prima stagione sulla panchina del Venezia, per poi ottenere un 11esimo posto nella massima categoria. Il mister ha anche allenato l'attuale tecnico dei Leoni ai tempi del Torino. Queste alcune delle sue dichiarazioni.

Consigli a Zanetti?
«Sul piano tecnico-tattico nessuno, Paolo è uno degli allenatori emergenti del calcio italiano, saprà disimpegnarsi benissimo anche in Serie A. L'unico consiglio che posso dargli è di essere sempre se stesso, portare avanti le sue idee. Deve mettere in conto che arriveranno i momenti difficili, ma ha la fortuna di poter contare sull'appoggio incondizionato di Poggi e Collauto. Saranno fondamentali per superare gli ostacoli, le fasi complicate della stagione perché la Serie A non perdona. Io ho dovuto fare i conti con Zamparini».

Giusto non fare troppi ritocchi?
«Il Venezia fa bene a non rivoluzionare l'organico che ha conquistato la Serie A, non bisogna essere sentimentali, ma sempre grati a chi ha realizzato un'impresa storica. Serve però qualità nel massimo campionato, almeno un giocatore di qualità per reparto deve arrivare. Quell'anno vennero inseriti Taibi in porta, Volpi in mezzo al campo e Maniero, che all'inizio faticò, ma per colpa mia, gli chiesi cose per le quali servivano tempo, poi fu fondamentale. Recoba ci cambiò la stagione, ma arrivò a gennaio, inoltre al centro della difesa c'era già Luppi».

Poca esperienza per la A?
«L'esperienza la maturi in ogni campionato, ci sono giocatori che hanno tante partite alle spalle almeno in Serie B, devono alzare la qualità delle giocate, ma un elemento come Molinaro sarà fondamentale in campo, nello spogliatoio e fuori dal campo. Poi vedo che sono rimasti in tanti della passata stagione, questo sarà un bel punto di partenza».

Penzo?
«Il Venezia deve fare in modo di non saltare nemmeno una partita a Sant'Elena, giocare a Ferrara non sarebbe lo stesso. Per il mio Venezia, il Penzo fu determinante per centrare la salvezza, eravamo tanti "pirati" pronti a respingere qualsiasi assalto dall'esterno. Ci provarono in tanti a farci la festa, ma quasi tutti ritornarono a casa delusi, finimmo la stagione con tanti "scalpi" eccellenti nella cintura». Il Venezia si salverà? «Sì, sono molto fiducioso in Paolo e nella sua squadra».