Venezia-Catanzaro 2-1: TOP&FLOP degli arancioneroverdi

La rubrica dedicata ai Top&Flop delle partite del Venezia: gli arancioneroverdi vincono la terza partita consecutiva in Serie B e consolidano il 2° posto
11.11.2023 08:00 di  Flavio Zane   vedi letture
Venezia-Catanzaro 2-1: TOP&FLOP degli arancioneroverdi

L'anticipo della tredicesima giornata di Serie B si apre con il match di alta quota tra Venezia e Catanzaro. Di fronte alla bella cornice di pubblico che gremisce lo stadio Penzo va in scena un match tra due squadre che propongono un calcio propositivo, reduci da un ottimo periodo di forma anche nonostante le due sconfitte consecutive rimediate dagli ospiti. Lo spettacolo offerto è infatti bello e godibile: i calabresi cercano per tutto l'arco del match di suonare il loro spartito monocorde di calcio fatto di possesso e tiki taka, riuscendoci discretamente per almeno un ora. Il Venezia è però sempre vigile e accorto, dando la sensazione di aspettare al varco gli avversari, pronto a ripartire con efficacia.

Se il Catanzaro riesce a combinare qualcosa di pericoloso specialmente nell'ultima fase del primo tempo, trovando anche un gol, è proprio nella prima frazione di gara che gli arancioneroverdi concretizzano per ben due volte. Nella ripresa, il possesso palla ospite viene più facilmente arginato nella metà campo veneziana e la compagine di mister Vanoli acquista precisione nelle incursioni offensive, non approfittando però di almeno quattro buone occasioni per chiudere la gara. Invece, l'espulsione di Bjarkason rianima i calabresi proprio nel momento in cui parevano aver quasi issato bandiera bianca e costringendo il Venezia a dieci minuti di apnea da cui però ne uscirà a galla con pieno bottino.

TOP

3) MODOLO

La partita del capitano è una lode all'ordine e al controllo. L'ordine di un Venezia sempre sul pezzo anche nei momenti di minore brillantezza ma pronto a interpretare la gara di fronte a un avversario dal gioco sempre identico. Il controllo è quello che ha anche nel momento dell'inferiorità numerica, sul quale ribatte colpo su colpo a ogni traversone o filtrante che gira dalle sue parti. Limita piuttosto bene Iemmello per tutta la durata dell'incontro, il quale avrà davvero poche chance di mettersi in mostra. Quest'ultimo cercherà in ogni modo di far innervosire il giocatore con la fascia al braccio del Venezia, che però non cadrà mai nella trappola del nemico, abituato da una vita ad affrontare attaccanti di ben altro spessore.

2) POHJANPALO

Il migliore della sua squadra nella prima frazione di gara. Infatti, proprio nel primo tempo distribuisce una quantità industriale di rifornimenti ai compagni, tra i quali spicca il servizio a Johnsen per il secondo vantaggio arancioneroverde. Di fronte nuovamente al dischetto in occasione del penalty, calcia perfettamente a fil di palo sulla destra del portiere. Nella ripresa non sfrutta al meglio in due situazioni gli assist di Candela e Johnsen, colpendo un pò prevedibilmente e permettendo la respinta del portiere nel primo caso e di un difensore nel secondo.

Sbavature che non inficiano una prestazione notevole dell'attaccante finlandese che, quando caccia un urlo dopo essere caduto da solo a circa 15' minuti dalla fine della partita, fa sudare freddo i suoi tifosi. Per la fortuna di quest'ultimi, Pohjanpalo si rialza poco dopo in quelle che sembrano perfette condizioni, lasciando comunque spazio a Gytkjaer e prendendosi la sua sacrosanta standing ovations.

1) JOHNSEN

Se Pohjanpalo è il migliore della prima fase del match, Johnsen è con ogni probabilità quello della seconda parte. La partita magic del norvegese è vissuta come un diesel: l'esterno arancioneroverde impiega alcuni minuti a carburare, iniziando con alcune imprecisioni di troppo nei passaggi e nei controlli che fanno pensare che la promozione di Vanoli a titolare nel tridente sarà ripagata con la sua versione più evanescente. Nulla di più sbagliato: già nel corso del primo tempo Johnsen comincerà a duettare con i compagni, servendo alcuni assist interessanti. Un preludio a quello che farà in pieno recupero nel primo tempo, incuneandosi perfettamente in ripartenza tra le linee avversarie, saltando un difensore al limite dell'area e piegando le mani a Fulignati anziché appoggiare più prevedibilmente per Pierini.

Il gol al Catanzaro, frutto della decisione, quella di calciare, che risulta quasi anomala quando si parla di Johnsen, ha come l'effetto di sbloccarlo definitivamente. Nella ripresa il norvegese sforna assist a profusione che i compagni non hanno la lucidità di trasformare a rete. Corre imperterrito per 90' minuti, tentando e riuscendo in dribbling fino agli ultimi minuti di gioco. In questa partita magicJohnsen si è divertito e ha fatto divertire il suo pubblico.

FLOP

2) PIERINI

Il Venezia torna al 4-3-3 visto nelle primissime partite di campionato con gli stessi interpreti nel tridente d'attacco. A Nicholas tocca il ruolo di maggiore contenimento e sacrificio difensivo, nel quale perde forse anche troppa lucidità. Dal suo lato c'è Candela che, a differenza di Sverko, è molto più dotato in fase di spinta. Pierini è dunque spesso costretto a riempire gli spazi lasciati scoperti dal compagno. Il risultato è che quello parso tra i giocatori più brillanti nelle ultime gare sia risultato tra i meno vivaci contro il Catanzaro. Un pò per necessità, un pò per demerito.

1) BJARKASON

Se nelle prime gare di campionato l'ingesso di Bjarkason suonava come iniezione di nuova verve per il Venezia, contro il Catanzaro è tutto diametralmente opposto. Entrato per un Ellertsson poco appariscente ma a tratti determinante, Bjarki cerca di fare il suo stesso lavoro oscuro. L'islandese si vede in effetti pochissimo, ma anche comprensibilmente visto il canovaccio della partita. Quando però accade è per un fallo inutile al 87' minuto e che costa un giusto cartellino rosso, in una zona di campo e su un azione neppure minimamente pericolosa, aggiungendo dei gratuiti grattacapi a un Venezia parso da diversi minuti in pieno controllo.