Venezia-Cittadella 2-0: TOP&FLOP degli arancioneroverdi

La rubrica dedicata ai Top&Flop delle partite del Venezia: gli arancioneroverdi vincono il derby veneto non senza faticare per lunghi tratti del match
29.02.2024 08:00 di  Flavio Zane   vedi letture
Venezia-Cittadella 2-0: TOP&FLOP degli arancioneroverdi

Nel turno infrasettimanale della ventisettesima giornata di Serie B, il Venezia si aggiudica il derby veneto dello Stadio Penzo superando il Cittadella con il risultato di 2-0, rispondendo così a Cremonese, Como e Catanzaro e rosicchiando punti a Palermo e Parma. Nonostante la vittoria, la compagine granata si dimostra ancora una volta avversario complicato per gli arancioneroverdi.

Il vantaggio lampo firmato da Gytkjaer dopo appena 3' minuti illude che il match possa essere semplice: basti pensare che, per rivedere nuovamente il Venezia calciare verso la porta difesa da Kastrati, bisognerà aspettare fino al 45' minuto, quando Pohjanpalo da posizione defilata prova a sfruttare un buon servizio di Ellertsson. Per tutto il resto della prima frazione di gara, gli uomini di Vanoli sono parsi concentrati e ordinati ma forse anche molto contratti. Troppo lenta la manovra, tanti gli errori tecnici e le imprecisioni nei passaggi che hanno permesso al Cittadella un continuo recupero palla e una crescente fiducia nei propri mezzi. Non a caso, nel primo tempo i granata centrano due volte i legni della porta di Joronen con Pittarello: prima di testa colpendo il montante della traversa al 13' minuto da calcio da fermo, poi sei minuti più tardi cercando l’euro gol da fuori area, lambendo questa volta il palo alla destra del portiere.

Se nel finale del primo tempo il Venezia pare riacquistare campo, nella ripresa è però il Cittadella ha mordere nuovamente le gambe degli arancioneroverdi, rintanati nella propria metà campo. Nel giro di un quarto d'ora, i granata provano la botta del pareggio ma la difesa riesce a opporsi colpo su colpo. All'ora di gioco, mister Vanoli capisce il momento e sostituisce due colonne come Busio e Pohjanpalo, volenterosi ma provati, cercando maggiore freschezza in Bjarkason e Pierini. Piano piano, il Venezia riesce finalmente a scuotersi dalla morsa del Cittadella e la mossa dell'allenatore paga: al 75' minuto, un monumentale Svoboda serpeggia sulla destra prendendo il fondo e servendo un assist al bacio per Bjarkason che siglerà un cosiddetto rigore in movimento. Il gol è ossigeno puro per il Venezia e smorza in buona parte la furia del Cittadella, permettendo ai padroni di casa di difendersi con maggiore serenità.

TOP

3) BJARKASON

Se nelle precedenti uscite, l'islandese si è mosso bene apparendo però troppo leggero nel momento di incidere, questa volta la chance viene sfruttata a pieno. Nel momento più delicato del match, Bjarkason colpisce con una rete che cambia notevolmente il finale del film della partita contro il Cittadella. Il suo gol, lode al tempismo e al cinismo della squadra scesa in campo al Pier Luigi Penzo,  permette di evitare un indesiderabile sofferenza nell'ultima frazione di gara. Subentrato al 60' minuto con Pierini e, oltre al gol, fornisce gradualmente al Venezia più intensità e movimento, creando maggiori spazi e presupposti per rendersi pericolosi.

2) GYTKJAER

Al primo tocco della partita, serve alla perfezione Andersen, dando licenza a quest'ultimo di lanciare Ellertsson davanti alla porta dopo appena due minuti di gioco. Al secondo pallone, sul calcio d'angolo successivo, appoggia in rete con rapace tempismo un pallone sporcato precedentemente da Altare. Per il resto del match non avrà altre occasioni per trovare la via del gol, arpiona la gran parte di palloni che orbitano dalle sue parti e si sacrifica con efficacia in fase di copertura. Se l'intesa con Pohjanpalo è timida come quella di una coppia alle prime armi, il danese dimostra ancora una volta cosa si intende per essere "riserva" di lusso: nello specifico caso di Gytkjaer al Venezia, un attaccante capace di siglare l'ottava pesantissima rete stagionale.

1) SVOBODA

Nel primo tempo, un cross dalla sinistra del Cittadella viene allungato dalla testa di Svoboda prendendo una traiettoria non troppo lontana da quella utile per l'autogol. Fosse successo, sarebbe stato un ingiusto e sfortunato episodio che avrebbe rischiato ingiustamente di rovinare una prestazione, quella dell'austriaco, che ha rasentato la perfezione. Durante tutta la partita, la difesa è stata chiamata a moltissimi interventi importanti: il gigante della triade arancioneroverde ha intercettato tutto l'intercettabile trasformandosi in una sorta di muro del pianto per i giocatori del Cittadella.

Nonostante sia chiamato agli straordinari difensivi per gran parte del match, che di per sè basterebbero a consegnarli la palma di migliore in campo, si prodiga anche quella che è probabilmente l'unica sua personale sortita offensiva, servendo un assist perfetto rasoterra a Bjarkason dopo aver sfondato la fascia destra del Cittadella come il più navigato dei terzini in circolazione.

FLOP

2) BUSIO

Tra i centrocampisti del Venezia, è probabilmente quello che maggiormente sintetizza le difficoltà mostrate in mezzo al campo contro il Cittadella. Infatti, molto di rado l'americano è riuscito a districarsi dalla fitta rete granata, sbagliando molti passaggi generalmente semplici per lui in questa stagione. Si limita per lo più a un lavoro di copertura con discreti risultati, seppure, pronti via, nel secondo tempo viene saltato nettamente da Tessiore da dentro l'area ma, per fortuna del Venezia, questi non centra successivamente la porta. Non casualmente, all'ora di gioco Vanoli decide di risparmiarlo molto prima del solito. Nel complesso è protagonista di una performance piuttosto opaca ma fisiologicamente più che comprensibile, considerando quanto il giocatore abbia giocato a mille all'ora tutta la stagione.

1) ULLMANN

Mentre contro il Pisa, l'austriaco pare sfruttare sufficientemente bene l'occasione concessa da mister Vanoli di scendere in campo per diverse manciate di minuti, non altrettanto si può dire della prova con il Cittadella. Subentrato all’intervallo al posto di Andersen nella prospettiva probabile dell'allenatore di dare maggiore profondità al gioco sulle fasce del suo Venezia, effettivamente Ullmann si fa trovare al posto giusto al momento giusto nello sfruttare tale idea, in particolare per infilare l'ultimo passaggio ai compagni dentro l'area ma facendolo malamente. Se in costruzione dimostra poca personalità e precisione, non meglio fa nella propria metà campo, servendo passaggi molto semplici ai compagni con troppa leggerezza e permettendo così al Cittadella di recuperare palloni con estrema facilità per poi affacciarsi pericolosamente all'area del Venezia.